di Roberta Dho
… premiate dal GammaDonna /10 e Lode 2012
Sono imprenditrici agricole con una solida esperienza alle spalle, in buona parte eredi di una tradizione familiare nei settori della produzione vinicola, risicola, ortofrutticola, le protagoniste del 5° Premio Nazionale Gamma Donna/10 e Lode. Il riconoscimento
per loro: una spilla raffigurante l’ape operosa, forgiata a mano da artigiano orafo, simbolo del progetto Gamma Donna fin dall’inizio, e una serata speciale per l’assegnazione del riconoscimento venerdì 14 dicembre ad Alba presso il prestigioso Centro ricerche della Ferrero. Si è conclusa, così, la selezione avviata dal Premio di imprenditrici eccellenti “espressione della capacità di battere la crisi innovando attraverso la creazione di nuove imprese o l’introduzione di nuovi prodotti o processi in aziende già esistenti”. Oltre 50 candidature provenienti da tutta l’Italia esaminate da una super quotata giuria che ha saputo apprezzare la qualità delle candidature.
Le imprenditrici, di età media leggermente superiore ai 40 anni, operano prevalentemente in aziende di dimensioni fino a 1,5 milioni di fatturato – il 30% da 1,5 a 5 m, il 20% oltre i 5m – e che hanno una buona vocazione all’export: nel 55% dei casi le esportazioni incidono sul 40% del fatturato.
Di nuova costituzione 1/3 delle imprese elemento che contribuisca alla cifra di innovazione aziendale valutata dal Premio, insieme a fattori come la collaborazione con Università/Istituti di ricerca che riguarda nell’80% delle partecipanti e gli investimenti in comunicazione che passano soprattutto attraverso internet, nel 65% dei casi le imprenditrici sono attive in rete, talvolta in veste di vere e proprie foodblogger o curano la vendita on line.
Tra queste la cuneese Maria Cristina ODDERO, dell’omonima “Poderi e Cantine Oddero” di La Morra (Cn), azienda che affonda le radici nell’ottocento oltreché nella ricca terra del Barolo e del Nebiolo. Oggi con oltre 1,4 milioni di euro di fatturato e una quindicina di dipendenti punta sull’innovazione ambientale. «Un’innovazione silenziosa – come l’ha definita Maria Cristina Oddero – basata sull’aggiornamento e la cura attenta nell’attività di produzione, senza perdere la tradizione, e che ora ci sta portando alla creazione di una cantina a basso impatto ambientale ». Se la prima bottiglia in vetro risale al 1878 oggi i vigneti a coltivazione biologica certificati da Certibios sono i fiori all’occhiello di Cristina che si dedica in prima persona alla valorizzazione del territorio, impegno concretizzato nell’adesione al Club UNESCO di La Morra.
E ilpremio? «Sicuramente un riconoscimento gradito anche se un premio alle donne sottolinea, per me, una situazione reale in cui le pari opportunità non ci sono. Per me la fortuna di poter operare in un’azienda di famiglia mi ha dato opportunità che non avrei potuto avere ma mi confronto troppo spesso con le chiusure di una mentalità che vede ancora la donna “a fianco”, “a supporto” e non vera protagonista». Per Maria Cristina Oddero i passi da fare in questo ambito sono ancora molti ma è sufficiente dare spazio al talento delle donne, come le eccellenze individuate dal premio dimostra.
Legata alla produzione vinicola anche Chiara SOLDATI, dell’azienda La Scolca di Gavi (Al) scelta per aver introdotto un numero rilevante di innovazioni che riguardano: il recupero delle acque, il controllo della temperatura a freddo durante la vinificazione,
un sistema di refrigerazione che impedisce l’iperossidazione del prodotto, metodologie a bassissimo impatto ambientale. Chiara è stata per 6 anni Presidente del Movimento Turismo del Vino Piemonte.
