Questa è la seconda volta che partecipo al Concorso letterario nazionale Lingua Madre, nella sezione dedicata alla fotografia, concorrendo al premio speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ed è la seconda volta che una mia foto viene selezionata per essere esposta nella mostra prevista dal Concorso stesso. Ne vado molto fiera perchè conosco gli intenti e la realtà del Concorso, che ogni anno puntuale offre un’occasione unica di integrazione tra donne straniere ed italiane.
A Torino la situazione dell’integrazione delle donne migranti è molto seguita e sono numerose le associazioni che si occupano di accoglienza e di aiuto verso queste persone doppiamente deboli, in quanto straniere e in quanto donne. Io lavoro come volontaria in una di queste. Spesso i problemi che devono affrontare sono di carattere estremamente pratico e immediato: dove andare a dormire, a mangiare, trovare un lavoro, imparare la lingua, trovare un posto sicuro dove lasciare i figli piccoli mentre sono al lavoro o lo stanno cercando. Per non parlare poi di quelle che hanno bisogno di protezione dalla loro stessa famiglia: solitamente marito, o padre, o fratelli. Queste donne si trovano in un paese straniero che non le accoglie quasi mai volentieri, quindi hanno bisogno di un sostegno per non sentirsi sole. Per questo il Concorso Lingua Madre le aiuta molto, non solo nell’apprendimento della lingua ma anche nell’integrazione nel tessuto culturale e sociale italiano.
Dal 2005 ho visto crescere questo fenomeno che ha portata nazionale
Ho seguito anche alcuni laboratori organizzati dal Concorso Lingua Madre proprio per favorire la conoscenza reciproca tra straniere e italiane, occasioni in cui ho potuto assistere a un vero scambio tra culture diverse e tutte di alto valore storico e umano. Mi sono sentita davvero arricchita da questi eventi, che mi hanno permesso di venire a contatto con persone sensibili e desiderose di creare una rete di rapporti che valicano ogni stupido confine o pregiudizio. Secondo me le attività promosse dal Concorso Lingua Madre sono molto importanti anche dal punto di vista antropologico in quanto sono frutto di studi attenti sul fenomeno sempre in continua mutazione della migrazione e la documentazione accumulata in tutti questi anni è una testimonianza sicuramente preziosa.
Ho scattato la foto selezionata quest’anno proprio durante uno di questi laboratori. Si trattava di una serie di incontri organizzati qualche anno fa dal Concorso Lingua Madre in collaborazione con la Fondazione Torino Musei, intitolati “Parole tra donne”: diversi appuntamenti durante i quali italiane e straniere hanno imparato insieme ciò che ciascuna aveva da raccontare alle altre: canti, storie, tradizioni culinarie, uso delle spezie ecc. Quel giorno, in particolare, fu un momento davvero piacevole, realizzato nella speciale cornice offerta dai piani alti di Palazzo Madama, con vista sul cuore della città. Nel mio scatto ho fissato il sorriso di alcune di quelle donne: alcune assorte nella ricerca della parola giusta per raccontarsi e altre disposte all’ascolto.
Solo così sarà possibile una vera integrazione e una nuova educazione all’accettare l’altro: imparare a mettersi in ascolto.
Il Concorso letterario nazionale Lingua Madre è un progetto permanente della Regione Piemonte e del Salone Internazionale del Libro di Torino – con il patrocinio del Ministro per l’Integrazione, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e di Pubblicità Progresso-Fondazione per la Comunicazione Sociale – diretto alle donne straniere residenti in Italia, con una sezione per le donne italiane.”
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2 commenti
Mi interessa molto la vostra iniziativa. Quando si parla di Lingua madre si intendono testi non in italiano? Mi occupo di questo argomento da un po’ di tempo, ho aperto un sito http://www.lalinguasalvata.com, che ha come obiettivo il recupero della L1 tra l’infanzia migrante. Potrei entrare in contatto con chi si occupa di questo argomento? grazie, cordiali saluti, Angela Pagano
Angela Lingua Madre è a Torino, se vuoi ti metto in contatto con loro.