di Alessia Rocco
Cara mamma…
Quando ero piccola mia madre mi ripeteva sempre che un giorno mi sarei sposata, avrei avuto dei bambini e sarei statala donna più felice del mondo.
Oggi ho 38 anni, sono single e non ho mai avuto figli. Se sono triste? No, per niente, lo affermo con totale franchezza.
Ho avuto un amore, lungo e passionale, di quelli che ti fanno vacillare per un attimo (forse anche più di un attimo) e pensare che forse dovresti tendere l’orecchio per ascoltare il ticchettio inesorabile dell’orologio biologico prima che quello smetta di battere e ti consegni alla menopausa senza aver fatto fruttare il tuo utero e le ghiandole mammarie. Poi però, riflettendo sui cambi di pannolini, le nottate, le vacanze forzate al mare “perché i bambini devono fare il mare d’estate”, e su tutti quei particolari che fanno andare in brodo di giuggiole le mamme (ma non me), ho deciso di desistere e ho comunicato al mio amorevole compagno che non avrei mai voluto diventare madre.
Lui è cascato dal pero, dalle nuvole… insomma gli è venuto un “coccolone” perché aveva sempre “pensato a me come ad una persona assai materna” e non poteva credere al fatto che volessi godermi la vita senza prole al seguito. “Sono un mostro?” gli ho chiesto dopo aver ascoltato una tiritera su quanto è appagante diventare genitori.
Lui mi ha guardato con l’occhio del cane che viene abbandonato sull’autostrada: mai silenzio fu più eloquente.
Appurato il fatto che per lui fossi una megera senza cuore, ho archiviato la relazione sentimentale e ho fatto un viaggio a Praga, non per gettarmi dal Ponte Carlo (anche perché di ponti a Roma ne avrei trovati a bizzeffe) ma solo per svagarmi e riabituarmi a quella ritrovata libertà, che di certo non avevo scelto, ma che era l’unica soluzione vista la differenza di vedute tra me ed il mio deluso fidanzato.
Sono un mostro? Mi ripeto mentre passeggio per le vie di Staré Mesto. No, non lo sono e non mi sento tanto diversa dalle altre donne, che se ne vanno fiere in giro con il loro passeggini carichi.
Io me ne vado stracolma di progetti, di desideri da realizzare, di progetti lavorativi da affrontare e non mi sento meno felice perché non germoglia in me l’istinto materno.
Non voglio figli, e non perché il mondo è malvagio, (forse si, anche un po’ per quello), ma perché non ho l’intenzione di assumermi altre responsabilità se non verso me stessa. Alcuni lo chiamano egoismo, e probabilmente lo è, ma non faccio male a nessuno e sono una persona sincera, che sa e dice a voce alta ciò che non vuole.
È un mio diritto e mi piacerebbe essere rispettata non additata come una arida strega.
Cara mamma, ho trentotto anni, sono single (ma chissà, forse ancora per poco) e non voglio figli… eppure non mi sento in colpa e voglio dirti che sono davvero serena!
4 commenti
Autore: Annachiara Svelto (IP: 87.15.226.115 , host115-226-dynamic.15-87-r.retail.telecomitalia.it)
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Commento:
No, non sei un mostro, sei una donna responsabile. I figli se non desiderati sono una fatica insormontabile. Non si mettono al mondo perche così è bene .Non sono uno status symbol nè frutto di convenzioni.. Sei solo consapevole non arida. Sono egoiste quelle che si disinteressano dei figli . Vai tranquilla e serena e.. Tua madre, da buona madre, ti sosterrà perchè ti ha voluto e ti ama per come sei.
Fidati ! È un messaggio da una mamma fiera dei suoi passeggini ma anche dei suoi progetti.
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Se una ragazza, una donna, non vuole essere madre, è meglio ed è giusto che non abbia figli. Anche se, mi vengono in mente parecchie madri per caso, fieramente avverse alla propria maternità, diventare delle madri eccezionali, molto più madri di quelle che dalla nascita si erano preparate ad esserlo, con molte bellissime fantasie, sorrette da tutta una letteratura e da zuccherosi racconti di esperienze che poi, nello scontro con la realtà, si sono rivelati del tutto inutili. La maternità è un viaggio in un proprio se stesso inesplorato e sconosciuto; per quanto si programmi questa trasferta, non sarà mai come uno se l’immagina. Si può decidere di stare a casa, si evitano un sacco di disagi, oppure si può decidere di sbattere in una sacca quei quattro giorni della propria esistenza, scarpe comode, e ciak… scena prima un ritardo…e poi, si va….
Quando ero piccola, mentre tutte le mie amiche sognavano l’abito da sposa (più gonfio e principesco possibile), io sognavo … un camper.
Il problema però è che, al contrario di te, sognavo anche dei figli: era il matrimonio (o convivenza) che proprio non faceva per me!
Come conciliare le cose? Beh! Evidentemente l’enigma era sopra le mie capacità e in uno di quei momenti di tentazione, di cui parli anche tu, ho vacillato e ceduto, sposandomi.
Ora ho un compagno che non cambierei con nessun’altro e i miei figli stanno diventando grandi. Sono felice di avere l’uno e gli altri.
Periodicamente però mi manca l’aria, e allora mi concedo qualche giorno di “singletudine” e me ne vado da sola da qualche parte, finalmente responsabile solo di me stessa. Però mi conosco: se quel giorno avessi detto no, oggi avrei dei rimpianti dell’altro tipo.
Scusami se ho parlato troppo di me, ma mi sono vista in te da giovane. Tu però, al contrario (e ti invidio per questo) hai capito cosa volevi e hai avuto il coraggio di ottenerlo facendo rinunce e restando salda davanti a chi ti voleva diversa.
Egoismo? Egoisti sono quegli uomini che pretendono da te, solo perché donna, una o tante maternità sapendo che poi il dolore e il peso saranno tutti tuoi!
Ciao e buona vita.
Scusate se parlo troppo. Ma vorrei aggiungere qualcosa sulle streghe … perché aride?
La STREGA è una donna che non si sente obbligata ad essere gentile o a fare qualcosa che non vuole, solo perché donna. E’ una donna forte che nella storia rifiuta gli schemi di fragilità, disponibilità e passività imposti dal dominio maschile per sua comodità, e che persegue propri obiettivi di studio, di conoscenza e comportamento. Anche sopportandone le conseguenze.
Se la donna vuole il rispetto abbia il coraggio di tornare ad essere STREGA e non sempre e solo donna angelicata e disponibile!