di Antonella Matranga
Love is all you need è la prima commedia romantica della regista premio Oscar Susanne Bier. Ambientato fra Copenaghen e Sorrento, il film racconta la storia di due famiglie, le più diverse fra loro, che si ritrovano a Sorrento per festeggiare un matrimonio. L’occasione della festa di matrimonio, come in molti film della Bier, porta le persone a mettere fuori il peggio o il meglio di se stesse, a buttar via le maschere e a creare situazioni ironiche e divertenti o drammatiche a seconda delle occasioni. Una storia in cui la regista riesce a realizzare un film divertente e romantico, partendo da una storia drammatica e dalla fragilità e il dolore dei suoi protagonisti. Ida, ( la straordinaria Trine Dyrholm, anche lei alla prima esperienza con la commedia), è la mamma della sposa. Parrucchiera, madre di due figli, moglie di un uomo mediocre, Ida, nonostante il cancro, i disagi della chemioterapia, l’abbandono del marito, non ha perso il sorriso, l’entusiasmo, nè il suo modo colorato e gioioso di affrontare la vita. Philip, ( Pierce Brosnam, irresistibile, in versione danese e danzereccia) è il padre dello sposo, un ricco, elegante e alquanto spocchioso importatore di agrumi, che dopo aver perso la moglie in un brutto incidente stradale, si è chiuso al mondo, dedicandosi al lavoro e al figlio. Due fragilità, due anime sofferte, due persone che reagiscono in maniera differente alla sofferenza e che quando si incontrano, vengono irrimediabilmente attratte l’uno dall’altra, dando vita ad una storia divertente, e ad una serie di situazioni che creeranno scompiglio anche ai parenti serpenti.
Una storia che Susanne Bier ha voluto rendere piuttosto reale anche nella scelta dei protagonisti. Ida, è una donna bella, ma di quelle bellezze normali, che possiamo ritrovare incrociando le donne per strada. Quella splendente bellezza che hanno le donne quando sorridono anche se il mondo sta crollando addosso, quando hanno uno sguardo aperto, fiducioso.
Questa è la vera bellezza. Ed è da questa luce che viene colpito Philip, che al contrario di Ida, è troppo bello, elegante, raffinato, ironico, per essere reale. Non guarda le ragazzine, non ha paura della malattia e non si tira indietro di fronte ad una donna malata, con una parrucca in testa. Ecco un uomo così, si fa più fatica a immaginarlo reale, ma Brosnam oltre che bello è anche bravo e come conferma Susanne Bier, in conferenza stampa, è esattamente così come lo vediamo, sullo schermo, un uomo di fascino, ironico e gentile. Ci crediamo, in effetti Brosnam in questo film, è perfetto, credibile, fragile e ironico, forse anche perchè l’attore americano ha vissuto realmente un dramma del genere, avendo perso la sua prima moglie per un tumore. Il film è delizioso, divertente, ironico, rosa al punto giusto, gli attori sono bravi, compreso il nostro Ciro Petrone, il protagonista di Gomorra, qui in versione elemento destabilizzante. Unica nota stonata; qualche inquadratura cartolina di troppo e quel mandolino di sottofondo ogni volta che qualcuno nel film pensa soltanto all’Italia!