di Antonio Turi
Ebbene sì, quando proprio non ci credeva più nessuno, lui è tornato. Il barzellettiere folle, l’uomo che ha osato fare il gesto delle corna in una foto di stato, che ha preso in giro un intero popolo spacciando una ragazzotta raccattata in un club di terzo ordine per la nipote di un capo di stato, colui che vede qualsiasi donna sotto forma di tette e culo, esce dall’oblio nel quale pareva essere stato confinato e si ripresenta e, udite udite, concorre per vincere alle prossime elezioni.
La notizia, di per sé, è gravissima e la dice lunga sullo stato di questo paese sfinito da secoli di dominio del vaticano e di populismi di ogni ordine e fattura. Ma non è questo che qui ci interessa.
Se parliamo qui del ritorno del S. nazionale è perché c’è un aspetto di questo revival che dovrebbe far molto riflettere il mondo femminile. Ed è che l’annuncio di questa candidatura ha scatenato la gioia dell’intero universo femminile del Pdl, e forse non solo di quello. Basta guardarsi in giro, ascoltare, per verificare che ad esultare non sono tanto i maschi, che potrebbero essere gratificati dal rientro di un esemplare di maschilismo ruspante nostrano, quanto le donne.
A nulla sono valsi i proclami maschilisti, le orge nelle quali le ragazze (ragazze che, sia chiaro, vanno rispettate nel loro diritto di scegliere di stare lì, quali che siano le ragioni che le hanno mosse) erano trattate come carne da macello senza nessun ruolo alla creazione delle regole del gioco, l’incredibile risposta data alla studentessa che chiedeva cosa fare per il suo futuro, le lamentele della ex-moglie, Veronica. Oggi, dopo tutto questo è altro ancora, B, è amatissimo proprio dal mondo femminile. Anzi, proprio con il supporto di questo mondo proverà a costruire il suo ennesimo successo.
E allora? Allora che senso ha parlare agli uomini quando il lavoro da fare è ancora tantissimo in casa propria? Inutile parlare di maschilismo e di complicità del mondo maschile quando a far trionfare il peggior maschilismo è proprio il mondo femminile.
3 commenti
Corretta rappresentazione della realtà di un certo mondo femminile..
Ciao Antonio,
rispondo alla tua domanda “allora che senso ha parlare agli uomini quando il lavoro da fare è ancora tantissimo in casa propria?
La mia risposta: entrambi, uomini e donne, abbiamo un’immensa responsabilità verso noi stessi, sia donne che uomini. La tua domanda sottindende un “visto che voi non siete ancora a posto…che senso ha parlare degli uomini”? Parliamo ANCHE degli uomini, quelli come B e cerchiamo di capire perchè usa il suo potere (perchè è innegabile che ce l’ha) in quel modo…..
Poi parliamo delle donne…delle donne che lo ammirano, sicuramente hanno le loro “ragioni” ma non solo loro..lo hanno votato in parecchi negli ultimi 20 anni (e io non sono tra quelle che lo hanno fatto).
Nel tuo articolo alla fine scrivi “Inutile parlare di maschilismo e di complicità del mondo maschile quando a far trionfare il peggior maschilismo è proprio il mondo femminile”
Perchè INUTILE parlarne? Parliamone invece: cosa proponi?
La relazione è CIRCOLARE…ciò significa che c’è corresponsabilità.
Il mondo femminile, come quello maschile è vario..
buongiorno anna maria
hai ragione. sono stato poco chiaro. il fatto è che i miei post in un certo senso hanno un sottointeso chiarito forse all’inizio della mia collaborazione e poi dato per scontato: ritengo che il mondo femminile da qualche anno a questa parte tenda troppo a dimenticare le proprie responsabilità e preferisca guardare fuori che dentro. molti dei problemi che abbiamo, come società, e che avete, come donne, nascono nel vostro stesso universo. invece da questo atteggiamento nasce una contrapposizione strutturale al mondo maschile, una contrapposizione che per di più rallenta i tempi di qualsisi crescita.
intendiamoci, non che l’universo maschile non abbia responsabilità. solo che come quello femminile, oggi anche il nostro è capace di esprimere una visione moderna e paritaria, una visione che vede benissimo le dsacche di arretratezza e i problemi da risolvere ma li vuole risolvere passando da una elaborazione moderna del concetto di maschile, così come voi avete cominciato la vostra liberazione partendo da una elaborazione del concetto di femminile.
da questa mia convinzione, nasce la tesi di questo mio intervento, che può anche essere sintetizzato così: berlusconi è maschilista, è un esempio del peggior maschilismo. ma è inutile che voi donne vi lamentate quando siete le prime a votarlo.
almeno questo è quello che ritengo, e posso naturalmente sbagliare.
dopo, aggiungo, lavoriamo insieme per far sì che non esista più il maschilimo ma attente a non confondere maschilismo con maschile :-)))
Buongiorno anche a te Antonio e grazie della risposta e della spiegazione, sono “nuova” su Dols e solo in questi giorni ho compreso il senso dei tuoi interventi talvolta molto provocatori ma necessari in questo momento.
Condivido ciò che hai scritto.
Purtroppo anch’io rilevo nel mio ambito professionale scarsa presa di coscienza e consapevoliezza proprio nell’essere donna, hai letto il mio articolo sul Counseling post partum? Scrivevo che partendo da se stesse si possono attuare cambiamenti nella società…
Sono anche molto fiduciosa che molte DONNE e movimenti di donne stanno lavorando per questo, partendo proprio dal femminile, mi riferisco ad esempio al movimento mondiale “Freedom for Birth”, che riguarda la nascita ma che intuisco porterà cambiamenti anche nella relazione donna-uomo e femminile-maschile.
A presto e rimango in attesa del tuo prossimo articolo. Buona giornata
Scusate se sarò perentoria: che vuol dire “universo”? Vuol dire che il modo di pensare di moltissime, di troppe, donne, è ancora prigioniero delle rappresentazioni costituite da millenni e più di cultura maschile? Che la loro visione del mondo è tutta interna agli schemi creati storicamente dalle cultura umane, dominate dagli uomini? Non viviamo in due universi paralleli.