di Cinzia Ficco da tipitosti.com
Una cantante lirica, che diventa imprenditrice.
E’ la storia di Carmen Petrocelli, nata a Roma nel ’69, soprano, Presidente di Chez Arts Compagnia www.chezarts.blogspot.com, Direttore Artistico di H www.hensemble.it che, qualche tempo fa, con grande coraggio ha ridato un’anima ad una vecchia associazione culturale. Mettendo insieme due passioni: musica e libri.
“AltrEdizioni Casa Editrice (www.altredizioni.it) – racconta Carmen – è nata a metà del 2009 sulle fondamenta di una associazione culturale, che per passione si occupava di poesia e arte. Quando uno dei due pilastri dell’ associazione è venuto a mancare, mi è stata fatta la proposta di fare un restyling all’ente. Ma io ho inizialmente rifiutato, perché ero molto presa dalla mia attività come cantante e non mi interessava aderire ad un’altra associazione culturale. Circa un anno dopo l’associazione ha deciso di chiudere e mi è stata rifatta la proposta. A quel punto ho deciso di rilevare il bellissimo catalogo, costituito principalmente da libri di poesia, cambiando nome e trasformando l’associazione in una piccola impresa. Ho ampliato il catalogo con l’apertura di altre sezioni. Attualmente AltrEdizioni Casa Editrice ne ha cinque (Narrativa, Saggistica, Arte e Architettura, Musica, Cultura memoria e spettacolo), con varie collane e ha all’attivo dal 2009 circa una trentina di titoli”.
Nessuna improvvisazione per Carmen. “Anzi – aggiunge – per mesi non ho fatto altro che calcolare, programmare, con grande pazienza e impegno. Ho ricominciato a studiare e ho accettato la sfida di creare una nuova cosa, partendo da zero. Quasi. Mi è servita molto anche una breve esperienza lavorativa nella redazione della rivista culturale La Scena Illustrata, che feci durante i miei studi universitari. Indipendentemente dai collaboratori iniziali, che sono poi cambiati, mi sono rimboccata le maniche e ho faticato anche io, facendo il lavoro che formalmente non rientrava nel mio ruolo. Posso ben dire che la casa editrice è una mia creatura a tutti gli effetti. Inizialmente ho investito in termini di lavoro. Non ho ancora la possibilità di percepire uno stipendio da questa attività e questo periodo di crisi non aiuta. Riesco a restare in pari, ma ho dovuto cominciare a investire nell’attività anche parte del mio guadagno come cantante”.
Tanti sacrifici per la cantante, ma anche una convinzione: “Questa situazione cosi difficile per tutti mi ha fatto riflettere su quanto sia prezioso aprire a nuove collaborazioni. Per questo motivo ho cominciato a collaborare con altri professionisti del settore, che credono nel progetto e lo animano. Dietro le quinte attualmente siamo fondamentalmente in quattro – oltre alle tipografie da cui ci serviamo – ma gli autori sono la parte più importante. Il vantaggio di essere una piccola casa editrice è che mi sono potuta permettere di fare scelte non condizionate dal sistema del business. La casa editrice sostiene tirature abbastanza basse per il momento e questo non ci consente di essere competitivi nella grande distribuzione. Però, questo apparente svantaggio in realtà si concretizza nell’immenso vantaggio di poter decidere in autonomia la linea editoriale e le direttive della casa editrice. Sono parecchio entusiasta. La mia formazione, il fatto che io nasca come cantante lirica e la mia assoluta fiducia nel libro come strumento di valore mi hanno portato a realizzare con la casa editrice alcune importanti iniziative: Le parole del Dialogo, convegno in due giornate che nel 2013 sarà alla sua quarta edizione, il progetto OMAGGIO, dedicato ai grandi Poeti di tutti i tempi, Il progetto Editoria per i Conservatori, in collaborazione con il Conservatorio di Musica O. Vecchi-Tonelli di Modena e Carpi, che ha un obiettivo: creare un network di Istituzioni di Alta Formazione Artistica e Musicale, che abbia in AltrEdizioni Casa Editrice un punto di riferimento editoriale, sia per il settore della composizione, sia per quelli musicologico – analitico. Il 10 dicembre prossimo questo progetto sarà presentato a Roma nella Sala Crociera della Biblioteca di Archeologia e Arte del Mibac, a Palazzo Venezia con un concerto che segue l’esordio ufficiale a Modena e a Trento dello scorso anno. Ho sempre avuto una grande passione per i libri, sin da piccola. Mi madre mi racconta che da bambina quando leggevo un libro ero cosi assorta che non la sentivo se mi chiamava. I libri che ho letto sono stati e sono una parte rilevante della mia crescita e della mia formazione come essere umano. Sono stati luoghi in cui nascondermi, o mettermi in gioco, mi hanno offerto la possibilità di riflettere a lungo e profondamente sulle cose importanti per la mia vita, sono l’offerta di un confronto continuo con la mia esistenza”.
<<continua>>