di Caterina Della Torre
Per cominciare a staccarsi dalla famiglia senza grandi traumi l’esperienza au pair può essere utile. Anche in Italia.
Gabriella Gabbrielli, Fiorentina del 1963, coniugata, con una figlia di 21 anni universitaria ed un figlio di 18 liceale. Dopo essersi laureata all’Università di Architettura del capoluogo toscano ha aperto un suo studio nel quale esercita la libera professione di architetto. Condivide felicemente la vita da 31 anni (di cui 23 di matrimonio) con suo marito Riccardo.
Come nasce il tuo progetto e perchè?
Ho sempre svolto la mia professione di architetto con molto impegno, con orari duri (progettazione, direzione lavori nei cantieri, consulenze ecc) e non mi sono mai tirata indietro neanche quando è nata la mia prima figlia Rachele .
E’ stato proprio in quel momento che “l’ esperienza alla pari” è iniziata: si, avevo bisogno di un’aiuto che non poteva essere una babysitter ad ore, data la mia professione che non aveva orari prestabiliti ed allora……….. proviamo una ragazza alla pari ! La piccola aveva sei mesi e da allora per oltre 15 anni abbiamo ospitato ragazze da tutto il mondo, ci hanno fatto conoscere culture diverse, ci siamo confronte, siamo diventati amiche, abbiamo insegnato ed imparato e siamo anche andati a 4 matrimoni di rispettive au pairs: tutt’ora durante il periodo estivo vengono a trovarci ex au pairs (………..soltanto per vacanza naturalmente !!) Un’esperienza eccezionale di grande valore sia morale che culturale, per noi genitori e per i nostri figli. Ospitare un’au pair può sembrare a chi non lo ha mai fatto un’esperienza invasiva , come dire “un estraneo nella famiglia”: assolutamente no! Io direi invece che è proprio come avere” una figlia più grande” molto collaborativa !!
Durante questi anni di “esperiemza alla pari” ho iniziato diciamo “per scherzo” organizzando un’agenzia tradizionale, alla quale facevano riferimento famiglie italiane e au pairs da tutto il mondo.
Chi l’ha ideato? Quali gli obiettivi? Quali servizi offri?
Durante il mese di settembre scorso però ho pensato che potevo aiutare ancor di più i giovani (maschi compresi) e le famiglie. Ho cercato di capire , quale poteva essere lo strumento giusto se io adesso desiderassi avere una au pair o mia figlia volesse fare questa esperienza all’estero. L’agenzia tradizionale non mi è sembrata più uno strumento al passo con i tempi (facebook, twitter, internet in generale…) dunque con tantissimo entusiasmo ho creato www.aupairs.it, un sito web dove le famiglie ed i giovani si presentano, si cercano, s’incontrano e provano a conoscersi per poi iniziare un rapporto alla pari o tutor.
Ho messo in atto tutti i dispositivi e la mia esperienza (………ho letteralmente massacrato il mio povero web-designer!) per arrivare ad avere un livello di sicurezza ottimale , l’ho testato su me stessa sia come madre di famiglia ospitante che come madre di due potenziali giovani au pair o tutor: ecco si , il tutor, un’esperienza che può essere più vicina ai giovani-maschi ( perchè diciamo che al 95% l’esperienza au pair viene fatta da ragazze su richiesta esplicita delle famiglie…….ma è naturale poichè ci sono bambini da accudire !) e che sta prendendo campo velocemente.
www.aupairs.it ha un form da compilare, ci sono delle referenze da inserire (da parte di tutti anche delle famiglie), indirizzi per contatti (anche skype), foto, lettere di presentazione e altro, insomma ognuno cerca di presentarsi più dettagliatamente possibile: l’iscizione è free o top. L’utente free non visualizza tutte le informazioni dei profili, ma a sua volta è visibile interamente agli utenti top che oltre appunto a visionare tutti i dati di tutti i profili del sito possono ricevere ogni giorno per email da aupairs.it tutti i nuovi profili degli utenti dalle nazioni da loro prescelte. Inoltre su www.aupairs.it qualsiasi visitatore può visionare indirizzi di agenzie internazionali oltre a consigli e links.
I giovani d’oggi sono davvero bamboccioni ed andare all’estero lavorando li aiuta a crescere oltre ad imparare le lingue?
No, io sono convinta che i giovani di oggi non sono dei bamboccioni, ma bensì risentono della situazione economica durissima attuale e proprio per questo non riescono a staccarsi dalla famiglia: se dopo la maturità o l’università riuscissero a trovare un lavoro con un minimo d’ indipendenza economica, sicuramente li aiuterebbe.
I giovani di oggi sono davvero intraprendenti, fantasiosi ed anche audaci ma di contro……….. la realtà è durissima !!
L’esperienza alla pari è un’esperienza eccezionale: li fa crescere dentro e li aiuta anche ad imparare o perfezionare in maniera naturale una lingua (otre al fatto di fornire anche crediti riconosciuti a livello universitario). la stragrande maggioranza di loro la attua nell’età dai 19 ai 27 anni, subito dopo la maturità o dopo la laurea, durante l’università o durante l’estate.
Generalmente l’esperienza alla pari non viene ripetuta più volte proprio perchè è un accrescimento personale per il giovane che una volta acquisito non ha molto senso riprovare (mentre invece l’esperienza del tutor si ripete ).
Il lavoro au pairs è una buona chance per cominciare? Cosa devono fare per fare ‘application for job’?
L’espeienza alla pari non è un lavoro e non può essere considerato tale nè dai giovani nè dalle famiglie: il soggetto au pair in cambio di vitto e alloggio oltre ad una paghetta con la quale generalmente riesce a pagarsi un corso di lingua che frequenta quando i bambini della famiglia sono a scuola, offre la sua disponibilità per qualche ora di babysitting alla famiglia oltre a stare insieme ai componenti partecipando alla loro vita quotidiana ed acquisendo la padronanza della lingua.
Questa pertanto è sicuramente una buona chance per i giovani per iniziare a provare a staccarsi dalla famiglia di origine, per capire come potersi gestire, sentirsi utile, acquisire nuove amicizie che poi nel tempo non si scorderanno mai (da ambo le parti) e che saranno durissime da salutare alla fine del periodo di esperienza ! 🙁
Il mio consiglio alle famiglie ed ai giovani è di intraprendere questa esperienza meravigliosa, con pazienza e tanto entusiasmo per imparare vicendevolmente una lingua e nuovi stili di vita.