BARI DICE NO AL FEMMINICIDIO E CI METTE LA FACCIA
Il Comune di Bari, Giraffa Onlus e Un Desiderio in Comune
Stop al Femminicidio. Il Comune di Bari ha celebra l’8 marzo -giornata internazionale della festa delle donne – dando il via alla campagna di sensibilizzazione contro il femminicidio, realizzata con le associazioni Giraffa Onlus e Un desiderio in comune.
Dall’inizio dell’anno sono circa 19 le donne uccise, perché DONNE, nel nostro Paese per mano di uomini, partner, fidanzati e mariti, ed è per questa ragione che il Comune di Bari, Giraffa Onlus e Un desiderio in Comune hanno deciso di rispondere con fermezza alla violenza di genere, sottolineando l’importanza di una risposta collettiva al fenomeno.
“La città di Bari è in prima linea contro ogni forma di violenza sulle donne – ha dichiarato il sindaco Michele Emiliano – dopo aver inaugurato il centro antiviolenza comunale, oggi lanciamo questa campagna di sensibilizzazione rivolgendo alla cittadinanza un appello semplice e forte che spero possa contribuire a contrastare questo fenomeno e a far acquisire maggiore consapevolezza del problema”. Secondo Maria Pia Vigilante, presidente di Giraffa Onlus, “ogni occasione è importante per continuare nell’azione di contrasto alla violenza di genere e segnatamente sul femminicidio. Questo per sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno grave come questo. È importante inoltre che ogni cittadina/o e le istituzioni mettano la faccia anche sottoscrivendo la convenzione “No more” che prevede una serie di riforme sul tema della violenza sulle donne”.
L’associazione Un desiderio in Comune auspica che, al di là dell’8 marzo, le istituzioni siano vigili sulla comunicazione, anche e soprattutto quando questa interessa la diffusione di immagini offensive nei confronti delle donne. La violenza sulle donne può infatti manifestarsi in tanti modi diversi e nessuno di questi va assolutamente trascurato.
È necessario anche un lavoro di prevenzione che coinvolga tutti i livelli della società e delle istituzioni che hanno il dovere e non solo la facoltà di supportare e sostenere i centri antiviolenza che, in particolare nel Sud Italia, sono del tutto insufficienti.
Con lo scopo di incentivare le istituzioni ad essere maggiormente vigili sulla comunicazione, che troppo spesso rappresenta il corpo femminile in modo offensivo e denigrante, Luciano Anelli, Operatore delle Pari Opportunità, ha lanciato l’idea : “ Come attuato dal Comune di Milano, dovremmo avviare una commissione per cancellare tutte le pubblicità sessiste, perché la violenza sulle donne non è un problema delle sole donne, ma è un problema di tutti”. Difficile portare avanti un progetto del genere, ribatte Ludovico Abbaticchio, in una società dove da circa 50 anni esiste la cultura della pornografia e dove è possibile acquistare giornali e riviste porno dalle edicole. Dunque, prima di tutto, appare evidente l’importanza di un mutamento culturale profondo, che parta dalle scuole e che coinvolga anche e soprattutto i genitori, chiamati ad assolvere un compito importante, quello di educare i propri figli al rispetto dell’altro e del corpo altrui.
Tutti i presenti hanno stigmatizzato l’iniziativa del Comune di Monopoli di creare un cimitero dei feti (unico in Italia), evidenziata da Magda Terrevoli, coordinatrice del Comitato 50 e 50: “Anche quella è una grave forma di violenza”. Ludovico Abbaticchio, assessore al Welfare del Comune di Bari, non ha nascosto la sua indignazione di fronte alla notizia del neo cimitero, sottolineando come sia importante un mutamento radicale della mentalità e della moralità pubblica.
Manifesti che ritraggono volti di donne e uomini delle istituzioni, delle associazioni, dell’informazione, che dicono STOP al FEMMINICIDIO, hanno invaso il centro della Città di Bari.