Ancora una volta Paolo Sorrentino non mi ha deluso: che giri film o scriva libri quest’uomo riesce sempre a catturare l’attenzione (per lo meno la mia!).
La Grande Bellezza, non è solo un titolo molto bello, è soprattutto un film a più strati così come lo è la grande protagonista, Roma. Nobili decaduti, attricette, soubrette, industriali e intellettualoidi si avvicendano in una girandola di personaggi che, se all’inizio sembra molto ampia, alla fine si riduce ad un circolo chiuso che si incontra e re-incontra nelle situazioni più diverse (feste, matrimoni, funerali,…) sempre con la stessa fatuità.
Lieve ed elegante, una spanna sopra tutti quanti Gep Gambardella, il protagonista interpretato da Toni Servillo. Un intellettuale vero, autore di un’unica grande opera in età giovanile, che ora scrive per una rivista letteraria e che vive le notti romane “da protagonista”. Tuttavia, con la sua ironia e leggerezza che lo aiutano a non prendere sul serio niente e nessuno, Gep riesce ad essere mondano (si definisce proprio così) senza farsi corrompere davvero e a conservare fino in fondo l’innocenza di un amore adolescenziale.
Un film in cui a volte si ride (battute fulminanti spesso amare), che può far piangere, che sicuramente fa riflettere. Soprattutto, io l’ho trovato un film “adulto” perché a trent’anni ne avrei capito e apprezzato solo una parte.
Il ritratto di una Roma decadente e indolente si contrappone ad una fotografia solare e limpida come quella che Luca Bigazzi, direttore della fotografia usa per raccontare la bellezza monumentale di Roma, in un gioco di alternanza e contrasti che percorre tutto il film.
REGIA: Paolo Sorrentino
SCENEGGIATURA: Paolo Sorrentino, Umberto Contarello
ATTORI:
Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Roberto Herlitzka, Isabella Ferrari, Giorgio Pasotti, Vernon Dobtcheff, Serena Grandi, Luca Marinelli, Giulia Di Quilio, Massimo Popolizio, Giorgia Ferrero, Pamela Villoresi, Carlo Buccirosso, Ivan Franek, Stefano Fregni
Ruoli ed Interpreti