Coraggiosi per Civati
Il periodo che il nostro Paese sta attraversando sara’ ricordato per molte peculiarita’, ma io credo in particolare per la diffusa mancanza di coraggio , per l’abitudine ormai consolidata a soppesare qualsiasi decisione, dalle tecniche piu’ raffinate per non esporsi mai direttamente, evitando di esprimere chiaramente le proprie posizioni rispetto a qualsiasi tipo di problema, dalla filosofia di mandare sempre avanti qualcun altro, in modo da capire intanto come butta e poi eventualmente omologarsi, ovviamente al piu’ forte. Si tratta di tecniche ormai in voga ovunque ci sia da parlare in maniera chiara e da assumersi una qualche responsabilita’.
Sono ormai comportamenti consolidati anche sul posto di lavoro, dove non trovi mai un capo che si assume realmente la responsabilita’ di cio’ che ha deciso, in famiglia, dove i genitori ormai non hanno ormai piu’ il coraggio di ammettere eventuali errori nell’educazione dei figli ed incolpano la scuola e cosi’ via. L’importante e’ comunque stare riparati, non esporsi a critiche, non rischiare mai di persona, ma assolutamente mai per qualcun altro. E allora abbiamo visto rapidamente deperire il ruolo di coloro che invece dovrebbero avere coraggio per definizione, i rappresentanti, i politici, i dirigenti, i governanti.
Queste persone dovrebbero fare del coraggio la loro principale virtu’, perche’ dovrebbero essere leali e chiari, poi avere il coraggio di assumersi le responsabilita’ delle loro scelte e dei loro errori. Invece da tempo assistiamo ovunque all’affermazione di personalita’ abilissime a nascondersi sempre dietro a qualcosa o qualcun altro, impegnati intanto a cercare di stare al coperto. Ma senza nessuno che voglia o sappia avere il coraggio di rinnovare intanto la nostra classe dirigente, scegliendo tra quelli che non hanno paura di esporsi, come faremo a rinnovare e a innovare il nostro Paese?