Anne ex prostituta ha pubblicato la sua autobiografia: “Memorie di una prostituta”, edizioni Sepha.
da tipitosti.it
“Un marito? No, sto bene così. Sono stata presa in giro una volta. Basta. Non voglio essere tenuta nascosta e nemmeno essere abbandonata nelle feste. Non mi sposerò mai più. Un uomo per stare con me deve essere un vero uomo. Uno senza carattere non lo voglio. Sono troppo determinata, troppo forte e intelligente. Non ho paura di niente. So cosa voglio e dove voglio andare. E queste cose spaventano gli uomini”.
A parlare così è Anne Smith, nata in Brasile nel ’70, che per anni è stata costretta a prostituirsi, nonostante avesse studiato. “Ho fatto il magistero – afferma – mi sono perfezionata in educazione speciale e in fotografia. Parlo quattro lingue: il francese, l’italiano, il portoghese e lo spagnolo. Ho seguito altri corsi”.
Di recente Anne ha pubblicato la sua autobiografia: “Memorie di una prostituta”, edizioni Sepha.
Anne, perché si è prostituita?
Ho una storia un può dura e complicata. Nella vita ci sono tanti fattori incontrollabili che ti portano su determinate strade. E’ stato uno sparo nel buio. Sono venuta in Europa, in Spagna, per lavorare come ballerina, ma, alla fine, come tante ragazze emigrate per fare le cameriere, sono stata ingannata. Avevo 29 anni e mai avrei immaginato di vendermi. Certo, ho sempre rispettato le prostitute e adesso ancora di più. Ma avevo altri progetti. Sono arrivata in Spagna con un debito di 6 mila euro. Anche dopo averlo estinto, sono rimasta prigioniera della mafia. Esistono vari motivi che ti costringono a prostituirti. C’è, soprattutto, la pressione della mafia. Poi molte, le straniere, non riescono a liberarsi, perché non hanno i documenti. Alcune donne, con quello che guadagnano, non riescono neanche a pagare l’affitto. Ci sono donne che non hanno più nulla, che hanno perso la propria anima, e continuano a fare le prostitute, perché capiscono che uscirne è più complicato, a causa dei pregiudizi. E quella è un’altra guerra troppo dura da combattere per donne che sanno di non valere niente. Si tratta di donne che non possono essere rispettate per la dignità, allora si fanno rispettare per quello che riescono a comprare. L’ipocrisia e l’esclusione sociale, spesso, mantengono in vita la prostituzione. E, mi creda, è straziante.
A cosa allude in particolare?
Non è facile sopportare le umiliazioni dei clienti, degli sfruttatori, lo sguardo delle persone. Un pugno nello stomaco. Sei sola, totalmente sola. E la maggior parte di coloro che ti si avvicina, lo fa per avere tutto gratis. Molti uomini sono capaci di fare qualsiasi cosa per avere sesso gratuito. E sono tanto meschini che prendono in giro le prostitute, e in genere chi è in posizione di debolezza. Lo so che ci sono molte vie per non battere, ma, mi creda, è difficile liberarsi una volta entrate in quel meccanismo infernale. E’ facile giudicare quando sei seduto sul divano di casa tua comodamente. La maggior parte di queste ragazze è alcolizzata o drogata per sopportare tutte le umiliazioni. Molte non ce la fanno e si tolgono la vita.
Si è prostituita in Italia?
Si, é stata molto dura sopportare le domande stupide e schifose dei clienti, gli sguardi che ti lanciano come se tu fossi una merda. Sguardi ironici di uomini che si considerano più forti e più belli, anche se non lo sono per niente.
<<continua>>
4 commenti
Grazie, leggiamolo e rileggiamolo, è oro colato, utile a inquadrare la falsa prospettiva di chi parla di libere scelte e di opposizioni tratta/autodeterminazione: i contorni delle situazioni e delle vicende individuali sono spesso molto più fluidi di queste opposizioni di comodo, e quello che rimane al centro di tutte le storie è il bisogno maschile di disporre di una persona/cosa su cui esercitare un potere, o la sua rappresentazione.
Aggungerei però che la foto segue un’altra linea comunicativa: è una svista?
Paola ti ringraziamo del tuo comento. La foto non combina con il testo, è verop, ma spesso le foto servono per invogliare alla lettura. E quando si pensa ad una prostituta, si pensa a quello che vedi.Poi il testo parla di altro…
è uno spaccato di verità di questa società maschilista ipocrita che ci appartiene, non ultimo quel passaggio che la dice lunga sulle tante verità sparse, a convenienza, da certa Chiesa…
“La Chiesa in Italia l’ha aiutata?
No, la Chiesa non ha il coraggio di affrontare la verità. Se non sbaglio, non ci sono molti devoti di Maria Maddalena.”