Storia delle donne, del percorso per l’ottenimento dei diritti di cittadinanza che hanno cambiato anche la vita degli uomini, mappatura delle risorse culturali e sociali costruite dai movimenti femministi; conflitto tra donne, tra donne e uomini, nel mondo del lavoro così come nelle relazioni sociali e individuali; comunicazione sessuata, nuovi media, editoria delle donne: sono questi gli ambiti nei quali mi sono mossa in questi anni come giornalista e come formatrice.
Certamente nella vita privata, così come in quella professionale, un ruolo centrale l’ha giocato il lungo anno di preparazione, nel 2001, del G8 di Genova: sono stata infatti la portavoce dei movimenti delle donne al tavolo del Genova Social Forum, il raggruppamento di realtà politiche che costruì l’organizzazione delle iniziative contro il G8 nella mia città.
Fu quasi un anno di ininterrotto lavoro, nel quale non solo si preparò la settimana di luglio, ma anche l’assise di due giorni di Punto G a giugno, che inaugurò le iniziative di parola sulla globalizzazione con ottica di genere, anche in conflitto con l’organizzazione mista.
Quell’anno è stata una palestra molto dura e fondante su diversi ambiti: la relazione con i movimenti misti, con quelli femministi, la centralità delle pratiche di lotta per il cambiamento.
Il fatto che quasi tutta la parte dei contenuti che si misero a disposizione a giugno con Punto G e a luglio con i vari forum tematici siano stati spazzati via dal bagno di sangue del 20 e del 21 luglio è un grave danno: ho cercato di riparare a questa cancellazione con la raccolta di saggi Donne disarmanti, del 2004, il primo testo italiano che connette le proposte e le analisi femministe con le pratiche e le teorie nonviolente.
Il tema del conflitto, poi, è diventato centrale nel mio lavoro: dalla ‘classica’ rimozione del femminile (aggettivi e pronomi) nel discorso pubblico, alla mancanza di una cultura della mediazione nei gruppi che lavorano per il cambiamento.
Molto di questo lavoro l’ho raccontato nell’ultimo libro, Letteralmente femminista-perché è ancora necessario il movimento delle donne che, come tutta la mia attività editoriale (che comprende anche da 18 anni anche il trimestrale Marea e da cinque la radio web www.radiodelledonne.org ), è uno strumento divulgativo per tesaurizzare pezzi di esperienza e di memoria, sia mia personale che collettiva.
Last but not least un azzardo recente: dal 2008 ho ristrutturato una abitazione rurale nei pressi di Acqui terme, in Piemonte, dando via all’esperienza di Altradimora (www.altradimora.it ), quella che chiamo ‘la via accogliente e gastronomica al femminismo’.
Ogni anno in questa grande casa con dependance, dove siamo state anche in 50, si tengono seminari, corsi, incontri, spettacoli teatrali sui temi del femminismo: una scommessa, una prova di resistenza e di pratica applicata dei contenuti dei movimenti delle donne che vuole offrire occasioni di formazione scegliendo uno stile concreto che tiene assieme lo scambio di idee ma anche il cibo, il dormire assieme, la convivenza, la cura dei corpi e delle relazioni.
www.monicalanfranco.it; www.mareaonline.it; www.radiodelledonne.org; www.altradimora.it
1 commento
altradimora è diventata per me il luogo di un confronto politico nazionale che si raccorda al laboratorio promosso a Torino e al gruppo femministe: emerge un’urgenza di protagonismo femminile e l’insofferenza alla politica maschile. Possiamo aprire il dibattito su questo nodo anche su Dols? Partendo da una domanda molto semplice: cosa faremo tra pochi mesi il giorno delle elezioni politiche?