di Caterina Della Torre
Ilaria Li Vigni, avvocata, runner e ciclista. Oltre che, forse soprattutto, donna impegnata nelle lotte per i diritti della donna.
Quando l’ho intervistata ha esordito parlandomi della iniquità della
differenza retributiva tra avvocate e avvocati in Italia. Fenomeno a me
conosciuto e di cui avevo sentito parlare da altre avvocate da me intervistate e che le avevano portate a ”mettersi in proprio” con un proprio studio,
magari consociandosi. Per questo l’ho interrotta quasi subito, perchè di lei mi interessava la sua attività a favore delle donne ed è per questa che l’avevo scelta tra le donne che conoscevo, per farne una delle ”donne di punta” di dols. Inoltre sapevo che non avrei retto al flusso delle sue parole sempre accattivanti e coinvolgenti e le ho detto: ”ma io prima vorrei parlare di te’’ e lei si è schermita dicendo che non le piace parlare di se stessa.
Avvocata o avvocatessa?
Io preferisco avvocata, termine che anche l’accademia della Crusca ritiene corretto e ultimamente e’ il termine che viene in genere maggiormente utilizzato. Il vero problema e’ quello del gap reddituale tra i due sessi e quindi le avvocate fanno più fatica a emergere rispetto agli uomini. La donne all’università in genere sono più brave ma al momento della cooptazione e della
scelta entrano in gioco una serie combinata di fattori.. Il primo è che spesso le donne non desiderano candidarsi…
Ma come e la Bongiorno?
Di fronte a una Buongiorno e poche altre ci sono molte altre che faticano a emergere.
La Bongiorno e’ un caso atipico, oltre a essere una brava professionista, si e affermata nella difesa di Andreotti. Dopo aver studiato a lungo gli innumerevoli atti del processo, ha avuto la fortuna che sia andato a buon fine e ciò la ha resa nota,
E poi?
Inoltre alcune donne poi danno al potere un’accezione negativa e maschile. Ne hanno quasi paura, ma invece così’ non è.
E ancora le donne hanno poche rappresentanti in posizione apicale anche negli ultimi tempi sono aumentate.
Parliamo un po’ di te…oggi ti ho visto ad un convegno con dei sindacalisti….Ma ti candidi anche tu allora per la Regione con Ambrosoli?
No, me lo hanno chiesto, ma ho preferito rinunciare per motivi lavorativi. Continuo tuttavia a sostenerlo perchè ho una grande stima il lui e il convegno con le rappresentanze sindacali e’ stato un importante momento di confronto di cui lui ha preso nota.Ho ricordato che se mi fossi candidata avrei scelto com’e temi di campagna elettorale il lavoro femminile e il diritto alla salute.
Perché non ti sei candidata con Ambrosoli come con Pisapia?
Con Pisapia avevo accettato perché mi aveva chiamato lui ed io ho accettato volentieri. Ho accettato per mettere la mia professionalità e competenza a disposizione del bene comune della città. Nel mio sito Ilarialivigni.it vi sono i temi programmatici utilizzati nella campagna elettorale delle comunali 2011. E’ stata una bella esperienza, ho imparato molto dal confronto con i cittadini che hanno però un rapporto poco sinergico con le istituzioni.Sono componente del direttivo del Movimento Milano Civica, nato a seguito delle elezioni comunali per continuare il lavoro svolto dalla lista civica, uno dei protagonisti dell’elezione del Sindaco.
Sono pertanto quotidianamente impegnata nella politica cittadina e partecipo a incontri in qualità di esperta di città metropolitana.
Ma veniamo alla tua ”candidatura” come donna di punta: tu per le altre donne cosa hai fatto?
La tua domanda mi piace:) Penso, a detta degli altri, di aver fatto abbastanza per le donne. Nella mia professione, ho iniziato ad occuparmi di ‘pari opportunità’ da circa 8 anni. Mi sono messa da sola aprendo uno studio circa 20 anni fa.
Nel 2006 sono stata nominata componente esterna nella Commissione pari opportunità del Consiglio nel consiglio nazionale forense e mi sono spesa ad aiutare le donne nell’avvocatura.
Tengo regolarmente da oramai cinque anni corsi di formazione sulla leadership per le avvocate milanesi e anche di altri Ordini Forensi.
Sono componente anche del Comitato pari opportunità dell’Ordine Avvocati di Milano e lavoro in sinergia anche con le magistrate che hanno anch’esse problemi di scarsa rappresentanza nelle cariche apicali. Inoltre mi sono molto occupata della violenza alle donne, ho fatto corsi sullo
stalking….E molto altro.
Tu sei criminologa?
Mi sono laureata in criminologia con una tesi sulla vittima del reato con il prof.Pisapia, padre del Sindaco, svolgo da sempre la professione di avvocato penalista. Sono anche cultore della materia presso la II cattedra di sociologia
del diritto all’Universita Statale di Milano.
Oggi Eloisa D’aquino della Uil ha detto: le donne son più brave ma in realtà non c’è un assessorato alle pari opportunità in Giunta e anche il governo ha un ministero per le pari opportunità ma senza portafoglio. Che ne pensi?
Le istituzioni non sono mai state veramente interessate alle p.o da sempre accorpate ad altri ministeri. Sarebbe invece importantissimo che questi ministeri avessero un proprio bilancio. Spero che Ambrosoli quando diventerà Presidente di Regione Lombardia istituisca un assessorato dei diritti ivi ricomprendendo le pari opportunità per tutti.