Mai come oggi diventa sempre più importante, talora necessario, RE-INVENTARSI: ripartire con un nuovo lavoro, magari anche con un’attività diversa rispetto a quella sempre svolta.
In uno scenario generale come quello attuale in cui certezze e stabilità sono attaccate dalla crisi economica, in cui incombe il rischio e purtroppo troppo spesso anche la realtà di perdere il posto di lavoro, è importante trovare il modo per reagire e trovare soluzioni alternative.
Accanto a questa situazione, le donne sono ulteriormente penalizzate dal fatto di vivere condizione di genere svantaggiosa e penalizzante sul fronte professionale, soprattutto dopo la maternità: licenziamenti, minori opportunità di impiego come anche di crescita professionale, salari più bassi rispetto ai colleghi, scarse opportunità di flessibilità e di conciliazione famiglia-lavoro.
In queste circostanze, il rischio di perdersi d’animo e di “gettare la spugna” come anche di arrendersi passivi ad una realtà difficile da modificare, è molto forte. Tuttavia tutto questo non può che essere negativo su tutti i fronti.
C’è, però chi, con coraggio, determinazione e fiducia, si è dato la possibilità di reagire e di darsi nuove opportunità RE-INVENTANDOSI un lavoro, magari ri-partendo ex-novo su un fronte nuovo e mai esplorato prima, sviluppando nuovi progetti, mettendosi in proprio…
Siamo convinti che ci sia bisogno più che mai di recuperare un atteggiamento positivo e fiducioso oltre che reattivo per far fronte a questa situazione generale.
E proprio per questo motivo, Dols vuole dare spazio e voce a chi si è re-inventato, ci ha provato o ci ha provato, per raccontare e condividere testimonianze che possano essere da stimolo per altri.
Vuoi condividere la tua esperienza con noi e raccontarcela?
Rispondi a questo semplice test. Grazie per il tuo aiuto.
36 commenti
Pingback: Re-inventarsi: voci contro-tendenza – Parla con noi - Blog - Repubblica.it
Tante persone leggono e nessuna racconta:)
Ciao, io mi sono reinventata ed ho creato un lavoro a misura di mamma che mi permettesse di lavorare da casa in totale autonomia. Così posso seguire meglio il mio bambino di 2 anni e tra poco ne arriverà un altro. Ho aperto questo servizio che si rivolge proprio alle mamme lavoratrici http://www.timoteomilano.it. E’ un servizio di ricerca e selezione baby sitters. Offro anche sostegno gratuito alle mamma lavoratrici, tramite i Salotti di Timoteo http://www.timoteomilano.it/calendario/ che sono una serie di incontri promossi in collaborazione con professionisti impegnati nel sostegno della genitorialità. Se vorrai partecipare al primo salotto che si terrà sabato 26 ottobre ne sarei felice, così ci conosciamo!. Francesca Scardina
Francesca per cortesia puoi rispondere a questo semplicissimo test https://docs.google.com/forms/d/1TKQUnFMAAXaxj6fQg9Ni8YBMZUy5OmjvsMLSShXj_P0/viewform per renderci possibile fare delle considerazioni E’ anonimo.
Grazie, Francesca! Grazie di aver condiviso con noi la tua esperienza personale e di averci messo a conoscenza del Servizio da te creato.
Spero che Francesca abbia dato il via a questo spazio di confronto e di condivisione, perché ci piace l’idea di dare voce alle persone, a tutti coloro che ci hanno provato e ci provano… a reagire e crearsi una nuova prospettiva!
Io ci sto provando, ma per ora è ancora un hobby. Diciamo che sto cercando di gettare le basi. Non so quanto mi ci vorrà. Staremo a vedere.
Intanto leggerò con molto interesse le eventuali altre testimonianze.
Chiara
Chiara per cortesia puoi rispondere a questo semplicissimo test https://docs.google.com/forms/d/1TKQUnFMAAXaxj6fQg9Ni8YBMZUy5OmjvsMLSShXj_P0/viewform per renderci possibile fare delle considerazioni E’ anonimo.
