di Cinzia Romano
IL VOTO IN SICILIA E LE PRIMARIE: LAURA PUPPATO SPEZZA I GIOCHI
Vero che dal 1947 ad oggi sono state solo 17 le donne entrate nell’Assemblea regionale siciliana, ma tanto entusiasmo per le nuove 15 elette su 90, uno striminzito 16,9% , non sarà un po’ spropositato? Vero che al peggio non c’è mai fine, ma suvvia, si è votato in Sicilia, mica in Arabia Saudita! E i giornali hanno dedicato articoli e titoloni all’Ars che “si tinge di rosa”, salvo poi ignorano che c’è una donna, Laura Puppato, che è candidata alle primarie del centro-sinistra.
Andando a vedere chi sono le elette siciliane che hanno fatto gridare “al miracolo” i media e anche alcune donne dei partiti , scopriamo che delle 15, 6 sono del Movimento 5 stelle (il 40%) e che solo i grillini siciliani sono riusciti a mettere in pratica la cosiddetta democrazia paritaria (sei donne su 15 eletti, il 40%). Eppure il loro capo indiscusso, Beppe Grillo, trasuda misoginia e machismo in ogni parola e comportamento. L’ultima “perla” contro le apparizioni tv dei “suoi” dirigenti – in particolare se l’è presa con la consigliere comunale Salsi – è da manuale : “La tv è il vostro punto G” ha sbraitato machomen-Grillo
E i partiti tradizionali, quelli del politicamente corrette, che stilano statuti paritari o concionano sul valore della presenza femminile? Il Pd ha eletto 1 donna su 14 (7,1%); la lista Crocetta nessuna (6 consiglieri uomini); l’Udc su 13, porta una donna all’Ars solo perché la vittoria del neo governatore ha fatto scattare il listino e il suo eletto dalla doppia candidatura (lista e listino) lascia il posto a una collega. E solo grazie al listino del neo governatore (lui più altri 8 onorevoli) arrivano altre quattro donne nell’Assemblea siciliana.
L’unica donna del centro destra (il Pdl è a quota zero, in compagnia di MPA e lista Musumeci presidente) l’elegge il Cantiere popolare, mentre il Grande Sud-Partito siciliano ha due elette su 15 onorevoli. Col 13,3% di donne riesce a far meglio del Pd.
Insomma, se non ci fosse stata la vittoria di Grillo e di Crocetta (per il listino) erano le solite quattro elette, matematicamente parlando.
Il “miracolo” di ritrovarsi in 15 non cancella la realtà di partiti che, al di là delle chiacchiere, si confermano luoghi di potere maschili che campano, pardon, dopo il voto siciliano è più corretto dire campicchiano, anche grazie alle complicità di troppe iscritte, elette e dirigenti donne.
E spiegano benissimo i tanti, troppi silenzi del Pd e delle sue (poche) elette e dirigenti donne, sulla candidatura di Laura Puppato alle primarie del centro sinistra. Peccato davvero che le donne impegnate nei partiti – e anche in alcune associazioni e movimenti femminili – sembrano prediligere la cooptazione del capo all’autonomia e libertà femminile. Che sicuramente Laura Puppato ha dimostrato e dimostra di avere.