di Caterina Della Torre
”Un governo s’ha da fare”. Se lo aspettano molti italiani, perchè esiste la speranza che in questo litigioso stato, la presenza di una ‘dirigenza politica’ aiuterebbe ad agganciare la ripresa pur che flebile dell’Europa. E se l’aspettano anche i nostri partner europei che, anche se ci dileggiano per noti motivi di costume, sanno che l’Italia è uno stato chiave nella malfermo vecchio continente.
Eppure ci sono voluti 50 giorni per arrivare ad una qualche conclusione, anche se non certa del tutto (ancora).
Scrivo quest’articolo prima che avvenga il giuramento che avrà luogo probabilmente domani perchè voglio lanciare un’idea pazza.
Leggevo che alle pari opportunità vorrebbero riproporre la Prestigiacomo, che pessima come ministro non è stata, ma si potrebbe fare di meglio. E all’economia, Napolitano caldeggia Amato.
I soliti noti quindi. Ma dove sta il cambiamento? Per cambiare davvero bisogna avere nuove idee, ma queste difficilmente verranno dalle solite teste. Non sarebbe allora opportuno di sparigliare? Perchè alle pari opportunità non mandiamo un uomo e all’economia una donna? Può essere che non ci siano maschi sensibili alle problematiche femminili ed economiste in grado di governare il paese?
L’altro versante del monte lo vede meglio un occhio vergine e perchè allora non provare? Rompiamo queste catene e luoghi comuni!