Ciao, io fortunatamente, con 4 figli, ho sempre avuto un impiego che mi permetteva e mi permette di conciliare bene la famiglia con il lavoro; comunque conosco donne, madri di 3, 4 o 5 figli, che dopo aver passato alcuni anni dedicandosi esclusivamente o quasi alla famiglia, arrivate circa ai 40 anni, hanno “rispolverato” i loro diplomi o le loro lauree, si sono rimesse a studiare e sono diventate insegnanti di religione, o insegnanti di scuola materna, o si sono messe a collaborare con il marito nel suo negozio o nella sua bottega artigiana… I loro figli, essendo tutti a scuola o all’asilo, non dovevano più essere seguiti per tutta la giornata. Insomma, senza dubbio un bell’esempio di messa a frutto dei propri talenti!
Chiara per cortesia puoi rispondere a questo semplicissimo test https://docs.google.com/forms/d/1TKQUnFMAAXaxj6fQg9Ni8YBMZUy5OmjvsMLSShXj_P0/viewform per renderci possibile fare delle considerazioni E’ anonimo.
Ciao io facevo la grafica a Roma e poi…ora mi occupo a “tempo pienissimo” di un albergo di campagna sulle colline di Spoleto (www.monasterosantamaria.it).
All’inizio la semina (iniziata dai lavori di ristrutturazione) è stata dura ma che bello ora! Che bello vivere in un posto che tanti dicono: “beati voi state in Paradiso” e che bello incontrare persone delle parti più diverse che ti raccontano un po’ del loro mondo e cercare di fare un pò albergo (perché per chi viene deve essere vacanza vera), ma un pò anche “aria di casa” anche per chi viene dall’altra parte del mondo.
Forse è un lavoro meno creativo del precedente ma che ha un’incredibile ricchezza: il piacere di incontrarsi.
Margherita per cortesia puoi rispondere a questo semplicissimo test https://docs.google.com/forms/d/1TKQUnFMAAXaxj6fQg9Ni8YBMZUy5OmjvsMLSShXj_P0/viewform per renderci possibile fare delle considerazioni E’ anonimo.
Ciao, dopo 25 anni di lavoro in un ente pubblico a 45 anni in coincidenza con la seconda gravidanza ho deciso di voltare pagina e mi sono rimessa in discussione. Mi sono licenziata ed ho aperto una società di formazione principalmente in ambito sanitario e da quattro anni organizzò con successo un evento dedicato ai bambini. Vi lascio il link del sito http://www.ilmonodipippi.it e se volete venire e portare i vs bambini io sarò lì dal 31 ottobre al 3 novembre.
Cambiare spaventa e inevitabile, ma è positivo e fa crescere.
In bocca al lupo a tutte le donne!!!!
Ciao a tutte!
Io più volte ho dovuto reinventarmi. La prima volta dopo aver scoperto di avere una malattia neuromuscolare e un’altra dopo essere stata licenziata durante la gravidanza. A quel punto ho deciso di aprire nella mia città un negozio di usato per bambini. Per fortuna l’idea è piaciuta e mi piacerebbe anche poter aprire altri punti vendita in Italia con il franchising.
Un mese fa ho anche pubblicato il mio primo romanzo, Alice in una bolla. Una storia d’amore e di amicizia che racconta la forza delle donne…
Anche io mi sono reinventata. Non potevo più fare il lavoro che facevo prima, in giro per il mondo. Quindi ho lasciato tutto ed ho ricominciato da zero, facendo traduzioni da e per il russo. Ma fare traduzioni non mi piaceva. Nel frattempo ho scoperto Internet ed ho creato dols con delle amiche. Ma anche l’aventura di dols.net è finita ed ho ricominciato di nuovo con dols.it magazine. Ma adesso è ora di cambiare di uovo. Cambiare serve a rigenerarsi:)
Grazie a tutte! è bello leggere le esperienze di persone vere, persone che raccontano le proprie esperienze di vita, con un atteggiamento però fiducioso e anche coraggioso… di chi ha provato e saputo re-inventarsi. spero che ci siano altre testimonianze e che questo diventi uno spazio positivo di confronto e stimolo…
Mi unisco alle re-inventate!!
Con la nascita della mia prima figlia, mi è stato negato il rinnovo del contratto nel posto in cui lavoravo (vedi: non ci servono mamme qui!). Io sono stata ben lieta di reinventare il mio lavoro, sfruttando una grande passione che coltivavo da tempo, alla quale stavo dedicando troppo poco spazio!
Oggi sono una doula a tempo pieno, lavoro con le neomamme a Roma e mi occupo di educazione alla sessualità. Organizzo corsi con le mamme e le bambine nel periodo del menarca e insegno il metodo Billings per la regolazione naturale della fertilità.
