Un film italiano, nuovo, imprevedibile quello di Maria Sole Tognazzi che ricorda un po’ per le dinamiche di solitudine accettata e ricercata di ”Tra le nuvole” con George Clooney (che però faceva il tagliatore di teste).
Chissà quante donne in carriera e top manager hanno incontrato questo stesso problema nelle loro vite. Con la diferenza che a fine volo c’era ad aspettarle una riunione, un’assistente, colleghi che facevano lo stesso mestiere. Quindi una solitudine non assoluta. Ma quello che rende diversa questa pellicola è che la storia s’incentra sulla vita di una donna e sulle sue scelta di mettere radici e di quindi crearsi una famiglia (con marito e figli acclusi). Irene è un’ispettrice alberghiera che valuta le prestazioni di hotel di lusso, pignola e scrupolosa. Soggiorna nell’albergo di turno all’insaputa di direttori e personale, fingendo spesso una falsa identità. Infila i guanti bianchi da lavoro per controllare la pulizia del luogo e srotola il suo kit. Tra una città e un’altra, viaggia sola anche se la sua è una vita a cinqueste stelle, in luoghi lussuosissimi e di prestigio. Ma la sua esistenza raminga sembra una scelta di vita. Pochi amici, non a caso un ex fidanzato diventato poi caro amico, e parenti, Silvia, sorella con marito e prole. Di gente conosciuta, molta, ma sempre superficialmente, come gli uomini
incontrati ed i discorsi iniziati e mai finiti. Alla fine di un viaggio incontra una donna che come lei si muove da sola, ed è affetta dal suo stesso nomadismo. Rimane colpita dalla parole di questa, un’ antropologa, conosciuta nella spa dell’albergo di turno. Quello che caratterizza Irene è l’esperienza del limite e la capacità di misurarsi con quel questo e con la propria solitudine, la capacità di restare soli, di volerlo e accettarlo. Irene è esattamente dove vuole essere e quello che vuole essere ed anche lei dopo una crisi esistenziale su cosa vuole e dove va si sfoga nell’amplesso dell’ex compagno, pentendose subito la mattina dopo. Il senso del film è in un nuovo senso di modernità femminile, non scevro da errori e ripensamenti, che Margherita Buy interpreta eccezionalmente. Accanto a lei il passo indolente e spaesato di uno Stefano Accorsi impaurito della possibile paternità (per una notte d’amore con una donna appena conosciuta) ma poi risoluto ad accettarla. In film in cui le donne manager ”in carriera”si ritroveranno, magari senza aver fatto le stesse scelte.
REGIA: Maria Sole Tognazzi SCENEGGIATURA: Ivan Cotroneo, Francesca Marciano, Maria Sole Tognazzi ATTORI: Margherita Buy, Stefano Accorsi, Fabrizia Sacchi, Gian Marco Tognazzi, Alessia Barela, Lesley Manville, Carolina Signore, Diletta Gradia
1 commento
Film molto carino. Apprezzabile il finale che rivendica una scelta non necessariamente solitaria. Rendersi conto di avere bisogno di affetti non significa solo fare scelte convenzionali, significa anche dare valore a ciò che si ha, a ciò che si è.