Carla CERIOTTI della Riseria Ceriotti di Novara, azienda specializzata nella lavorazione del riso per l’alimentazione infantile. Fondata nel 1934 su quelle risaie che costituiscono la ricchezza ambientale e economicadel territorio novarese, ha intrapreso quindici anni fa la produzione di riso di alto valore qualitativo e per questo particolarmente adatto all’alimentazione dei bambini. Carla Ceriotti ha iniziato con la sorella Cecilia ad occuparsi di far crescere l’impresa: «Abbiamo messo insieme i miei
studi in materie letterarie e i suoi in materie economiche imparando quello che ci mancava. Per dirigere un’azienda bisogna essere un po’ “tuttologi” e la nostra preparazione è servita, insieme ovviamente alle 70 ore di lavoro la settimana che dedico all’azienda. Lo so che desta stupore, ma il mio impegno è questo!
Nella nostra produzione abbiamo puntato sull’innovazione, utilizzando per primi in Italia silos computerizzati e dotati di controllo istantaneo della temperatura delle masse di cereale, con possibilità di refrigerazione per mantenere la salubrità del prodotto. Tra le innovazioni anche le selezionatrici ottiche che riconoscono il colore dei chicchi e sbiancatrici di nuova generazione ad
abrasione che evitano l’utilizzo di addittivi nell’operazione. Il nostro prodotto è destinato quali esclusivamente a un mercato estero, dalle multinazionali con cui abbiamo da tempo una serrata collaborazione alle nicchie che cercano la qualità del prodotto».
Carla Ceriotti non nasconde la soddisfazione anche per ciò che significa utilizzare solo riso locale: «avereil controllo sulla qualità e l’ecosostenibilità della coltivazione di tutta la filiera è il primo marchio di garanzia del nostro prodotto e ci permette di
contribuire a preservare il nostro territorio, il delicato ecosistema della risaia che i contadini mantengono con attenzione straordinaria».
Insomma, storie di straordinaria imprenditoria che meritano i riflettori del Premio e non solo.
E’ il caso di Paola POLCE della Cooperativa Agricola Le Erbe di Brillor che ad Alice Superiore, all’ingresso della Val Chiusella in provincia di Torino, coltiva erbe aromatiche officinali per trasformarle in agridetergenti per la pulizia della casa, con un
bassissimo impatto ambientale in quanto i rifiuti organici diventano compostaggio. La cooperativa, prevalentemente composta da donne, ha dato vita all’associazione culturale “Perlacqua”, creato laboratori di divulgazione tematica sulla salvaguardia
dell’acqua e l’autoproduzione di detergenti. In collaborazione con il Comune di Alica e con la Comunità Montana è stata bonificata l’area di insediamento produttivo.
Dal mantovano arriva, invece, l’esperienza della giovane Francesca NADALINI, classe 1979, dell’Azienda Ortofrutticola Nadalini di Sermine (Mn), che produce 50.000 ton/anno di meloni a polpa arancione con il marchio IGP per il melone mantovano. Utilizza una tecnologia che consente di misurare il grado zuccherino di ciascun melone in linea di confezionamento. Esporta in Inghilterra, Svizzera, Germania, Ungheria.
In collaborazione con il Politecnico di Milano sta realizzando il progetto “Strada del Melone Mantovano” per valorizzare i fondi agricoli storici risalenti al 1700, tra cui il Fondo Beccaguda, sede dell’azienda.
Per questa edizione il Gamma Donna ha assegnato anche il Premio speciale per l’imprenditoria sociale è stato assegnato a Maura Biancotto, Presidente del CdA dell’Albergo Agenzia di Pollenzo. Per aver messo a disposizione del mondo associativo le proprie qualità imprenditoriali che hanno contribuito alla sostenibilità economica e all’autonomia finanziaria di eventi di promozione e valorizzazione della cultura gastronomica del territorio, generando la consapevolezza e la diffusione di un concreto valore “sociale”.
Due le menzioni speciali conferite a persone ed enti che hanno contribuito a riaffermare quei valori del “fare impresa” che l’Associazione intende promuovere per il rilancio competitivo del Paese. Menzione speciale: Donne eroiche nell’agricoltura a Elena Bazzini, allevatrice; Menzione d’onore a Coldiretti Piemonte per l Progetto Agritata.