di Caterina Della Torre
‘’ Ciao, sei Italiana?’’ – proseguì il ragazzo parlando nella lingua italica.
‘’Sì, ma perché mi hai apostrofato in inglese?’’ – ribattè Carlotta pensando di aver equivocato anche l’accento.
‘’Perchè mi è parso di averti già vista da qualche parte, ma non ne ero sicuro ed allora sono andato sul sicuro’’
‘’Di dove sei?’’
‘’Sono di Brescia, ma vengo da Milano.’’
Dopo essersi scambiati i convenevoli ed aver appreso di provenire dalla stessa città, il discorso divenne più immediato e sciolto.
‘’Vieni a fare il bagno con me?’’
Carlotta pensò che avrebbe voluto, ma sapeva che la corrente, forte in quel tratto, non glielo avrebbe permesso. Ed inoltre dei suoi amici ancora nemmeno l’ombra. L’avev no depositata lì ed erano andati in surf.
‘’Veramente sto bene qui e poi aspetto la mia combriccola’’
‘’Dai che l’acqua a quest’ora è più calda’’ – disse il ragazzo parandosi con la mano il volto dai raggi del sole, trasversali, ma ancora molto caldi.
Come faceva a dirgli che avrebbe dovuto portarla di peso in acqua perchè le sue gambe non ce l’avrebbero fatta? E che anche la sabbia, morbida e vellutata poteva ostacolare il suo passo incerto?
‘’No, grazie, disse, semmai un’altra volta. Ora sono stanca.’’
‘’Come ti chiami?’’ – chiese il bresciano biondo
‘’Carlotta.’’
‘’Io Fausto. Allora vieni a ballare con me ed i tuoi amici al mio hotel. Stasera grande festa con musica dal vivo.’’
‘’Non so, in quale albergo sei?’’
‘’Al Meridien.’’
‘’Io invece sono più in collina al fresco in una casa privata. L’ abbiamo presa in affitto da un locale spagnolo’
‘’Beh scendete giù che ci diverte e poi facciamo un bagno nella mega piscina dell’albergo.”
Carlotta cominciò a non farcela più. Non sapeva se mentire e tagliare corto o dirgli la verità e vederlo scomparire a gambe levate, che poi voleva dire raggiungere lo stesso scopo.
Ma il suo amor proprio frenava la lingua, tanto sapeva che non lo avrebbe più rivisto.
‘’Va bene, ci vediamo stasera al tuo albergo. Ci aspetti nella hall’’?
‘’Certo. Se non mi vedi chiedi di Fausto Ciampolini in portineria. A stasera allora.’’
”A stasera.” – tagliò corto Carlotta e si rimise nella stessa posizione in cui era prima dell’incontro, sdraiata su un fianco a leggere il suo romanzo ‘estivo’’.
Poco dopo, però da lontano vide gli amici che giungevano correndo. Tra sè e sé pregava: fate più lentamente che non voglio presentarvi Fausto e soprattutto non voglio che vi inviti per questa sera. Perché altrimenti non avrò più scuse…e dovrò rivelarmi. Ma i suoi amici vedendola da sola in compagnia di uno sconosciuto, invece di rallentare accelerarono.