di Caterina Della Torre
Il nuovo film di Giuseppe Tornatore induce a voltare pagina volta pagina con un’intrigante storia di inganno e seduzione sullo sfondo del mondo lussuoso delle case d’asta. Una storia che apre vari sipari ed interpretazioni ma che solo il finale potrà sciogliere.
Virgil Oldman (interpretato dall’attore premio Oscar Geoffrey Rush) é un grande esperto d’arte, banditore di aste apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. La sua vita (forgiata da un’infanzia solitaria e infelice) scorre al riparo dai sentimenti, fin quando una donna misteriosa ( l’attrice Sylvia Hoeks) lo invita nella sua villa per effettuare una valutazione, adoperando metodi della seduzione che a prima impressione sembrano naturali consequenzialità.
Questo però sarà l’inizio di un rapporto che sconvolgerà per sempre la vita del serioso, compassato e amante del bello e dell’arte (più per possesso che per gusto estetico) Virgil.
Un cast d’eccezione (Geoffrey Rush, Donald Sutherland, Jim Sturgess e Sylvia Hoeks) per una love story dalle tinte oscure.
Girato in inglese e prevalentemente a Vienna (ma alcuni interni sono girati in Italia) ‘la migliore offerta’ si muove intorno ad una frase pronunciata dall’assistente di Virgil:” Com’è vivere come una donna?” – chiede Virgil. Risponde l’assistente : ”E come alle aste, vince l’offerta migliore” – frase che inserita all’inizio del film sembra essere fuori tono, ma che poi si spiegherà man mano che la storia su svilupperà.
La ‘migliore offerta’ è riferita ai profondi sentimenti che Virgil, prova per una donna, molto più giovane di lui, Claire (Sylvia Hoeks). Quale sia la ‘migliore offerta’ che si può fare in amore (e in amicizia) è la vera scommessa del film… la più alta? la più bassa?
Un film che fa riflettere quindi, anche se si stacca nettamente da tutti gli altri di Tornatore.
La musiche sono di Ennio Morricone.