…nonostante la crisi
Le donne che lavorano in proprio nel nostro Paese sono 1.719.000, rappresentano il 30,8% del totale dei lavoratori indipendenti attivi in Italia e il 18,4% del totale dell’occupazione femminile. E tra le fila dell’esercito delle attività autonome ‘rosa’ spiccano 364.942 imprenditrici alla guida di imprese artigiane.
La propensione imprenditoriale delle italiane fa guadagnare al nostro Paese il primato in Europa per il maggior numero di attività autonome guidate da donne. Ci seguono la Germania con 1.373.400 imprenditrici e il Regno Unito (1.264.400).
All’interno della gravissima crisi che continua, il Governo dovrebbe aggiornare e rilanciare la legge 215, che in passato ha consentito la nascita di oltre 70.000 aziende guidate da donne, permettendo un incremento di occupazione di oltre 90.000 unità.
Ma per le donne imprenditrici ci sono meno prestiti e a condizioni ancora peggiori. Nel primo trimestre del 2013 diminuisce rispetto all’ultimo trimestre del 2012 la percentuale di imprese femminili che si sono rivolte alle banche per chiedere un finanziamento (dal 12,6% al 10,5%), percentuale peraltro inferiore rispetto al totale degli imprenditori (12%), e tra queste, aumentano quelle che non ottengono il credito richiesto (dal 54% al 62%), mentre diminuiscono quelle che si sono viste accogliere le domande di finanziamento (dal 23,8% al 17%).
Il 16% delle occupate in Italia sono imprenditrici, contro la media europea del 10% circa. Il dato ci inorgoglisce, ma sappiamo bene che in parte riflette difficoltà a conciliare la vita d’azienda con la famiglia: a volte le donne diventano imprenditrici per disperazione più che per vocazione. Inoltre, la presenza femminile nelle cosiddette start-up innovative scende al 10%. Le imprese femminili inoltre registrano una maggiore fragilità finanziaria il 72% di esse, infatti, opera con un capitale sociale di meno di 10mila euro, contro il 67% della media delle imprese.
Durante la crisi, le donne hanno reagito alla mancanza di opportunità di lavoro creando loro stesse opportunità ma un aiuto in più può venire proprio dall’Europa. Infatti la strategia dell’UE per la parità tra donne e uomini 2010-2015 comprende azioni dirette a rafforzare la cultura imprenditoriale tra le donne con la costruzione di conoscenze, abilità e atteggiamenti che cambiano. Infine, il Piano d’azione 2020 per l’imprenditorialità che è stato adottato il 9 gennaio 2013, si concentra in particolare sul sostegno alle donne imprenditrici e alle loro imprese. Il Piano d’azione per l’imprenditorialità 2020 invita gli Stati membri a introdurre strategie nazionali dirette verso la promozione dell’imprenditorialità femminile, nonché a espandere le reti di ambasciatori e mentori a livello nazionale.
Nella promozione dell’imprenditoria femminile, è importante applicare un approccio nuovo: il Governo dovrà lavorare su una serie di importanti fattori di sostegno. Allo stesso tempo, le nuove imprenditrici devono conoscere l’ accesso ai finanziamenti, e migliorare gli skills per un imprenditorialità nuova più aperta alle sfide di un mondo che cambia velocemente, e dove è necessaria competenza, progettazione e pianificazione del business , quanto conoscere meglio le opportunità di finanziamento europeo. Questo quanto suggeriscono i dati dall’osservatorio europeo per l’imprenditoria femminile ed è quanto si delinea dai trend di crescita di paesi dall’economia emergente e quindi non solo europea. Per questi fini nasce e cresce l’ Associazione Sviluppo Donne Imprenditrici, che attraverso la sua rete di Donne Impresa e professioniste offre supporto ed orientamento continuo per le sue socie in “rosa”, affinchè si possa creare sempre più forte una rete di collaborazione, crescita e sviluppo per e da imprese femminili e non solo. Molte le iniziative ed eventi che ogni giorno vengono promosse e condivise attraverso i social media come Facebook dove migliaia di donne si incontrano, confrontano e promuovono le loro attività ed insieme creano nuovo business. L’Associazione Sviluppo Donne Imprenditrici rappresenta la volontà di sapere rinnovarsi in ogni situazione economica-sociale per migliorare , orientare e crescere in un ottica di reciproca collaborazione…come solo le donne sanno da sempre fare!
Fonti: Osservatorio dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere-InfoCamere – Rete Imprese Italia Imprenditoria Femminile – Donne Impresa CNA –
1 commento
E’ veramente un onore essere qui. Caterina, ti auguriamo un mondo di successi, a te e a tutte le donne!!!
Un abbraccio da parte nostra, con tutto il cuore.
Rosanna Fanelli M. – Presidente
Antonella Silipigni – Vice Presidente
Associazione Sviluppo Donne Imprenditrici