Le donne sempre più responsabili dell’acquisto famigliare. Specie in periodi di crisi. Ne parliamo con Rossana Massarenti
Questa volta Rossana Massarenti non la intervistiamo come abbiamo fatto anni fa per parlare di donne, o meglio non solo di donne, ma di ciò che queste, in quanto ancora responsabili d’acquisto come non mai, hanno bisogno di ottenere dal mercato.
Un mercato sempre più in crisi, in cui le donne giocano forse la loro carta vincente: come sbarcare il lunario nell’economia domestica.
Se pare finita la vita della ‘ Milano da bere’, adesso è sempre più imperante come fare a risparmiare o spendere di meno e meglio.
Rossana, direttora della parte editoriale della fondazione Altroconsumo con la trasparenza delle informazioni e la voglia di andare incontro al consumatore senza interferenze dei produttori, ha vinto di recente il premio Tecnovisionarie per i Media tenuto dall’Associazione Womentech.
Perché tecnovisionaria lo spiega lei stessa nell’intervista.
Cosa è cambiato il rapporto tra donne e l’acquisto dal 1994 anno in cui hai cominciato a dirigere Altroconsumo ad oggi?
E’ cambiato il mondo. C’è stato un grande momento in cui le donne hanno avuto delle grandi possibilità. Poi qualcosa si è inceppato si è verificato il regresso delle loro posizioni. Comunque le donne continuano ad essere responsabili d’acquisto e nella crisi d’oggigiorno sono quelle che riescono a barcamenarsi meglio. Anche nel lavoro queste sono di grande aiuto, sia collaborando al ménage famigliare sia trovando mille modi di risparmiare. Inoltre sono più adattabili e più pratiche e questo nel mondo d’ oggi è molto positivo.
Altroconsumo come è mutato invece?
Molto. Quando sono arrivata nel ’94, esisteva solo Altroconsumo. Oggi oltre questa testata ve ne sono altre tre, una che si occupa di diritto, una di salute ed una di tecnologie (quest’ultima cosa impensabile un temp). L’ottica con cui i prodotti entravano ed uscivano era diverso, più lento. Ora l’informazione stessa dei prodotti spesso viene fatta sul nostro sito stesso dove questi vengono continuamente testati tra di loro. I brand offrono continuamente nuovi modelli perché stanno al passo con le tecnologie, l’economicità, l’ecologia e il risparmio energetico
Avete dei dati o persone che testano per voi?
Noi storicamente facciamo dei test comparativi e continuiamo a farli, quindi compriamo dei prodotti anonimamente, li testiamo e pubblichiamo i risultati dando dei giudizi di qualità ed economicità. Ma anche i test comparativi hanno avuto un’evoluzione: prima si badava solo al rapporto qualità prezzo, invece adesso si guarda all’aspetto ecologico, etico etc. Anche il metodo distributivo è cambiato: non solo più nei negozi ma gli acquisti avvengono anche online… Noi cerchiamo di soddisfare sempre le esigenze del consumatore, la cambiata sensibilità ed il mutato portafoglio di spesa.
E’ la tecnologia che ha cambiato tutto?
Sì, è internet che ha cambiato tutto. Questi venti anni sono stati davvero rivoluzionari. Tutti hanno dovuto più o meno riposizionarsi. I giornali sono in crisi, noi no grazie a Dio, perché non viviamo di pubblicità, che non abbiamo mai avuto, ma di quote associative. Inoltre non facciamo solo informazione ma diamo un servizio al cittadino, oltre alle consulenze attive sul nostro sito tutti i giorni della settimana di avvocati, giuristi, esperti in tutti i settori. I problemi di consumatori continuano ad essere tantissimi, forse oggi anche di più.
Cerchiamo di far crescere lo sguardo critico e la consapevolezza che solo l’informazione corretta può dare. Se il consumatore è informato migliora anche la qualità del prodotto ed il costo. E’ un circolo virtuoso.
Per finire ci puoi parlare della vostra app ‘’Ora Basta’’?
E’un modo di convogliare tutta una serie di disservizi e di segnalazioni di problemi in un unico strumento di aggregazione di consumatori.
E’ un primo esperimento che sta funzionando. Anche se non me ne occupo io personalmente ma ricevo i report e sembra che vada benissimo. Per esempio in un certo periodo tutti si lamentano di un particolare contratto telefonico e noi andiamo a controllare… E un modo nuovo di utilizzare la forza dei consumatori, convogliarla e poi passare all’azione vedendo se ci sono i criteri per una class action, o per sottoporre il caso al garante.