Ogni tanto mi sento come in balia delle onde ma è un’avventura fantastica!
Grazie mille per questo spazio di confronto! Ire
Irene per cortesia puoi rispondere a questo semplicissimo test https://docs.google.com/forms/d/1TKQUnFMAAXaxj6fQg9Ni8YBMZUy5OmjvsMLSShXj_P0/viewform per renderci possibile fare delle considerazioni E’ anonimo.
Ho passato gli ultimi dieci anni a domandarmi perché nessuna azienda si decidesse a farmi dirigente nonostante l’esperienza, i risultati raggiunti e le competenze trasversali. Fino allo scorso dicembre (quasi un anno fa …) ero il responsabile appalti di una multinazionale francese con uno stipendio niente male, maggiordomo aziendale, benefit e premi di risultato. Ho mollato tutto senza sapere come sarebbe andata… mi sono buttata senza rete di salvataggio! Oggi sono l’amministratore di Spaziocuore, che ha il merito di aver inventato il servizio della “tata/governante/badante condominiale” e, a soli 7 mesi dalla partenza a Milano, ha già una sede anche a Roma! Insomma, dopo più di 20 anni di lavoro in giro per l’Italia, cambi di ruolo e di aziende, ho rinunciato alla vecchia vita in cambio di un futuro fatto di una libertà che si concretizza nel poter lavorare come credo.
I servizi di Spaziocuore sono stati definiti innovazioni sociali, noi SIAMO la new economy e rispondiamo ai bisogni dei cittadini mettendo in campo servizi che rendono lo spazio in cui si vive a misura di uomo. Essere attenti alla realtà proponendo servizi utili è di sicuro un buon modo per fare business, in linea con i principi delle smart cities, proponendo soluzioni ai problemi reali. Noi forniamo servizi di assistenza per anziani e bambini e servizi di assistenza condominiali in linea con quella che è la sharing economy, è proprio questo aspetto del mio progetto imprenditoriale che piace così tanto da avermi procurato decine di interviste con giornali importanti e mi ha permesso di essere scelta come testimonial per il salone nazionale dell’imprenditoria femminile di Torino il 2 ottobre scorso.
Tutto ciò a 45 anni suonati! Dare consigli è difficile, fare l’imprenditore è “tanta roba” per cui bisogna avere un equilibrio psico-fisico e un entusiasmo che va oltre ogni paura e saper rinunciare allo shopping, ai viaggi e al superfluo perché fare l’imprenditore, almeno all’inizio (ma anche durante i suppose) costa! in cambio si ottiene libertà, gratificazione, gioia di costruire…
Elisabetta per cortesia puoi rispondere a questo semplicissimo test https://docs.google.com/forms/d/1TKQUnFMAAXaxj6fQg9Ni8YBMZUy5OmjvsMLSShXj_P0/viewform per renderci possibile fare delle considerazioni E’ anonimo.
Sono in questa fase!Prima della gravidanza facevo un lavoro che mi richiedeva di spostarmi continuamente e di stare gran parte della giornata fuori casa. Oggi con un bimbo di 4 anni e 1/2 e un cambiamento di città, questo non è più possibile perchè la giornata deve essere cadenzata da orari e ritmi ben precisi e anche più lenti. Accettare una maggiore “stabilità” fisica e una maggiore regolarità non è stato semplice, ma l’idea di poter stare a contatto con mio figlio ed occuparmi della sua crescita in prima persona non ha prezzo. Ciò non toglie che il mio spirito “curioso e dinamico” sia venuto meno…Ora vivo al sud e l’idea di poter fare qualcosa per e con altre mamme-lavoratrici mi sembra una buona cosa, anche perchè poco si fa per noi al momento. A questo punto, ci rimbocchiamo noi le maniche…:-)
Danila per cortesia puoi rispondere a questo semplicissimo test https://docs.google.com/forms/d/1TKQUnFMAAXaxj6fQg9Ni8YBMZUy5OmjvsMLSShXj_P0/viewform per renderci possibile fare delle considerazioni E’ anonimo.
