Il vino un tempo era cosa da uomini e le enologhe non esistevano. In questi anni invece stiamo assistendo al proliferare di donne che operano in questo settore e che producono vino.
Tanto che ne è nata addirittura un’Associazione che oggi compie 25 anni e di cui Elena Martuscello è ora la presidente. L’abbiamo intervistata per voi.
Come e perché è nata l’associazione donne del vino? Esiste un vino al femminile? O è un vino che la comunicazione riveste di femminilità?
E’ nata dalla volontà di una produttrice Elisabetta Tognana che insieme ad un gruppo di produttrici nel 1988 diedero vita all’associazione, si unirono perché convinte della necessità di far sinergia in un lavoro di riconosciuta impronta maschile. Oggi la donna è in grado di apprezzare qualunque vino, vini meno tannici più morbidi sono per un consumatore specifico al di là del sesso. Le bollicine interpretano meglio la femminilità per eleganza e sobrietà.
Quali sono i passi che l’associazione ha compiuto per aiutare le coltivatrici?
Più che aiuti alle coltivatrici per cui esistono altri riferimenti di categoria più specifici, l’associazione sostiene, crea opportunità, promuove insieme ai prodotti tutte le categoria di appartenenza.
Nell’associazione ci sono 650 socie. Quante di queste sono imprenditrici e quante lavorano nel settore come enologhe o altro?
Circa 400 le produttrici, una sessantina le ristoratrici, la restante parte divisa tra enologhe, giornaliste, sommeliers, enotecarie agronome.
Cosa vuol dire fare impresa nel settore vinicolo che è stato per anni appannaggio maschile?
Oggi fortunatamente niente, il ruolo femminile è riconosciuto, nei diversi settori dell’azienda è discriminante il grado di professionalità.
Esistono lobby difficili da scalzare?
Che io sappia no, ma le donne che conosco io nel mondo del vino sicuramente non si farebbero né intimidire ne bloccare da eventuali lobby.
Le donne hanno imparato ad apprezzare il vino?
Da diverso tempo le donne non solo apprezzano il vino e lo bevono, ma lo comprano e per lo più sono molto attente ad abbinarlo ai piatti.
Le giovani sono interessate al settore? Fate corsi per le principianti?
E’ cresciuto l’interesse tanto che le ragazze scelgono studi specifici proprio per lavorare nel mondo del vino.
Che cosa state organizzando per i 25 anni dell’associazione? Eventi, degustazioni o altro?
Siamo a fine anno e i lavori sono iniziati per noi a Gennaio 2013, abbiamo realizzato, grazie al lavoro di tutte le delegate nelle varie regioni tantissimi eventi, alcuni in collaborazione con associazioni benefiche per la raccolta di fondi, l’evento clou è stato realizzato a livello nazionale ad Aprile durante il Vinitaly con un convegno per la presentazione della prima ricerca etnografica sul mondo del vino italiano, una degustazione di vini di 25 anni delle socie che ne avevano disponibilità, una gara gastronomico tra chef emergenti. Vi invito a collegarvi al sito per saperne di più: www.ledonnedelvino.com. Il 27.09 a Milano ci sarà la III edizione del Premio Uomo dell’Anno 2013. L’Ultima iniziativa si terrà ai primi di dicembre in Puglia dove la delegazione è guidata da Sabrina Soloperto.
Vino e’ anche innovazione?
E’ soprattutto innovazione, per migliorare la qualità, rispettare l’ambiente, ottimizzare e migliorare le tecnologie.