di Caterina Della Torre
Il regista bolognese Giorgio Diritti ci ha abituato film profondi, pieni di silenzi che spingono a profonde riflessioni sul nostro tempo con i suoi film precedenti come il ”Il vento fa il suo giro” nel 2005 e ”L’uomo che verrà ” nel 2009.
Ciò che sembra centrale in questo film è il confine tra il mondo dei ricchi (occidentali, europei o brasiliani arricchiti) e l’altro quello delle casette di legno delle favela brasiliane che cadono al primo scossone, ma la narrazione viene introdotta e intrattenuta dalla protagonista Augusta, una donna in cerca di se stessa dopo la morte del figlio. E cercando se stessa capirà che non è dove ci si trova a metterci in pace con noi stessi.
Augusta partita dall’Italia per il Brasile, si lascia portare dalla corrente del fiume, approdando sulle sponde e nella vita degli indios che suor Franca, amica della madre, vuole evangelizzare. Ma Augusta scopre di avere ”una piccola fede”e di essere refrattaria alla vita missionaria e preferisce proseguire da sola affittando una stanza a Manaus decisa a dare un senso alla sua vita.
Si stabilisce quindi nella favela, dove la povertà è lambita da una ricchezza che compra uomini, donne e bambini. Accolta da una famiglia numerosa, trova nelle relazioni umane consolazione al suo dolore e al suo lutto: un bambino perduto, un marito perso, una vita distrutta. Ma la prostrazione della nuova amica che ha perso il figli ‘rubato’ dal compagno per venderlo, la persuade a riprendere il viaggio sul fiume in canoa. Sbarcata su un’isola si esclude dal mondo e dagli uomini, sprofondando in silenzi interiori e profondità della natura. L’isoletta che la ospita è battuta dal vento e dai marosi e qui Augusta mostra il desiderio di essere scollegata dal mondo, fino a quando un bambino arrivato dal mare con i suoi genitori (il padre pescatore) la riporterà alla vita sulla terra, riparando l’assenza del figlio morto e riallacciandosi all’inizio del film con l’ecografia. L’azione si dissolve sulla prua della canoa che naviga nel fiume.
Un film da vedere.
Cast:
Anne Alvaro, Pia Engleberth, Sonia Gessner, Jasmine Trinca
1 commento
Visto e molto bello, soprattutto per esere un film italiano…Non sono abituata 🙂 Bellissima l’immagine iniziale del’ecografia e della luna nuova, denso di sentimenti, aperto alla lettura a tutti gli spettatori…