( Milano, 29 ott) Un milione di euro per sostenere progetti per incrementare e potenziare i centri anti violenza e l’efficacia dei servizi che offrono, oltre che la creazione di una vera e propria rete fra tutte le realtà che si occupano di combattere la violenza di genere. Sono questi i principali obiettivi della delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Pari opportunità, Casa e Housing sociale Paola Bulbarelli.
DALLE PAROLE AI FATTI – “Si parla tanto di questo tema e se ne scrive ancora di più – spiega Bulbarelli – ma si fa troppo poco per combattere un fenomeno che sta assumendo proporzioni incredibili: un omicidio ogni due giorni e mezzo, il 30 per cento dei quali su donne. Con questi finanziamenti vogliamo aiutare concretamente tutte quelle donne che chiedono, e devono avere, risposte vere, che possano toccare con mano. In Lombardia, in base alle disposizioni dell’Unione europea, dovrebbe esserci un centro antiviolenza ogni 50.000 abitanti, noi ne abbiamo solo 16. Con questi fondi potremo aprirne altri per dare ascolto e voce alle donne”.
LA STRADA – Il percorso che Regione Lombardia intende seguire parte anzitutto dal coinvolgimento di tutti gli Enti e le istituzioni che, per competenze e ruoli, sono in qualche modo coinvolti nell’arginare questo fenomeno per arrivare poi a lavorare anche con i centri antiviolenza, le Forze dell’ordine, il sistema della giustizia e il mondo che gravita attorno all’ambito socio-sanitario.
INIZIATIVA ‘DAL BASSO’ – “In Lombardia – prosegue l’assessore – alcune di queste reti già esistono. Penso non solo a quelle di capoluoghi come Mantova, Pavia, Como ma anche a quelle di paesi come Saronno e Treviglio. Bisogna che le proposte e le iniziativa nascano dal basso, perché il territorio sa perfettamente dove è più urgente agire. Il compito della Regione è quello di governare questo sistema e queste reti”.
PRIMO STEP A NOVEMBRE – Gli enti che desiderano accedere ai fondi, entro la fine di novembre, dovranno presentare i progetti. Le linee fondamentali saranno: l’accoglienza delle donne vittime di violenza e dei loro figli in strutture di pronto intervento; l’ideazione di progetti personalizzati per aiutarle ad uscire dalla violenza; l’assistenza psicologica e legale e un percorso che aiuti queste donne anche nella ricerca di un lavoro.
AL VIA UN CENSIMENTO – Per conoscere meglio chi lavora in queste strutture, chi opera sul territorio e quindi indirizzare al meglio le azioni future, Regione Lombardia lancerà a breve un censimento. La raccolta di questi dati sarà poi la base di partenza per costruire il Piano regionale antiviolenza.
NECESSARIO LAVORARE INSIEME ANCHE A LIVELLO NAZIONALE – “Siamo molto contenti di essere riusciti a recuperare questi fondi pur in un momento di grande difficoltà economica – conclude Bulbarelli -. Programmi come questi rappresentano grandi opportunità di confronto e condivisione con le realtà territoriali, ma non ci fermiamo perché vogliamo assicurare la necessaria integrazione tra le politiche locali e quelle regionali in stretto raccordo con quanto previsto dal Piano nazionale antiviolenza”.
(Lombardia Notizie)