di Cinzia Ficco tipitosti.com
La prima al mondo. Sì, Juliana Buhring, nata in Grecia, sarà la prima donna al mondo a fare il giro del globo in bici. Ventinovemila chilometri in tutto, sulla sua Pegasus.
E’ partita a luglio da Napoli e la tappa finale sarà San Giorgio a Cremano, dove è nato Massimo Troisi.
Ma cosa l’ha spinta a buttarsi in un’avventura così faticosa? Juliana ce lo dice tramite il suo compagno Antonio Zullo in questa intervista, che ci ha rilasciato dopo aver lasciato Auckland, in Nuova Zelanda.
Juliana, come è nata l’idea?
E’ maturata circa un anno fa, quando ho fatto un viaggio in bici con il mio ragazzo da Berlino a Copenaghen. Non volevo che quel viaggio finisse e così… mi sono messa in sella e sono partita. Ho deciso di essere la prima donna a tentare un’impresa simile.
Che tipo di bici usa?
E’ una bici da corsa, costruita per la mia impresa dalla Schiano. Quando tornerò in Campania e fermerò il tempo in Piazza Plebiscito, a Napoli, salirò su quella che fu la bici di Massimo Troisi, utilizzata anche nel film ” Il Postino”. Tappa finale sarà San Giorgio a Cremano, città natale dell’attore. È un grande onore per me. Non vedo l’ora di montare su quella bici. Al di là di tutto, con questa iniziativa punto a raccogliere fondi per la Safe Passage Foundation, un’organizzazione che cura i diritti dei bambini, in particolare di quelli nati e vissuti in contesti estremisti, o vittime di sette religiose E sa perché?
Ce lo dica!
Sono cresciuta in una setta chiamata Children of God ( i bambini di Dio ), senza diritti, senza educazione, nessuna assistenza medica. La comunità aveva istituzionalizzato pratiche dannose nei confronti dei bambini. Quando abbandonai il gruppo ero senza soldi, senza aiuto, senza educazione e senza una normale conoscenza di come il mondo fuori funzionasse. Mi batto, dunque, per questi bambini. La Fondazione cerca di aiutarli ad integrarsi, li assiste quando abbandonano, scappano, da queste sette.
Quanto costa il tour e chi lo finanzierà?
Al momento mi mancano ancora circa 14 mila euro per completare il giro. A parte la bici che mi è stata data, non ho nessuno sponsor. Fino ad oggi, sto girando il mondo solo con le donazioni private di amici e sconosciuti, che vogliono veder realizzata la mia impresa. Ovviamente, se dovessi trovare uno sponsor, le donazioni andrebbero direttamente nelle casse di Safe Passage Foundation. Se qualcuno è interessato può contattare Antonio Zullo.
Perché ha scelto di partire da Napoli?
Ho vissuto a Napoli negli ultimi tre anni. Adoro tutto di quella città: le persone, la cultura, il cibo, il mare. È una città stupenda, spesso criticata dai media. Ho deciso di partire dalla città che è stata casa mia. Voglio che il mondo la veda sotto una luce positiva.
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