Intervista a Flavia Marzano, consulente nella P.A da oltre 20 anni e promotrice ed organizzatrice del Forum PA 2013
Anche quest’anno si terrà il Forum PA, a Roma, dal 28 al 30 Maggio. Un incontro importante e questa volta si pone come obiettivo quello di cambiare il paese.:)
Parteciperà come organizzatrice anche Flavia Marzano, laureata delle in scienze dell’informazione e fondatrice di Wister (Women for Intelligent and Smart TERritories ) che è anche Presidente dell’Associazione Stati Generali dell’Innovazione.
L’ho incontrata in varie occasioni (a Milano per Unatalks di Sabina Ciuffini) ed a Torino per il Digital festival (sessione a cui ha partecipato anche dols) e ne ho sempre ricevuto l’impressione di una persona votata a raggiungere un obiettivo: il progresso della nostra società per le donne e per i giovani.
Flavia, 59 anni di Savona, che ha studiato scienze dell’informazione a Pisa, è sposata con un fisico e a dimostrazione che in casa si ”vive” la matematica, anche il figlio è laureato in matematica e lavora in un’azienda che si occupa di aerospazio.
Ho cercato a lungo note biografiche su di lei, ma quello che risalta in primo piano è la sua competenza in materia informatiche e la sua predisposizione ad aggregare persone intorno a temi a lei cari.
Consulente da 20 anni nella P.A. ha collaborato sia nelle amministrazioni locali che in quelle nazionali.
Sei iuscita a svecchiare il ”mostro burocratico”?
Pian pianino qualcosa siamo riusciti ad ottenere. Per esempio il “Decreto Crescita 2.0” è stato supportato dagli stati generali dell’innovazione di cui sono presidente.
Quale motivo c’è per la scarsa partecipazione delle donne alle tecnologie?
Secondo me c’ è un fattore culturale. Fin da piccole le ragazze non sono avviate a questi studi, ma anche in casa non vedono esempi coadiuvanti questa scelta. La parte tecnologica, più ”hard” è di riferimento maschile. Io per fortuna ho avuto un padre ingegnere che fin da piccola mi ha insegnato ad amare le tecnologie.
Ma non credi che incida la scuola su queste scelte?
Al liceo amavo molto la filosofia, ma fu proprio l’insegnante di questa materia che mi ha suggerito prima ed avviato poi all’informatica. Penso che molto incida dall’orientamento e dagli orientatori nelle scelte universitarie. E spesso questi sono tutti uomini che vedono la vita lavorativa filtrata da stereotipi sociali
La filosofia comunque è una materia tipica della mente logica ed avvia subito alla matematica. Quando mi iscrissi a scienze dell’informazione erano il 50% maschi e il 50% femmine. Poi nel tempo queste statistiche sono scese a sfavore delle donne.
Ci parli della tuo Googlegroup Wister?
Il gruppo WISTER – Women for Intelligent and Smart TERritories è nato quasi per caso, lo scorso autunno, per la necessità comunemente avvertita di condividere idee, progetti, eventi e proposte. Attualmente conta oltre 200 donne di tutte le estrazioni, di tutte le regioni, con diverse
competenze ed età. Si chiama così perché siamo partite dalla certezza che un territorio non può essere smart se non è inclusivo. Le WISTER, con cadenza bisettimanale e con alcuni speciali, ci accompagneranno a FORUM PA 2013, dove la riflessione comune troverà un momento di aggregazione in un workshop dedicato e “nato dal gruppo”.
Al meeting di Torino Monica Lanfranco ci ha ricordato due progetti antesignani dell’ istruzione di informatica alle donne. E che ora non esistono più.
Purtroppo questi progetti bellissimi sono spesso ristretti nel tempo, poi quando finiscono i soldi si chiudono i progetti.
Cosa si può fare per non farli morire?
Forse un crowdfinding (raccolta fondi) focalizzato su un progetto scelto tra quelli presentati e morti. Le risorse non sono infinite. Serve a creare a base da cui partire e con la quale far lavorare le persone.
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