Sesta Parte.
Aislinn fissava basita la scena dalla finestra della sua stanza, dapprima si era rallegrata di veder arrivare il fratello in lontananza, ma poi quando vide quella sorta di abominio stretta al suo collo, si sentì mancare, e senza fiato aveva assistito alla tragica scena, fin quando il cuore non aveva cessato di battere, per sempre.
Irvin contemplava assente la sua lapide, aveva perso tutto ciò che aveva di più caro nel giro di pochi giorni.
Kieran stringeva la sua spalla in segno di conforto, tuttavia lui non riusciva a percepire alcun contatto con la realtà.
Quando il funerale cessò e i pochi conoscenti iniziarono ad allontanarsi, lui restò impalato dinnanzi la foto sorridente della sorella.
– Andiamo Irvin, fissarla non la riporterà in vita.- esordì Kieran.
Irvin annuì, alzandosi da terra e seguendo l’amico senza dire una parola.
Più tardi si ritrovò semi disteso sul bancone del locale, completamente ubriaco.
– Forse è ora di darci un taglio – esordì Kieran allontanando un bicchierino in vetro colmo di wiskey ambrato fino all’orlo.
– Sta zitto- biascicò Irvin senza degnarlo di uno sguardo, quel giorno la sua vita era finita insieme a quella di Aislinn, pensò.
Kieran lo fissò contrariato aprendo la piccola finestra della sala per far defluire il fumo dei sigari di tutti i suoi clienti.
Irvin sentì il mare brontolare e il cielo tuonare in lontananza, uno dei marinai aveva appena spiegato che quella notte sulla costa si sarebbe abbattuta una brutta tempesta.
Ad un tratto sentì una voce vibrare nell’aria salmastra, alzò la testa fissando fuori dalla finestra.
Quella voce la conosceva… proveniva proprio dal mare.
Si alzò di soppiatto dirigendosi verso l’uscita del locale, lasciando Kieran a sbraitare il suo nome alle spalle.
Una volta arrivato nella scogliera, venne investito più volte dalle alte onde che s’infrangevano con forza sulla spiaggia, la voce continuava a chiamare il suo nome e lui cercava di rincorrerla.
Ad un tratto si ritrovo nella baia, quel piccolo paradiso sembrava irriconoscibile sotto l’influenza delle onde, sembrava un piccolo vortice verdastro.
Si lasciò cadere sulle ginocchia, che il mare lo inghiottisse pure!, tanto non aveva più nulla da perdere, pensò desolato.
Aveva perso Lorelei, l’amore della sua vita e Aislinn che era tutta la sua famiglia, adesso che era rimasto solo al mondo, poteva pure andarsene.
Si lasciò trasportare dalle onde funeste, fin quando non iniziò a sprofondare negli abissi più oscuri.
Quando l’aria cessò completamente di circolare per i suoi polmoni, avverti qualcosa riportarlo in superficie e quando aprì gli occhi ciò che vide lo spiazzò.
Lorelei accarezzava affranta il suo viso.
– Sei proprio tu?- chiese Irvin incredulo.
La sirena annuì studiando il suo volto pallido, – si, sono venuta a prenderti Irvin- rispose senza distogliere il suo sguardo magnetico.
– Allora portami via con te, per sempre – esordì lui stringendosi di più a lei.
Lorelei avvicinò le sue labbra a quelle di lui, scivolando sempre più verso i fondali inesplorati dell’oceano.
Irvin aprì gli occhi estasiato, serrando Lorelei tra le sue braccia.
Improvvisamente l’aria non gli servì più e le sue mani con i suoi piedi mutarono drasticamente, assumendo le medesime forme della sua amata.
Nuotarono insieme lontano da quel luogo di sofferenza, mano nella mano si diressero verso nuovi oceani e nuovi orizzonti, ma soprattutto, verso la loro nuova esistenza.