di Maria Grazia Anatra
NUOVI TRAGUARDI NELLA MEDICINA: APRIRE ALLE DONNE RUOLI DI VERTICE E DI POTERE
Il 28 settembre prossimo, giunto ormai alla quinta edizione si aprirà a Pietrasanta l’appuntamento annuale con la salute, tramite il Festival della Salute 2012, sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, che vedrà qui riuniti in convegni tematici, incontri e tavole rotonde, nomi illustri della medicina a livello nazionale.
In questa edizione per la prima volta, su forte sollecitazione dell’Associazione Woman to be è stato possibile proporre e dar vita al un Convegno dal titolo Medicina di genere che si terrà venerdì 28 settembre ore 15.00 a Pietrasanta, nel Chiostro di S. Agostino, Sala della SS. Annunziata.
Si parlerà di ricerca, di farmacologia, di importanti differenze che le cure e i farmaci producono nel corpo maschile rispetto a quello femminile e dunque sulla necessità di sostenere una ricerca medica specifica in tal senso, che in Italia rimane ancora tutta da scrivere, rispetto ad altre realtà europee. Testimonianza del ritardo l’esiguo numero ad oggi di Regioni Italiane (la Puglia e la Toscana) che nel 2011 hanno dato vita ad un organo regionale a questo scopo preposto, la Commissione Permanente per la Medicina di genere , la cui Presidente la Dott.ssa Anna Maria Celesti interverrà al Convegno di Pietrasanta.
Dunque un primo timido riconoscimento da parte della medicina ufficiale di fronte a questa tematica che comunque vede in Italia ancora oggi prevalere nell’ambito sanitario una schiacciante maggioranza, soprattutto nelle posizioni apicali delle aziende sanitarie e dei presidi ospedaliere, di figure maschili.
Tuttavia dagli ultimi dati presentati lo scorso maggio 2012 dal XIV Profilo dei laureati italiani di Alma Laurea si evince quanto oggi le donne siano prevalenti anche nei percorsi universitari a lungo tempo considerati roccaforti maschili: le donne rappresentano il 64 % del complesso dei laureati specialistici a ciclo unico (Medicina e chirurgia, Odontoiatria, Medicina veterinaria, Farmacia, Architettura e Giurisprudenza), e quanto le loro performances in fatto di risultati finali e di tempo impiegato, siano risultate migliori rispetto ai coetanei uomini.
Se questo è un dato inequivocabile ci chiediamo quanto tempo ancora le donne dovranno attendere affinchè un comparto come quello sanitario, sia in ambito gestionale che in quello prettamente medico, veda un legittimo riequilibrio di palesi e inaccettabili asimmetrie che ancora oggi contraddistinguono il settore della sanità da nord a sud della penisola.
Molto spesso poiché le nomine dei vertici sanitari e in minor misura di quelle medici risultano fortemente condizionate da reti di rapporti che i soggetti mantengono con i poteri della politica, e molto meno dai meriti e da valore propri, le donne risultano in questo gioco di pesi differenti, marcatamente svantaggiate, finendo per accontentarsi di ruoli inferiori e di minor rilievo.
Proprio per questo al Convegno di Pietrasanta non si parlerà soltanto di ricerca medica e farmacologica, relegando questo interesse ad un ambito scientificamente neutro, ma si tratterà anche di politiche di genere da incentivare nelle Aziende sanitarie, il che significa analizzare diversi aspetti della condizione femminile in tali comparti : dai criteri della progressione delle carriere, alla maternità, al sostegno alla famiglia, alla necessaria autoconsapevolezza dei ruoli e degli stereotipi agiti, a cui i vari soggetti , sia uomini che donne, spesso mostrano di conformarsi.
Dunque non appare improprio, parlare di nuovi traguardi nella medicina, intendendo con tale espressione l’apertura delle porte della medicina , sinora chiuse, alle donne e al loro valore e merito.
Il nostro Paese pare lontano dagli obiettivi europei che vogliono per il 2020 laureato il 40% della popolazione di età 30-34 anni. Ad oggi i 19enni che si iscrivono all’università rappresentano solo il 29% dei coetanei. È quanto emerge dal XIV Profilo dei laureati italiani di AlmaLaurea, presentato oggi a Roma. Ciò che sembra giusto sottolineare con forza sono i migliori risultati raggiunti, quasi in tutti settori disciplinari, dalle laureate rispetto ai loro colleghi uomini.
Le donne ormai sono prevalenti nei percorsi universitari (nel 2010, la percentuale di donne laureate tra i 30 e 34 anni risulta superiore a quella della popolazione maschile di quasi 9 punti percentuali: 24,2% rispetto al 15,5), anche in quelli a lungo tempo considerati roccaforti maschili: le donne rappresentano il 64 per cento del complesso dei laureati specialistici a ciclo unico (Medicina e chirurgia, Odontoiatria, Medicina veterinaria, Farmacia, Architettura e Giurisprudenza).
Maria Grazia Anatra
Docente di Lettere presso il Liceo-Scientifico Tecnologico di Viareggio si occupa da anni di progettazione formativa, sia collaborando con realtà private (Edizioni Piemme) che soggetti istituzionali nazionali (ANSAS) e regionali (Ex-IRRE Toscana, Ufficio Scolastico della Toscana). Specializzatasi tramite frequenza di Master e Corsi di Perfezionamento sui temi della certificazione di qualità e della formazione on line, attualmente è responsabile qualità dell’Agenzia formativa e dell’istituzione scolastica di appartenenza. Da alcuni anni si occupa di tematiche legate alle pari opportunità in qualità di responsabile del progetto Dafnet, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. E’ responsabile Provinciale dell’Associazione Nazionale Docenti (AND) per conto della quale ha pubblicato articoli su tematiche educative.