Insomma a cinquant’anni ci vuole veramente un gran fisico o finalmente possiamo concederci la scelta di liberarci da ogni condizionamento
e iniziare, una volta fermatosi l’orologio biologico che stabilisce la nostra eta’ fertile, a costruire la nostra felicita’ ricostruendo la nostra immagine interiore e sociale su altri valori ? Banalmente la menopausa e’ un punto di arrivo o un punto di partenza ? Il tema e’ trattato con ironia ed intelligenza dal film realizzato dalla regista esordiente Sophie Chiariello ed interpretato dalla bravissima e divertentissima Angela Finocchiaro che ha anche collaborato alla sceneggiatura, ma attenzione perche’ il messaggio venga bene interpretato e che non diventi piuttosto lo spot pubblicitario proprio degli stereotipi che vuole contestare, a favore delle cinquantenni che ben fanno ad autocondannarsi al moto perpetuo pur di essere sempre evergreen dal fisico bestiale.
All’arrivo della menopausa, non conviene piuttosto sfruttare l’occasione e imparare a contare il tempo in un altro modo, ad esempio costruendosi una altro tipo di orologio, magari una propria personale “meridiana” che tenga conto di altro e non soltanto dell’aspetto fisico ? Saggezza, autorevolezza ed equilibrio, capacita’ di analisi della realta’ e di trasmettere alle persone piu’ giovani quanto appreso dall’esperienza personale e professionale, questi gli elementi per costruire la propria “meridiana” e sapere misurare il nostro tempo in un modo differente a cinquant’anni. La prestanza fisica con il trascorrere del tempo non e’ concessa a tutti e, se proprio vogliamo approfondire la cosa, generalmente viene persa piu’ velocemente dal genere maschile: allora se per gli uomini dopo i cinquant’anni il fisico non e’ piu’ un elemento essenziale per misurarne il fascino, perche’ per noi donne sfoggiare “un gran fisico” in un modo o nell’altro continua a rimanere praticamente obbligatorio tutta la vita ?
4 commenti
Alla menopausa bisogna prepararsi molti anni prima. Ho conosciuto troppe donne che fanno fatica a parlarne, o si vantano di essere ancora fertili in eta poco credibili, o ne parlano come di un evento luttuoso foriero di disastri fisici. Se ci si prepara in tempo, si impara ad accettare come un nuovo passaggio da esplorare e sicuramente porta molti meno problemi di salute, perche la psiche e’ legata al corpo..
Condivido pienamente. Personalmente ritengo che ci sia bisogno di cambiare atteggiamento mentale nei confronti della menopausa, ancora considerata popolarmente in termini negativi (il venir meno della fertilità e della giovinezza), mentre, invece, non ne sono contemplate le risorse e le potenzialità . da questo punto di vista, abbiamo molto da imparare dalle culture orientali, in cui si dà molta più importanza all’essere, all’interiorità e alla saggezza, mentre nella nostra società il corpo e l’esteriorità continuano ad essere il focus dell’attenzione generale e popolare. le donne sono vittime di must che le vogliono belle e magre come anche giovani ad ogni costo e questo chiaramente può determinare reazioni di disagio e conflittualità interiore quando non si è più giovani e si arriva a tappe topiche della propria esistenza come la menopausa.
Menopausa come punto di arrivo per partire di nuovo;in occidente la donna dopo la menopausa è finita,ammalta, svilita, sbertucciata,denigrata,derisa,compatita..”vittima è chi vittima fa” direbbe Forest Gump..quindi testa alta e schiena dritta!fanculo a chi ci deride e tira letame per offuscare l’energia potente che il femminino emana dalla nascita alla morte.Che i lupi e le volpi affilino i denti sul cemento dalla mia lapide,sono morta senza morire,e ora,alla luce del nuovo mattino, faccio coroncine di fiori di ciliegio,e li appoggio sulle teste dei miei gatti.
Ottimo spunto per attente riflessioni. Grazie per il contributo.