di Caterina Della Torre
Era la prima volta che le si presentava un approccio così trasparente ed immediato, senza fronzoli, senza tentativi di celarsi. Si domandava quale doveva essere la sua risposta. E doveva fare in fretta perchè il ragazzo era già pronto a baciarla una seconda volta..
”Ciao”. Sì gli disse solo ciao, non sapendo di che nazionalità fosse e come interpretare la mossa audace
”Ciauo rispose l’altro”, lasciando intravvedere dall’intonazione di non essere italiano.
”I like your kiss” aggiunse.
Carlotta si sentì incoraggiata e continuò…”Me too”. Il giovanotto le cinse le spalle e l’accompagnò con gentilezza verso l’uscita.
Carlotta lo guardava sorpresa e gratificata. Aveva proprio gli occhi del cielo, ma le sue labbra erano di un tenero colore indefinibile. Rosa, no violette, no rosse…insomma belle, larghe e sottili.
Ma che ci faceva lei lì con uno sconosciuto? Cosa voleva? E lei stessa cosa si aspettava? La mamma non le aveva insegnato a diffidare dagli sconosciuti?
No, Carlotta aveva già preso la decisione in cuor suo. Perchè rinunciare ad un pomeriggio romantico? Del resto cosa le poteva succedere? L’aveva solo baciata! Forse era solo anche lui. Voleva un po’ di tenerezza che non fosse solo quella di un pallido tramonto milanese.
Uscirono insieme dalla Cattedrale, una abbracciata all’altro, come se si conoscessero da tempo. Era di poco più alto di lei, ma quella distanza giusta che le permetteva di appoggiare la testa sulla sua larga spalla. ”Avrà fatto nuoto” – pensò Carlotta.
Incamminandosi, procedevano come due innamorati non come due freschi conoscenti. ”Che cosa surreale e strana” – pensò la donna. Fatta da lei poi, educata con sani e retti principi. Ma i principi di chi?
Usciti dalla Cattedrale Carlotta si fermò e gli chiese: ”Where do you want to go?”
Il ragazzo la guardò e aprendo il largo sorriso rispose: Anywhere I can kiss you…”
Carlotta perplessa dall’enfasi del giovane, si diresse verso il Castello Sforzesco….