di Caterina Della Torre
Barbara Padovan, vecchia (non d’età) amica di dols, ritorna. Nata a Legnago (Vr) nel 1971, si è sposata con il compagno di una vita e ha una bellissima bimba di 5 anni e mezzo. Dopo il liceo classico ha preso una laura in Scienze Politiche indirizzo sociologico con una tesi in Teoria e Tecninche della comunicazione di massa, discussa nel ’96 e centrata sul ruolo che avrebbe giocato internet (all’epoca in Italia ancora pochissimo nota) nello sviluppo di una comunicazione orizzantale e multidirezionale, contrariamente a quanto era successo fino ad allora con i mass media. Attualmente è project manager alla Fiera di Rimini, cioè è responsabile della manifestazione fieristica che le viene affidata dalla A alla Z (budget, immagine, promozione, comunicazione, vendita, relazioni istituzionali,…) e di un piccolo team di persone (tutto al femminile!).
Quanto è cambiata la tua vita da sposata? E da mamma?
In realtà, io sono diventata prima mamma e poi mi sono sposata. Questo perchè non ho mai creduto nella necessità di un vincolo per leggi che mi garantisca la felicità di coppia. Quindi, quando è nata Olivia nel 2008 convivevo già da 5 anni con il mio compagno. Ho deciso di sposarmi solo per questione di opportunità legislativa. In ogni caso, nè il matrimonio nè la convivenza avevano mai cambiato in maniera sostanziale le mie ambizioni/aspettative. Non mi sono mai preclusa nulla, lavorativamente parlando (trasferte, cambi di lavoro/residenza…), quello che ha veramente cambiato tutto è stata la maternità. Abito in un paesino vicino Rimini, con i pregi e i difetti del paese (aria pulita, molto verde, pochi servizi), ma sono lontana da tutti i possibili aiuti (parenti vari), quindi continuare a lavorare a tempo pieno (come ho fatto) è stato davvero complesso. In ogni caso, posso solo dire che anche se mi sembra spesso di fare l’equilibrista, la mia vita è cambiata in meglio. Diventare mamma mi ha aiutato a rimettere in fila le cose che contano e per certi versi mi aiuta ad avere più spinta, più energia. Insomma, mi ha aiutato a maturare e a trovare un migliore equilibrio.
Se tornassi indietro cosa non rifaresti?
Più che quello che non rifarei è quello che farei: farei un’esperienza di lavoro all’estero (chissà se poi tornerei…)
I tuoi studi ti sono serviti per il lavoro che svolgi?
In parte sì, anche se mi sono dovuta costruire delle competenze economiche che non avevo.
La tua vita digitale langue?
Un po’, con un lavoro a tempo pieno, una bambina e un marito, l’unico spazio che potrei dedicare al digitale è la sera dopocena, ma francamente preferisco dedicarmi alla famiglia.
Quali sono gli strumenti dei social media che utilizzi maggiormente e quelli che ti piacciono di più?
Apprezzo molto linkedin, perchè molto professionale, uso saltuariamente Facebook, mentre sono assolutamente ignorante su Twitter.
Tu che hai conosciuto dols dalle origini, come vedi il cambiamento avvenuto?
Direi che anche Dols, come me, è cresciuta, maturata. E questo è sicuramente un bene, anche se mi manca un po’ quell’aria di “pianerottolo” che si respirava nella mailing list di dol’s…
Di dols.it magazine qual è la cosa che ti piace di più e quella che si è persa?
Quella che si è persa l’ho già detta, quella che mi piace è sicuramente la presenza sui social che la rende più accessibile e diffusa.
Creeresti un gruppo di dols club a Rimini?
Dipende da cosa significa, però devo dire che a Rimini ho pochissime amicizie (soprattutto femminili) e il motivo principale è che fatico molto a trovare una comunità di interessi con le riminesi (ad esempio anche sulle questioni femminili).
Cosa vuol dire per te essere una dols?
Domanda difficile… Dols mi ha aiutato a prendere coscienza di alcune mie capacirtà e aspirazioni e mi è stata di conforto in un momento della mia vita in cui ero molto confusa, lavorativamente parlando. Diciamo che Dols è davvero un club privilegiato che mi consente di accedere, nei momenti di desiderio/bisogno, ad una rete di donne e uomini con cui, al di là dell’ubicazione geografica o dell’estrazione sociale e/o lavorativa, so di poter condividere molti valori.