..dai luoghi negati ai poteri negati
di Maria Grazia Anatra
…:dai luoghi negati ai poteri negati
Pochi mesi fa, in occasione dell’8 Marzo 2012, a Viareggio, su iniziativa del Soroptimist Versilia, si e’ svolta la cerimonia di intitolazione della piazza “Alga Soligo Malfatti“, socia fondatrice Soroptimist e prima donna a ricoprire il grado di ufficiale della Marina mercantile italiana, scomparsa nello svolgimento della sua professione in un tragico naufragio del gennaio 1984 a largo del golfo di Biscaglia.
Circa un anno prima, il 15 Dicembre 2011, sempre per iniziativa del Soroptimist locale e alla presenza delle autorità comunali, si era svolta la cerimonia di intitolazione della Piazza/Parcheggio al “25 Novembre” Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”. Una targa in prossimità della piazza ricorda le tante donne che hanno subito violenza e umiliazione e sta lì a denunciare e a dire no ad ogni forma di violenza e in particolare a quella di genere.
In effetti, il Club Soroptimist locale promuove da alcuni anni questo tipo di iniziative, sottoponendo all’attenzione dell’Amministrazione Comunale, nomi di donne o eventi della storia femminile ai quali dedicare luoghi della città, impegnandosi a diffondere e a sensibilizzare la cittadinanza sul fenomeno della violenza alle donne di drammatica attualità nei frequenti e ultimi episodi di femminicidio selvaggio. In realtà notizie di questo tipo trovano uno spazio angusto entro i trafiletti dei quotidiani locali, alla stregua di curiosità o di ricorrenze funebri e/o di commemorazioni e matrimoni.
Nel maggio 2008 la Biblioteca Ragazzi del Comune di Viareggio veniva invece intitolata a Luisa Petruni Cellai, pittrice locale, impegnata politicamente, madre di tre figli, da sempre attenta osservatrice della vita culturale cittadina a cui già da qualche anno era stata intitolata una minuscola strada nel quartiere Ex Campo d’Aviazione.
Queste tre più recenti iniziative sembrerebbero far sperare bene e ipotizzare una presenza femminile significativa a livello delle amministrazioni versiliesi. Niente di tutto ciò: poche le donne nelle Giunte dei sei Comuni storicamente appartenenti alla Versilia storica: Viareggio, Pietrasanta, Camaiore, Massarosa, Forte dei Marmi, Seravezza, una media di due donne a Giunta municipale, alle quali solitamente sono affidati gli Assessorati alle Politiche sociali, alla Cultura, Istruzione e Pari Opportunità, in qualche caso al Bilancio, tranne il Comune di Pietrasanta (Amministrazione PD) dove tra tante pietrasantine si è riusciti ad incaricare per la delega alle Pari Opportunità un assessore uomo…
Altrettanto scarso il numero di strade dedicate alle donne, dato che emerge da un’analisi attenta degli stradari dei sei comuni versiliesi : dal Comune di Massarosa, dove purtroppo non esiste alcuna strada o piazza intitolata a donne e che invece ultimamente ha visto nascere su stimolo di giovani amministratrici, interessanti iniziative di genere, alle 34 strade di Viareggio, intitolate a donne di estrazione e provenienza eterogenea. Tutto sommato un numero apprezzabile quest’ultimo, se comparato con tante altre realtà territoriali italiane. Interessante l’analisi più precisa delle donne comprese nell’elenco viareggino: dieci strade dedicate a sante e religiose, cinque a regnanti e sovrane legate alla storia del territorio, otto donne a vario titolo legate alla cultura nazionale e locale, molto spesso rese note in quanto “donne di uomini famosi”: è il caso di Eleonora Duse legata a Gabriele D’Annunzio o ai personaggi femminili delle opere liriche del maestro Giacomo Puccini: Tosca, Turandot, Butterfly.
Esiguo il numero di donne “degne di nota” in modo autonomo, sganciate da poteri laici o ecclesiastici e tutte appartenenti cronologicamente al secondo dopoguerra: da Anna Frank, a Oriana Fallaci, a donne che si distinsero nel periodo della Resistenza locale (Vera Vassalle, Genny Marsili) ad attrici locali e non, legate anche alla manifestazione artistica del Carnevale (Adelaide Ristori , Franca Taylor, Maria Teresa Marchionni), alle più attuali Alga Soligo Malfatti, ufficiale della Marina Mercantile, alla pittrice Luisa Petruni Cellai, alla recente titolazione di Piazza “25 novembre Giornata internazionale contro la violenza alle donne” di cui sopra.
Un caso a parte e degno di riflessione è rappresentato da Via delle Viareggine, più che una strada un viottolo, ubicato all’interno della Pineta di levante, area identificata un tempo come luogo dedito alla prostituzione. Il fatto di aver denominato quel viottolo, comunque classificato nello stradario cittadino, “delle viareggine” identificandolo con le abitanti di Viareggio la dice lunga sull’appartenenza di genere di chi probabilmente ideò tale denominazione, attribuendo impropriamente all’interezza delle donne di Viareggio costumi e atteggiamenti di una esigua minoranza. A cercar bene tuttavia, una spiegazione più verosimile può celarsi nella storia delle origini del territorio versiliese e soprattutto viareggino. Villaggio di pescatori nato a metà ‘500 per volere dei lucchesi, a difesa dei pirati barbareschi e considerato da subito come feudo della ben più antica e illustre Repubblica aristocratica lucchese, divenne a partire dai primi anni del ‘900, per le caratteristiche paesaggistiche e climatiche ideali, luogo di vacanze d’élite della buona borghesia toscana e del nord Italia. In questo contesto storico, gli abitanti e le abitanti di Viareggio e della Versilia hanno recitato per molto tempo un ruolo e una posizione di subalternità evidente, gli uomini dediti a tutti quei servizi legati alla balneazione e alle attività costiere della pesca, le donne considerate a volte dai facoltosi uomini di potere che qui soggiornavano, oggetto di sollazzo e divertimento, guadagnandosi la fama ancor oggi non del tutto scomparsa, di donne libere e spregiudicate, retaggio di una mentalità sorpassata più che di realtà effettiva.
Crediamo infatti che un’autentica libertà delle donne si misuri soprattutto nella loro possibilità e capacità di autodeterminazione e di affermazione concreta nei luoghi di responsabilità e di gestione del potere e dunque nei vari contesti della vita sociale, politica, economica.
Una bella sfida per le prossime elezioni amministrative della primavera 2013 del più popoloso comune della zona: Viareggio, una città di circa 64.000 abitanti che vede candidarsi sin da adesso insieme a uomini stagionati e poco disposti a condividere la gestione della cosa pubblica, volti nuovi di donne. Che sia l’inizio di un nuovo corso e di una vera e autentica libertà? Ce lo auguriamo.