Ciao a tutte. Il mio re-inventarmi non è stato inizialmente cercato perché lavoravo in una multinazionale americana e mi trovavo bene, avevo un bell’appartamento con giardino alle porte di Milano e riuscivo a conciliare bene lavoro e famiglia, poi 4 anni fa una serie di circostanze mi hanno portata a mettere tutto in discussione: ho scoperto una nuova passione, la kinesiologia, e non potevo fare l’iter di studi necessari lavorando full time con una famiglia… inoltre il mio angolo di paradiso, l’azienda agricola biologica con annesso agriturismo dei miei genitori, veniva messa in vendita perché la mia mamma non ce la faceva più a gestirlo. Pertanto in accordo con mio marito c’abbiamo pensato bene, sapevamo che economicamente parlando le entrate sarebbero state sacrificate, ma ci guadagnavamo tantissimo in qualità di vita e potevamo portare avanti più concretamente i nostri ideali. I primi anni, tra lavori di ristrutturazione per rendere la struttura ancora più ecosostenibile, e studio intenso per abilitarmi come kinesiologa professionista, sono stati davvero durissimi, ora piano piano stiamo dando forma al nostro sogno e sapere di poter contribuire a star bene le persone mi riempe di gioia. Venite a trovarci, su FB alla pagina di Valtidone Verde trovate tante foto. Ciao!
Ciao ho 51 anni e dai 16 ai 43 nella vita mi sono sempre occupata di bambini,all’inizio come tata nelle famiglie e negli alberghi fino al 1994 dove ho, anzi io e mio marito ,abbiamo creato il nostro piccolo nido.Partiti x il piemonte dalla toscana con un figlio piccolo ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo aperto “l’ISOLA CHE NON C’E'” all’inizio come baby-parking trasformato dopo circa un anno in nido dagli o ai 3 anni ,ma spesso restavano anche più grandi.CHE AVVENTURA MERAVIGLIOSA!!! Dopo circa 11 anni siamo tornati in toscana x partire con un’alta grande avventura ,un campeggio in Corsica ma questa volta non è andata come doveva andare.Tornando ci siamo trovati a gestire un’altra situazione + grave genitori anziani da accudire x ben 8 anni.quindi tutto saltato anche x mano di parenti serpenti.Adesso mi ritrovo a fare un bilancio e non vedo grosse possibilità di ripartire alla mia età nonostante mi piacciano un sacco di cose,oltre il campeggio o un agriturismo,mi ha sempre affascinato il restauro di mobili, e non ridete anche tanti lavori prettamente maschili come ferramenta ,carrozziere e il bricolage in genere .Ora è il momento di azzerarsi e provare a fare dell’altro stiamo muovendo i primi passi verso una nuova vita chissà …………. REINVENTARSI perchè no siamo ancora in tempo.ciao a tutte
Grazie MariaRosaria per aver condiviso con noi la tua interessante e ricca esperienza… un bel esempio di coraggio, determinazione, curiosità e spinta ad andare in avanti. grazie!
Ciao! Il mio più che un reinventarmi è stato proprio un ricominciare da zero, e non per maternità dato che non ho figli, ma perchè non c’era più il lavoro! Infatti ho lavorato per anni come precaria (contratto rinnovato di anno in anno, molto “volante”) nella p.a., come rilevatrice, poi questa attività è caduta nei tagli alla spesa… Così dopo vari tentativi come supplente nelle scuole superiori (esperienza che sconsiglio) e con lavoretti di vendita (che è meglio lasciar perdere), ho fatto un master in traduzione specialistica, tecnica e giuridica e ultimamente ho avuto il primo incarico di una certa consistenza da un’azienda, a cui spero ne seguiranno altri… Io ce la metto tutta, intanto porto avanti anche il mio hobby di reazione di gioielli di perline, sai mai che anche quello un giorno diventi un lavoro 🙂
