Oggi, 3 maggio, si apre a Perugia il XXXV Convegno Internazionale di Americanistica.
Nei giorni dell’evento converranno a Perugia studiosi provenienti dal Cile come dalla Russia, dal Venezuela e dal Brasile, dalla Germania, dall’Argentina, dalla Polonia, dal Perù, dal Giappone… per confrontarsi su oltre 20 macrotematiche. Con loro dialogheranno studenti e appassionati delle realtà in trasformazione che partono dalle Americhe e coinvolgono tutto il mondo.
L’Americanistica, in questo convegno come nell’azione quotidiana del Centro Studi Americanistici, è il contributo alla costruzione di un mondo più dignitoso per ogni suo abitante.
Come il gruppo informale Toponomastica femminile anche il Convegno vuole accendere luci di riflessione, informazione e proposta su aspetti critici della nostra quotidianeità. Gli aspetti del nostro vivere che giudichiamo “normali” devono essere sottoposti all’analisi della storia e del diritto, che siano la percentuale predominante della denominazione delle nostre strade, piazze, rotonde, così come il machismo dominante in gran parte dell’America Latina. E, come Toponomastica femminile, basilare è non solo fare le cose, ma comunicarle, condividerle, rendere partecipi sempre più persone, perché è solo la formazione di base che può aprire la strada ad una nuova coscienza sociale.
Durante i lavori del Convegno, quindi, insieme alle tematiche storiche, antropologiche, archeologiche, artistiche, etnomusicali, letterarie, politiche e sociali, relative alla globalizzazione – di grande interesse non solo per gli esperti in materia, ma per tutti coloro che, nella costruzione di una società sempre più multiculturale, vogliono procedere ad una conoscenza della diversità rappresentata dall’Altro – si tratteranno gli studi di genere, in particolare in due sessioni.
1. Studi di genere: realtà sullo sfondo culturale nei paesi americani, coordinata da Martha Estela Pérez García (Universidad Autónoma de Ciudad Juárez, México) che così presenta la tematica:
La Teoria del Genere prende in considerazione uno degli aspetti più importanti e significativi delle relazioni sociali. L’analisi della relazione sesso-genere ha la finalità di studiare gli assetti culturali del mondo maschile e del mondo femminile. Una caratteristica degna di nota per quel che riguarda lo sviluppo del dibattito è l’aver inaugurato focalizzazioni interdisciplinari che comprendono e articolano contributi da parte di grandi aree della conoscenza delle scienze umane e sociali, come la sociologia, l’analisi storica, la teoria, la politica, l’antropologia, la psicologia e la psicoanalisi.
Gli studi di genere non offrono solo la possibilità di superare gli approcci tradizionali, poiché presentano una visione della costruzione sociale e simbolica delle differenze sessuali, ma risultano anche significativi perché i risultati delle ricerche che si portano avanti hanno generato progressi concettuali, linguistici e metodologici che hanno reso possibili cambiamenti epistemologici rilevanti, e, d’altro canto, hanno offerto una prospettiva amplia e neutrale a questa necessità di studiare non solo gli uomini, contribuendo a includere e rendere visibili le donne come soggetti di studio.
È fondamentale che le problematiche relative a donne e uomini dei paesi americani vengano analizzate in un’ottica di genere e che vengano riscritte secondo una visione sensibile e critica, considerato che entrambi hanno vissuti molto delicati, che si relazionano con le proprie esperienze non solo in base al genere, ma anche in base alla classe sociale e alla cultura, che influenzano realtà, necessità, ostacoli e sfide con le quali si vengono a scontrare.
2. Donne d’America, il panel è coordinato anche questa volta da una donna, Luisa Vietri, dell’Universitat Autònoma de Barcelona, Espanya, ma anche da Ivan Briz Godino (Institució Catalana de Recerca i Estudis Avançats) – Consejo Superior de Investigaciones Científicas, España – University of York, United Kingdom.
Negli ultimi 40 anni i contributi delle teorie femministe in Archeologia, Antropologia e Storia sono stati rilevanti e soprattutto determinanti per il loro arricchimento e incremento. Come ricercatrici e ricercatori coscienti della centralità di questi contributi per i nostri studi, consideriamo fondamentali gli strumenti teorici, metodologici e interpretativi offerti dagli Studi delle Donne. Studi che hanno come obiettivo ultimo la globalizzazione o universalizzazione della storia, per così dare conto di tutte le condizioni della vita sociale, dei ruoli giocati da entrambi gli agenti sociali – donne e uomini – e delle loro relazioni all’interno dei processi di produzione e riproduzione della vita umana. Obiettivo da raggiungersi attraverso l’elaborazione di nuove categorie di analisi, nuovi modelli concettuali e nuove soluzioni tecnologiche che ci permettano di operare una rottura con gli stereotipi di società umane narrate e declinate solo al maschile. Questa sessione vuole creare uno spazio di riflessione, dibattito e scambio di idee, esperienze, proposte provenienti dalle Americhe e per le Americhe, il cui fine vuol essere dare completezza e piena dignità alle nostre discipline con l’adeguata inclusione della realtà storica delle condizioni sociali delle donne nelle nostre ricerche storico-sociali.
Al di fuori di questi due spazi ben delimitati, sono però presenti anche altri interventi afferenti alla tematica di genere, segno che la discussione sta diventando sempre più urgente e ampia. In particolare è interessante l’intervento che presenterà MARTHA PATRICIA CASTAÑEDA SALGADO, Universidad Nacional Autónoma de México: Antropólogas feministas de América: aportes metodológicos al conocimiento disciplinar. L’approccio sarà quindi quello dell’antropologia femminista vista come una prospettiva d’analisi creativa e propositiva, sia nell’ambito concettuale che in quello metodologico. In particolare saranno presi in considerazione i contributi di antropologhe messicane, guatemalteche e argentine.
Una nota merita anche la relazione: Empoderamiento y resiliencia en mujeres mexicanas del siglo XXI, che rimane nel campo del Messico e focalizza l’attenzione su empowerment e resilienza tra le operaie di Ciudad Juárez, città tristemente nota al confine con gli Stati Uniti, in cui le donne vivono in una condizione quotidiana di violenza. In questa situazione però ci sono anche professioniste che intervengono in programmi di prevenzione e assistenza.
Tra gli altri interventi che verranno presentati: Mujeres madres solteras del valle Calchaquí. Prácticas culturales de parentesco y género en el Noroeste de Argentina – sulle ragazze madri e sulle reti sociali femminili di sostegno alle famiglie monoparentali; Participación política ante un contexto de violencia en los gobiernos locales: el caso de las mujeres del estado fronterizo de Chihuahua, México, sulla partecipazione politica femminile, in particolare negli incarichi di presidente municipale, sindacaliste, direttrici di municipi e, in conclusione, la relazione ¿La mujer manda? A propósito de la ejecución del Tondero di DANIEL ORLANDO DÍAZ BENAVIDES (Escuela Nacional Superior de Folklore “José María Arguedas”, Perú) nell’ambito della sessione Estetica e saperi latinoamericani: altre strade e forme di sensibilità.
Nel sito www.amerindiano.org è possibile consultare il programma completo e seguire il convegno trasmesso on line in diretta.
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Per ulteriori informazioni:
CENTRO STUDI AMERICANISTICI “CIRCOLO AMERINDIANO” Onlus
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