Il mobbing può portare delle gravi conseguenze morali e può incidere anche a livello sanitario oltre che economico.
A chi può rivolgersi una persona che si accorge di essere meschinamente coinvolta in una spirale di violenza psicologica? All’ufficio del personale? Al sindacato oppure direttamente ai colleghi, ai parenti, alle associazioni? Il rischio sarà, nove volte su dieci, quello di aggiungere ulteriore danno al danno. Il mobbing può portare delle gravi conseguenze morali e può incidere anche a livello sanitario oltre che economico, sembrano semplici parole queste, invece sono l’anticamera del degrado più assoluto. Danni sia per la vittima presa in causa sia per la società intera.
Quali danni?
Fisici (emicrania, insonnia, palpitazioni cardiache, dolori muscolari, acidità gastrica, mancanza d’appetito, appetito eccessivo, diminuzione della potenza e del desiderio sessuale, tremori) – Psichici (attacchi di panico, ansia, frustrazione, fobie, depressione, rabbia) – Comportamento (mancanza di fiducia in se stessi, perdita di autostima, senso di inutilità).
Come resistere al mobbing?
In Italia si calcola vi siano almeno un milione e mezzo di persone vittime di questi maltrattamenti invisibili, non sentitevi gli unici e fate in modo di mantenervi lucidi durante “questa condizione inflitta”, tanto da prendere in considerazione un supporto psicologico. Dopo un periodo iniziale di comprensibile depressione, infatti, solo grazie alla vostra volontà unita alla vostra voglia di reagire, riuscirete a individuare persone adatte a voi.
Il mobbing non avviene per “colpa vostra” – il verbo “to mob” significa attaccare, assediare – questi soprusi psicologici verranno messi in atto, da terzi, per farvi diventare “il capro espiatorio” o meglio “la causa” di una situazione economica contingente o semplicemente di una decisione aziendale tutt’altro che meritocratica. Non pensate alle dimissioni perché il mobbing viene attuato proprio per giungere al “licenziamento impunito” , il mobber è proprio questo che vuole: “liberarsi di voi senza correre il rischio di risarcirvi per i danni che vi infligge. E non isolatevi: frequentate gli amici, coltivate le vostre relazioni sociali, non vergognatevi della vostra situazione, spiegate cos’è il mobbing e ciò che vi sta causando.
Indispensabile raccogliere tutta la documentazione delle vessazioni subite. Anche se non vi è una legislazione ad hoc contro “il mobbing”, rientrano tra i reati penalmente perseguibili: l’abuso di potere, la violenza privata, la diffamazione, la calunnia, le minacce, le lesioni personali (danni psico-fisici). Da aggiungere, inoltre, gli illeciti amministrativi: demansionamento e dequalificazione.
Gli ultimi interventi giurisprudenziali non sono così semplici da interpretare e contestualizzare. Secondo la Cassazione (sentenza 7985 del 2 Aprile 2013) il “mero svuotamento delle mansioni” non è sufficiente a prospettare un atteggiamento vessatorio “occorrendo al fine della deduzione del mobbing anche l’allegazione di una preordinazione finalizzata all’emarginazione del dipendente”. L’elemento determinante sarà quello di portare delle prove e non “valutazioni”.
Uno dei punti in assoluto più delicati del fenomeno del mobbing è quello dell’accertamento dell’intento persecutorio. Cercate dunque alleati (ma non stupitevi se i colleghi decideranno di rimanere in disparte per evitare che il mobbing, messo in atto nei vostri confronti, possa ripercuotersi su di loro) e rivolgetevi a un buon avvocato cha abbia già trattato cause di mobbing. Istituire dei centri di competenza in grado di proteggere “veramente” la persona, incapace di trovare le risorse necessarie per interrompere il meccanismo che si genera, per aiutarla ad affrontare da subito il problema, questo sarà il progetto da perseguire. Perché, questo va detto, se si riuscirà a interrompere il mobbing nella sua fase iniziale, si potranno evitare molte cause giudiziarie e prevenire problemi alla salute.
Come il corpo ha bisogno di cibo, acqua e vitamine, anche l’anima ha bisogno di vitamine per vivere bene la vita, non sottovalutiamo chi desidera minare la nostra autostima.
Per le donne/madri il capitolo verrà ampiamente illustrato in un documento a parte.
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Associazione contro il mobbing