di Caterina Della Torre
Bruna, alta e longilinea. Tuta nera da ragazzina, giacca corta di jeans, scarpe basse, ma dall’alto del suo metro e ottanta se lo può permettere. Accaldata perché per un breve tratto la strada percorsa era al sole. Tuttavia fresca nelle risposte all’intervista che lei stessa diceva non aspettarsi.
Non tradisce dall’accento nessuna nazionalità, eppure nell’italiano perfetto percepisci una certa ricercatezza d’espressione mirata a trovare le parole corrette, ma senza fretta, né paura di sbagliare.
Questa è Luminita Costea, nata in Romania 43 anni fa, sposata, separata con un figlio adolescente ed un compagno che adora, un ”sant’uomo” lei stessa dice.
Sposatasi giovanissima con un italiano (dal quale si è successivamente separata) emigrata sul suolo italico ( a quei tempi non era nella CE) è ora occupa un posto di rilievo in Lombardia Informatica, italiana a tutti gli effetti.
Dalle statistiche si apprende che un romeno su due (49%) tra quanti vivono e lavorano in Italia vorrebbe tornare in Romania. La percentuale sale al 71% tra coloro che in Romania hanno lasciato gli affetti. Ma ad ostacolare la prospettiva del rientro c’è la convinzione (oltre l’85%) che trovare lavoro in Romania sia ancora difficilissimo.
Luminita invece ama il nostro paese e la posizione acquisita con grinta e sforzi la mette su un piano diverso da altri connazionali. Approdata in Italia, dopo aver fatto una buona scuola superiore (Liceo scientifico) in Romania, ha poi seguito un corso tenuto dalla Regione Lombardia (con i fondi Europei) ed ha fatto carriera professionale.
Luminita, più della metà della tua vita l’hai trascorsa in Italia. Ti senti rumena o italiana?
Sicuramente italiana, anche se le mie radici sono in Romania e mi piace portarvi mio figlio quando mi è possibile per fargli conoscere il paese in cui sono nata. Ci portiamo dietro ancora molte tradizioni e costumi che mescolo volentieri a quelle italiche.
Dopo il liceo fatto in Romania, cosa hai studiato?
Una volta in Italia, ho interrotto gli studi ma ho seguito dei corsi d’informatica presso la Regione Lombardia che mi hanno dato la possibilità di professionalizzarmi. Ero brava in matematica e questo mi ha aiutato molto.
Come sono le scuole e le università in Romania?
Molto rigorose e miravano non solo a farti conoscere la materia ma anche fartela mettere in pratica. Anche le università erano molto richieste anche da studenti stranieri.
Perchè dici ‘erano’?
Perchè mi dicono che adesso, il livello si sia abbassato e mentre prima miravano a lasciarti una professione in mano ora non è più così.
Dopo il corso di informatica hai cominciato a lavorare?
Ho fatto uno stage in una piccola azienda dell’Olivetti, l’Olivetti Sanità dal 93 al 2000 e poi sono stata assunta dalla regione in Lombardia informatica.
E lì cosa fai di preciso?
Mi occupo della parte informatica, la tessera sanitaria, le ricette etc. Coordino e dirigo un team di sei gruppi di lavoro.
Hai incontrato degli ostacoli quando hai iniziato a lavorare?
All’inizio sì, perchè ho cominciato come consulente con partita IVA. Poi con il tempo sono stata assunta e quindi le mie difficoltà sono diminuite
Sono stata fortuna perchè anche nel lavoro riesco a dire sempre la mia.
Adesso sei risposata?
No, convivo con un italiano da 9 anni, un sant’uomo.
Che ne pensi degli uomini italiani?
Non mi sono mai trovata male perché non mi sono mai fatta trattare male.
Ti piacciono i paesi latini e l’Italia?
Anche la Romania è un paese latino. Forse mi piacerebbe vivere in UK e chissà potrei sempre farlo. Ho cambiato una volta e potrei cambiare una seconda.
Torneresti a vivere in Romania?
In visita sì, ma a vivere no. Mi piace l’italia perchè posso essere me stessa. Se penso a me quando avevo 18 anni non avrei mai pensato che sarei venuta a vivere qui.
Come si relaziona con te la gente quando dici che sei rumena?
Quando chiedono ,” di dove sei?” rispondo che sono sono rumena. Aggiungono ”non si direbbe”. Non bisogna vergognarsi di quello che si è.
Cosa ti piace dell’Italia e cosa di meno?
La libertà di fare e di cambiare. Quello che non mi piace è cercare sempre una scorciatoia e il non investire sulla qualità e le capacità di ognuno.
Delle donne italiane, che ne pensi? Sono veramente emancipate?
Dipende, più delle marocchine e meno delle finlandesi. Non vorrei generalizzare, ma spesso aspettano l’’approvazione’ di qualcuno e non sembrano avere una grande autostima.
Anche di questo abbiamo parlato nel corsi di leadership femminile (Leadershe) che ho seguito e che ha focalizzato l’attenzione sulle caratteristiche femminili delle donne e su ciò che queste potrebbero portare di migliorativo all’interno dell’azienda. Ho voluto seguire questo corso che ho scelto in un catalogo formativo perchè credo che migliorare sempre se stesse e le proprie capacità serva ad accrescere l’autostima.
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La Romania è nell’Europa Unita dal 2007 e nel 2015 conta di entrare in zona Euro
1 commento
Un bell’esempio di determinazione, di donna determinata che è riuscita a crescere professionalmente pur senza ostacoli e in un Paese inizialmente estraneo e nuovo…un messaggio incoraggiante che stimola a credere di più nelle nostre capacità e nella determinazione nel perseguire i propri obiettivi, senza cedere o arrendersi agli ostacoli.