I due ragazzi si allontanarano, tagliando per Foro Buonaparte, verso l’entrata principale del castello. Lui la guardava come se fosse la cosa più bella mai vista fino ad allora, Carlotta invece, traccheggiava. Non riusciva a capire cosa stesse succedendo, ma le piaceva. Gradiva la larga mano del ragazzo che le cingeva le spalle, la forte spalla reclinata verso di lei; la divertiva la sciarpa multicolore svolazzante che sfuggiva continuamente da tutte le parti e le solleticava i lobi dell’orecchio.
Attraversato il vialone e diretti immediatamente all’entrata principale, i due incontrarono la grande fontana che spingeva con forza gli zampilli d’acqua verso l’alto.
Il ragazzo si fermò ammirato come fosse davanti ad una visione. Carlotta si cominciò a domandare da dove venisse e come mai fosse rimasto colpito da un’opera architettonica così moderna e non avesse invece ammirato le mura turrite del Castello che s’intravvedeva tra uno spruzzo e l’altro.
Focalizzando lo sguardo sulla fontana, anche la ragazza cominciò a capire che c’era qualcosa che le sfuggiva. La danza degli zampilli cambiava velocità e posizione, mimando una veloce danza artistica. L’acqua nebulizzata dagli schizzi d’acqua ricadeva poi verso il basso e scompariva ricongiungendosi alla restante massa fluida.
D’improvviso il ragazzo si staccò dall’italiana e velocemente si mosse verso l’entrata come se qualcosa avesse attirato la sua attenzione. Una musica dolcissima di violino giungeva dalla prima arcata del castello.
Una biondina, seduta su una sedia intonava una melodia che Carlotta non conosceva, ma il suo sconosciuto amico sì, perchè ne fu subito interessato e rapito. Si avvicinò a questa rapidamente e le mise una mano sulla spalla, quasi ad incoraggiarla. La violinista lo guardò e sorrise… Il ragazzo girò lo sguardo verso Carlotta quasi a volerla mettere in comunicazione con la violinista, ma subito dopo le prese la mano e la trascinò energicamente via…
Carlotta pensò che avrebbe dovuto chiedergli qualcosa, chi era da dove veniva o altro, ma aveva paura di rompere l’incantesimo di un incontro casuale…
Ma quasi avesse letto i suoi pensieri, il ragazzo le disse: I am a musician in tour, I come from Wien and I ‘m going to stay here for a month. Where do you live? And….you know? Your kiss is so pretty and sweet that I cannot leave you soon.”
Carlotta sentì che alcune delle sue domande avevano avuto una risposta, ma ora ce n’ era un altra che le ronzava in mente: cosa avrebbe fatto se le avesse chiesto se voleva passare la notte con lui?