Se il sentimento solidale vive dentro di noi non si può che assecondarlo.
Intervista a Maurizia Iachino, da poco nuova presidente di Oxfam Italia.
Maurizia Iachino si occupa da vent’anni di Executive Search e Corporate Governance, prestando consulenza in materia di Risorse Umane e Buona Governance in ambito sia pubblico che privato. Con l’obiettivo di aiutare aziende e individui a migliorare il proprio rapporto con il lavoro nell’interesse personale e del bene comune. Senza perdere mai di vista diritti delle donne e pari opportunità.
Oxfam (Oxford Commitee for Famine Relief) è una confederazione di 17 organizzazioni non governative che lavorano con 3.000 partner in più di 90 paesi per trovare una soluzione definitiva alla povertà e all’ingiustizia. Lavora con le comunità locali, a fianco delle reti e delle organizzazioni, le sue campagne di sensibilizzazione alla mobilitazione dei media e del grande pubblico attraverso azioni fortemente impattanti e immediatamente riconoscibili.
Oxfam nasce dall’esperienza di Ucodep, organizzazione non governativa italiana, da oltre 30 anni impegnata nella lotta alla povertà e all’ingiustizia, che dal 2012 diviene Oxfam Italia, appunto.
Lei ha una grande esperienza nel mondo istituzionale della solidarietà. Che cosa bisogna fare perchè questa sia un motore trainante nella società attuale?
L’esperienza individuale di ognuno è diversa, ma nei tempi correnti è sempre più facile accostarsi o conoscere storie di emarginazione e di povertà alle quali non si può rimanere indifferenti. Un tempo la povertà era piu facilmente riscontrabile in paesi del sud del mondo, ora invece esiste anche a casa nostra, con l’impoverimento sempre crescente di strati sociali un tempo meno ai margini sociali. La solidarietà e’ stata sollecitata sempre piu’ negli ultimi anni , tanto da divenire naturalmente rilevante nella vita di ognuno di noi: ogni volta che incontriamo situazioni difficili o di impoverimento economico e sociale. Ed ecco che la nostra vita diventa più portata alla collaborazione ed alla condivisione
Lei come è arrivata alla solidarietà?
Un modo di essere che mi e’ appartenuto fin da ragazza. Ricordo di aver cominciato andando al brefotrofio a Milano di viale Piceno, era uno dei centri che accoglieva bambini abbandonati o con situazioni familiari difficili. Da allora ho continuato facendo cio’ che si poteva rispetto ai disagi di una citta’ come Milano,verso i bambini e verso gli anziani. una bella esperienza sono stati anche gli anni di volontariato per ABIO organizzazione di assistenza ai bambini in ospedale . Ho interrotto per una decina d’anni per motivi famigliari. Poi sono stata contattata da ”Save the Children” che ho accompagnato dall’arrivo in Italia, per otto anni. Scaduto il mandato di Presidente, dopo qualche tempo mi è’ stato chiesto se volevo dedicarmi ad Oxfam e del suo insediamento in Italia.
Ed eccomi ora con Oxfam che lotta contro la poverta’, combattendo alla radice le cause della poverta’ , in particolare sostenendo le Donne .
The Circle è un’iniziativa Oxfam. Ce ne parla? Chi sono le donne che vi fanno parte?
L’iniziativa è nata a Londra nel 2008 grazie alla volontà di Annie Lennox, oggi è promossa in Italia grazie al supporto di Livia Firth. A ”The Circle” hanno aderito donne di differenti ambiti (cultura, arte, spettacolo, moda, editoria, imprenditoria…) che insieme si confrontano, si scambiano idee, realizzano progetti concreti per sostenere le donne che vivono in povertà nel mondo.
Quindi donne influenti?
Sono soprattutto donne che vogliono portare idee, contatti, abilità ed entusiasmo per sostenere Oxfam Italia nel combattere la povertà e l’ingiustizia, favorendo azioni di raccolta fondi, comunicazione e sensibilizzazione.
The Circle e’ un esempio di quanto le buone idee siano contagiose !
1 commento
Ho avuto il piacere di ascoltarla alla cerimonia della firma tra UN e Expo. Davvero notevole, appassionata, competente e PRAGMATICA.