Ciao a tutti! Sono cinese, da 24 anni in Italia, nel 1992 unita tutta la forza di famiglia (genitori e sorelle) abbiamo aperto un ristorante cinese a Torino. Con una figlia nata nel 1993, ho lavorato nel ristorante per 10 anni, ero molto contenta però non volevo fare quel lavoro per sempre a causa dell’orari che non mi piacevano; decisi pertanto di iscrivermi ad corso di “taglia e cuci” della durata di circa 4 anni completando la mia professionalità con un altro corso di “modellista CAD di abbigliamento”. I miei studio erano finalizzati ad aprirmi a nuove esperienze lavorative. Terminati con profitto entrambi i corsi, sono entrata a lavorare – con un regolare contratto di assunzione a tempo indeterminato – in un studio di modellisti che si occupa di eseguire prototipi di abbigliamento da uomo per noti stilisti internazionali; la mia mansione all’interno della ditta era quella di aiuto modellista. Nonostante questo lavoro mi piacesse, a causa della mia non perfetta padronanza della lingua italiana scritta, mi resi conto che, probabilmente, non avrei fatto carriera. Dopo 3 anni di lavoro presso quella ditta, valutati bene i vantaggi e gli svantaggi di un cambio d’attività, vinta dalla voglia di mettermi in discussione, ho deciso di reinventarmi cercando e successivamente aprendo un negozio di merceria per vendita di abbigliamento ed intimo oltre che di riparazioni sartoriali. Non nascondo che i primi 2 anni per me è stati duri, sono comunque riuscita velocemente (lavorando anche 15 ore al giorno) ad imparare a gestire l’attività, tant’è che subito dopo il negozio ha iniziato ad andare a “gonfie vele”; quel lavoro mi ha portato ad avere maggior contatti con la gente e questo per me è stato da stimolo per imparare nuove cose, mi ha fatto sentire integrata in quel tessuto sociale facendomi trovare a mio agio e donandomi libertà. Il mio attuale compagno dopo un’iniziale perplessità relativa all’abbandono dell’attività lavorativa “sicura”, con il tempo ha dovuto ricredersi e questo per me è stata un’ulteriore soddisfazione. Dopo 5 anni di lavoro nella merceria, ho ceduto quell’attività per trasferirmi in Toscana, per coronare un progetto di vita già pianificato con il mio compagno. Dal momento della vendita della merceria sono passati 3 anni, duranti i quali abbiamo avuto altri due meravigliosi figli che oggi hanno rispettivamente 3 anni e 5 mesi, faccio mamma a tempo pieno e nonostante la tanta fatica necessaria a gestite la famiglia, nutro nel mio cuore un’immensa gioia e felicità per questa mia scelta.
Adesso ho 40 anni, i miei progetti per il futuro non sono finiti, tant’è che, insieme al mio compagno, ho pianificato quando i figli saranno più grandi, di re-inventarmi nuovamente con l’entusiasmo di sempre…..chissà come finirà?….. la vita è bella finché non mancherà speranza e voglia di imparare cose nuove.
Ciao,nel 2008 è nato il mio prmo figlio,avevo 32 anni. In quel periodo lavoravo come dipendente presso una comunità terapeutica per tossicodipendenti con un lavoro full time (38 ore settimanali). Sono rientrata dalla maternità quando il bambino aveva 9 mesi. Ho provato a chiedere il part time (30 ore sett.)per riuscire a dedicare pù tempo a mio figlio, ma mi è stato concesso solo per 6 mesi. Ho deciso di dare le dimissioni prima che mio figlio compiesse 3 anni, in quanto avrei dovuto iniziare a fare anche le notti, mal retribuite e non considerate come orario lavorativo. Con coraggio e con l’appoggio del mio compagno, ho deciso di abbandonare un posto di lavoro sicuro per dedicarmi maggiormente alla mia famiglia e per provare ad intraprendere l’avventura della libera professione!
E’ bello e stimolante leggere le tante e ricche testimonianze che state condividendo con tutte noi…esperienze di donne che per varie diversi motivi hanno avuto il coraggio e la forza di riemergere, di rimettersi in discussione e che con tanta forza ed energia ce l’hanno fatta. questo è sicuramente un bellissimo incentivo e stimolo per tante altre…questo è fare rete e creare aiuto e supporto reciproco. grazie a tutte.
Ciao,
mi chiamo Letizia, la mia storia è fortunata o almeno io la ritengo tale in questo momento storico di instabilità economica.
