di Valentina Generali
Il panorama generale sulla condizione lavorativa delle donne nel nostro paese e nel mondo non è certo dei migliori. Il recente rapporto dell’Ilo, International labour organization, ci dice che la crisi economica ha mandato in fumo 13 milioni di posti di lavoro per le donne. E che nel 2012 il tasso di disoccupazione è aumentato dello 0,7% rispetto a quello maschile.
Se per le donne in generale la situazione è critica, lo è ancora di più per le donne – madri.
La società globale sembra incitare sempre meno alla maternità per quanto per andare avanti e rigenerarsi ne abbia naturale necessità. Ultimamente si è arrivati a dire che le mamme lavoratrici, soprattutto quelle che lavorano a tempo pieno, sono più felici di quelle che o non lavorano o lavorano a orario ridotto.
I dati arrivano direttamente dagli Stati Uniti e dal recente studio americano elaborato dalla Akron University dell’Ohio secondo cui appunto full time è bello. Curiosa affermazione se si considera che arriva proprio dalla patria che si dipinge come fautrice della huge family. Ovvero la famiglia con almeno tre figli, cresciuti rigorosamente a suon di pancakes e muffin, che abita in villa con giardino con tanto di cuccia di legno per il cane e che, di tanto in tanto, ci fa invidiare quei quartieri verdi residenziali dove le mamme sembrano non far altro che prodigarsi a sfornare ricche torte cioccolatose per i vicini appena arrivati.
Lo studio americano della Akron University mette in luce tutt’altra prospettiva avversa in effetti a questo stereotipo e tocca un tasto dolente e mai abbastanza discusso: il rapporto mamma-lavoro
A prescindere da quali che siano i dati rilasciati da report internazionali, dagli enti governativi e non che fanno ricerche e studi spesso più a livello mondo, abbiamo voluto vedere da vicino come è davvero la situazione nel nostro paese andando a toccare con mano la situazione.
E’ minimamente verosimile che in Italia le mamme che lavorano full time sono più felici di quelle che non lavorano o che lo fanno part time? Non si tratta solamente di un ennesimo slogan della società che vuole le mamme di oggi sempre più lavoratrici e, quasi per assurdo, sempre meno mamme?
Sono questi i presupposti che hanno dato vita a un’indagine sviluppata via social network e sul campo con questionari ad hoc rivolti a un campione di mamme tra i 30 e i 40 anni, residenti nel centro nord d’Italia, laureate per il 52,3 % e lavoratrici per il 90,7% di cui solo un 9% dichiara di aver scelto di dedicarsi anima e corpo alla mammitudine.
Il primo dato che ci arriva parte subito con una smentita. Il 66,3% delle mamme lavoratrici full time dichiara infatti che cambierebbe subito un lavoro a tempo pieno con uno a orario ridotto. Lo racconta Marta, consulente di 38 anni e madre di due bimbe – “Io sogno un mondo lavorativo più flessibile dove si possano avere delle fasi part-time senza essere ostracizzate a vita e poi ritornare full-time. Io non mi sento di aver contribuito poco al lavoro da quando sono nati i figli anzi, sono diventata più empatica, più veloce, più organizzata. Certo, ho meno tempo e quindi ora non albergo in ufficio giorno e notte diciamo…”. Aggiunge Flavia, 32 anni, ostetrica e mamma di una bimba di 3 anni – “Io lavorerei part time e non farei i turni di notte che mi tengono lontana dalla piccola ma la mia è una condizione particolare mi rendo conto.” O ancora Rossella, 34 anni impiegata e una bimba di 4 anni – “Io se potessi lavorerei part time oppure vorrei una gestione libera del tempo, magari con un monte ore settimanale così da poter conciliare meglio casa, lavoro, famiglia”. C’è anche chi parla di telelavoro, parola semi sconosciuta in Italia.- “Per me il telelavoro sarebbe perfetto! Potrei lavorare ovunque ma in Italia manca questo concetto. Ti vogliono vedere lì seduta al tuo posto, ma è uno spreco, un’inefficienza pazzesca” – aggiunge Anna, 35 anni, ufficio stampa, una bimba di 2 anni.
Conciliazione. La parola magica. Conciliare casa lavoro famiglia, il problema numero uno per tutte dalla notte dei tempi.
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Valentina Generali – Milanese, 35 anni, consulente di comunicazione freelance.
Giornalista pubblicista ho collaborato con Gruppo Sole 24 ore, Class Editori, RadioLombardia, Sud Milano scrivendo di cronaca e lifestyle. Nel 2004 sono entrata nel team comunicazione di Ricoh Srl dove per due anni ho ricoperto il ruolo di communication assistant. Nel 2006 entro in MY PR agenzia di comunicazione dove per 6 anni svolgo attività di press office per diverse aziende.
Oggi lavoro come consulente di comunicazione freelance seguendo diverse realtà e continuo collaborare con testate on line su diversi argomenti, uno su tutti “mamme al lavoro” tematica che mi tocca in prima persona.
Proiprietaria del blog http://lamiamammaeroll.blogspot.it/