di Caterina Della Torre
Sabina Ciuffini, quelle della mia generazione la conoscono già da un pezzo, anzi si sono magari chieste dove fosse andata a finire, così abituate /i come siamo a vedere le show girl fare carriere veloci verso obiettivi non ben noti, se non quelli di farsi vedere.
Nipote del drammaturgo e politico Guglielmo Giannini, fondatore del Fronte dell’Uomo Qualunque, Sabina Ciuffini viene scoperta da Mike Bongiorno che lei affiancherà come valletta dal 1970 al 1974e poi alla conduzione del Festival di Sanremo 1975.
Ma lei non era una valletta come tante, tant’è che lo stesso famoso conduttore che l’aveva scoperta l’aveva poi chiamata ad interpretare un ruolo un innovativo: la”valletta parlante”. Sabina è famosa anche per essere stata la prima ad indossare un’indumento che a quei tempi andava di moda (ma non nella pruritana tv): la minigonna. Di strada ne ha fatta, come attrice, giornalista e conduttrice. Poi diventa imprenditrice. Ed ora. in un momento in cui le donne fanno quadrato, si lancia in una nuova attività : Unaqualunque Talks
Sabina ce ne parli?, Che cos’è Unaqualunque Talks ?
Da circa un’anno sul sito di www.unaqualunque.it, con l’aiuto di numerosi volontari delle più diverse estrazioni sociali e culturali, abbiamo indagato con metodi scientifici e informali quale sia la maggiore difficoltà che incontrano le donne italiane a connettersi fra loro e a esprimere il proprio contributo al discorso pubblico.
E cosa avete riscontrato?
Abbiamo constatato che la difficoltà maggiore, almeno per le donne italiane, è proprio quella di imparare ad esprimere in modo efficace le moltissime cose che hanno da dire.
E quindi tacciono?
Sì, e in questo silenzio si perdono molti spunti di riflessione e molte energie che rimangono così sconosciute e inascoltate. Il momento difficile che attraversa la nostra società suggerisce che sia il momento giusto di iniziare un lavoro serio che possa ispirare e facilitare un cambiamento.
Perchè avete emulato il modello TED?
Perchè in America ha avuto un successoi imediato e virale e perchè non copiarne la formula inItalia?
In cosa consiste?
L’energia della parola, la pratica della riflessione e il conforto della condivisione, sono la base di questo progetto.
La formula che rende possibile il collegamento fra la realtà fisica (teatro e spettatori) e la realtà del
web. E’ essenziale un efficace supporto redazionale e scenico oltre ad un’adeguata preparazione e ad accurata selezione degli interventi.
E quindi?
Il meccanismo è semplice e si basa sul lavoro di una moltitudine di donne che, superando ideologie e vecchi schemi, si propone di valorizzare le potenzialità femminili per contribuire a correggere
l’isolamento e la frammentazione degli obbiettivi.
In qualche modo potremmo definire l’iniziativa come un racconto, da costruire e condividere, su tutto ciò che sta a cuore alle donne. Pensiamo di portare questa pratica su tutto il territorio italiano, magari attraverso le associazioni femminili
Che temi sono emersi ?
Temi antropologici che riguardano soprattutto la tutela della famiglia e il desiderio di confronto che accomuna tutte le donne, indipendentemente dal titolo di studio, dall’età e dalla condizione sociale, oltre la semplice denuncia o la sterile cronaca della condizione femminile.
Vi proponete quindi di raggiungere una massa critica di dinne che parlino dei loro problemi e necessità?
Sì, quella che proponiamo è un “esercitazione” collettiva che, in tempi brevi, raggiunga la massa critica di donne italiane capace di essere efficace e dirimente.
È evidente che la soluzione è nel numero, un obbiettivo relativamente semplice dunque, un’obbiettivo matematico. Un massa critica femminile irreveribile.
Quali i temi scelti sono?
1) I NOSTRI NUMERI
Questo intervento si basa sulla presentazione dei dati statistici certificati (che riguardano le donne italiane) e la loro interpretazione possibile.
La cosa interessante sarà evidenziare che spesso l’interpretazione ufficiale può essere fuorviante.
In ogni caso “i nostri numeri” ci dicono che è importante cominciare a parlarne.
2) DIGITAL DIVIDE
In questo intervento si racconta la storia di un gruppo di amiche appassionate di scienza che scelgono quasi per caso di studiare informatica negli anni ’70.
Sono fisiche, matematiche ed esperte di innovazione tecnologica.
(In questo caso l’oratrice è stata scelta dal gruppo e si chiama Flavia Marzano, unica donna presente nel board dell’innovazione del’Expo di Milano).
3) LE COLPE DELLE DONNE
Un’appassionata e ironica riflessione su quanto le donne italiane hanno fatto e non hanno fatto , contribuendo così all’attuale condizione femminile nel paese.
4) PORTARE IL MONDO SULLA SCHIENA
Le donne italiane e l’assistenza agli anziani, ai bambini e agli adolescenti all’interno della famiglia.
5) BIG SPENDER
Il potere di spesa delle donne è un dato certo, esse infatti decidono la maggior parte degli acquisti in famiglia.
Suggerimenti e ipotesi innovative utili a valorizzare questo punto di forza.
6) LA RICERCA DELLE SOLUZIONI
Come funziona la mente femminile? Storie di empatia.
7) PER UN NUOVO LINGUAGGIO
Riprogrammare il linguaggio pubblico è un’impresa impossibile?
Come variare gli ingredienti.
Dove si terrà e quando?
Il luogo che scelto per lo svolgimento dei Talks è La Fabbrica del Vapore a Milano, dove sarà disponibile una sala molto ampia a un prezzo ragionevole per cinque/ sei giorni.
Abbiamo immaginato di considerare questo spazio come un “data base” che accolga forme e formule comunicative del femminile (proiezioni, installazioni, fotografie, elenchi e dati, piccole tavole
rotonde, scambio di informazioni, ecc…).
E’ un grosso lavoro!
Consideriamo l’intero lavoro una vera e propria “esercitazione” e ricordiamo che: “Abbiamo molte cose da dire e dobbiamo imparare a dirle bene”.