Riflessioni facete di un uomo sulle donne:)
di Enrico Andreoli
La linea di apertura del corteggiamento è la fase più critica del processo relazionale: la prima impressione è quella che conta! L’apertura stabilisce la cifra della relazione. Tutto all’inizio è soltanto un gioco e le prime mosse sono quelle che pongono le basi della crescita e segnano il profilo del futuro possibile.
Per le donne brune con occhi scuri la linea di apertura passa per la terra. Con loro, il gesto di apertura sta nel descrivere l’emergere di un appetito, inteso in senso aristotelico – savasandir – per ciò che è interno ed interiore alla Terra e, per estensione, alla Donna che ci si appresta a corteggiare.
Così se mai dovessimo incontrare una donna mora con profondi occhi scuri e se il suo aspetto, se il suo viso lasciasse trapelare la vissutezza di un terra che ancora vuole sentirsi percorsa, allora dovremmo narrarle di un nostro “momento d’essere” con la terra.
“Si fa denso al crepuscolo il silenzio che avvolge la campagna, in questa stagione senza grilli, cicale e rondini. Il tempo si prende una pausa e il debole tepore del Sole si arrende all’umidità che sale odorosa dalla zolla scura, la terra chiama al suo interno. Guardo il profilo delle colline che scolorisce, si ripete un lontano abbaiare, mi raggiungono le prime stelle e con loro il pensiero degli Antichi raccolto attorno all’essere.”
Dopo una pausa per lasciarle ricordare ovvero “riportare nel cuore” il profumo di quella zolla di terra, potete porgere un invito molto implicito che solo la sua fantasia può intuire, continuando così: “La terra chiama al suo interno. Questo è l’eterno compimento del quel lungo attimo.” Ovviamente le parole che alludono, in modo osceno ma celato, alla cura che voi volete spendere per lei sono “interno” e “compimento”.
A questo punto dovete piazzare un lungo sguardo indagatore nel profondo dei suoi occhi scuri ed aggiungere, con una voce che contiene la determinazione di un esploratore che non teme di indicare una potenzialità “i suoi occhi scuri richiamano in me il desiderio di andare al loro proprio fondo e, lì, lasciare la mia impronta a scuoterne l’interno”.
Se lei non si mette a ridere vuol dire che ora attende la vostra mano sulla suo viso per poter appoggiare, come una nave che attracchi sul molo di un porto infinito, le sue labbra alle vostre. Ecco ora, secondo il vostro talento alchemico, potete cominciare a lavorare all’unico antidoto contro la Morte: continuare a vivere nella memoria dell’Altro.
Se invece si mette a ridere… beh allora avete sbagliato qualcosa nel tono della voce, nello fragranza dello sguardo. Tornate a casa con la coda tra le zampe e ripetete l’esercizio di fronte allo specchio, fino a quando non sarete convinti di essere in grado di lavare l’onta della sconfitta subita di fronte ad una donna scura, custode dell’essere.