Io “nasco” come libera professionista, svolgendo una professione di tipo sanitario. Ho dedicato molti anni alla mia formazione: stage/tirocini c/o strutture del Servizio Sanitario non pagati vivendo appunto con un pò di soldi della professione autonoma. Poi è arrivata una bella esperienza, borsa di studio (quindi retribuita!), ho dato anima e corpo perchè mi fosse rinnovata ma alla scadenza dei tre anni non è stato così. Ero sconfortata e delusa, ma poi la vita riserva buone sorprese infatti dopo poco tempo che ero “disoccupata” ricevetti una lettera di assunzione come impiegata amministrativa c/o un ente grazie allo scorrimento della graduatoria di un concorso che anni prima avevo fatto quasi per gioco! Naturalmente ho accettato questo impiego per avere almeno un salario ma all’inizio ho vissuto con quel senso di sconfitta per la mia “carriera” spezzata; poi ho pensato che ci si può soddisfare anche nei lavori per cui non ci sentiamo molto affini. Mi sono impegnata per sentirmelo mio, ho dato importanza agli aspetti positivi di quel lavoro sedentario e anche un pò ripetitivo che mai avrei pensato di svolgere, ho puntato molto sui rapporti interpersonali con i colleghi e mi sono creata così un bell’ambiente di lavoro. Certo a volte penso che ho sudato tanto e sacrificato molto tempo nello studio per far adesso tutt’altro, ma siccome credo alle sorprese della vita, chissà se un giorno potrò fare di nuovo la mia professione e comunque oggi posso dire di essere fortunata, il destino mi ha permesso di conoscere 2 vite professionali!
Ciao a tutte! Nel mio romanzo “Il filo di Cloe” (Sperling & Kupfer) ho raccontato, con la voce narrante di Cloe, una bambina appena nata, la vicenda (purtroppo autobiografica) della famiglia “Mulinonero”: il padre perde il lavoro e la madre è precaria, con due bambini piccoli da mantenere. A chi ha subito questa esperienza o a chi desidera comprendere cosa significa perdere il lavoro quando hai sulle spalle una famiglia, cosa significa per i bambini vedere i grandi disperati e quali tensioni questo può provocare nella coppia, a chi cerca comunque una speranza e un messaggio di ottimismo (perché alla fine se ne esce e anche profondamente trasformati in meglio), consiglio la lettura!
MOLTO MOLTO INTERESSATE QUESTO ARTICOLO-APPELLO;bellissimi ed interessanti tutte le testimonianze/commenti.
Francesca Lemmi e Caterina della Torre: perchè non aprire uno spazio fisso dove le donne raccontano dettagliatamente le loro esperienze di “metamorfosi”.
Ho avuto la grande fortuna di inventarmi/costruirmi/modularmi gradualmente il mio lavoro su misura (medico libera professionista subito dopo la Laurea)…
Vedo tante donne con delle potenzialità incredibili; ma spesso manca il coraggio, il sotegno della famiglia… l’autostima e via dicendo.
Quindi uno spazio fisso su Dols *ben evidenziato* potrebbe fungere da stimolo notevole per incoraggiare tante altre donne a trasformare attivamente la loro vita e il proprio lavoro 🙂
Sabine questo spazio è stato online per un mese e più. Come vedi ci sono mote testimonianze. Posso riprovare a metterlo online con un banner. Tu riesci a convoglare più persone su questo post? Perchè lascino la loro testimonianza?
Tutto quel che posso fare lo farò… mando alla mia mailing-list. Poi da cosa nasce cosa.
🙂
hO MESSO FUORI UN BANNER….
Io mi sono reinventata a 37 anni, prima come pizzaiola, poi come chef e ora… mi sto laureando in archeologia.
Il mio motto è sempre stato non è mai troppo tardi, però devo ammettere che reinventarsi all’estero è più semplice.
Compilato il test!
ciao a tutte. leggere le vostre storie mi ha fatto sentire meno una pecora nera.
ho 35 anni vivo a Parigi da 5 e ho due bimbi. ora i bimbi sono cresciuti e io mi ritrovo con un mucchio di tempo libero e un marito che vuole che torni al lavoro. di idee su come reinventarmi ne ho mille ma non so dove sbattere la testa né tanto meno se sono solo fantasie o idee realizzabili. per questo vorrei condividere con voi le mie idee e sentire un vostro onesto parere (nel senso se pensate che sono castelli di carta ditemelo).
la prima idea é quella di creare una società che aiuti a svolgere tutte le pratiche burocratiche delle famiglie francesi che devono espatriare in italia (contattare scuole, sanità…). una specie di azienda che interviene come aiuto prima delle società di relocation vere e proprie.
la seconda idea é quella di propormi per gestire gli appartamenti di gente che ha investito a Parigi e che affitta a turisti il proprio bene, ma che non puo’ essere presente per dare e prendere le chiavi, per occuparsi di un’eventuale problema idraulico…insomma un referente in loco.