Realizzare le proprie aspirazioni, riscattare la propria libertà e serenità, richiede coraggio.
Vincenzo Deluci (musicista disabile) :”Coraggio è suonare la tromba con l’unica parte che si muove: l’avambraccio”
Esiste una verità oggettiva e il nostro punto di vista. Esiste la provocazione pubblica e la pratica filosofica, esiste il “linguaggio socialmente educato” ma incline “all’ipocrisia” e poi esiste un percorso personale che si impara solo ascoltando le proprie emozioni. Nella morte di Socrate, per esempio, non emerge la paura di morire, bensì l’angoscia di non poter portare a compimento “il vero senso” della sua esistenza.
Ognuno elabora piani e programmi usando troppo il cervello e troppo poco il proprio cuore, intanto il tempo passa, il destino si compie e gli eventi sfuggono di mano. Uno sforzo consapevole potrebbe essere quello di riappropriarsi della propria capacità di scelta e per scelta intendo orientamento a ciò che arricchisce davvero una persona. Cambiare è una parola semplice, ma racchiude un’esigenza fondamentale, mettersi in gioco e accettare le sfide. Per farlo, ci vuole coraggio. Il “coraggio di vivere” passa proprio attraverso il “coraggio di cambiare prospettiva”, se non altro, perché incuriosisce. Le aspettative e le speranze sono sempre grandi fino a quando non scopriamo che la risoluzione arriverà da dentro, non dall’esterno. L’esterno appartiene all’opportunità di approdare in contesti gratificanti, l’esterno è il mezzo di confronto che serve per misurarci, il coraggio invece è un lento cammino rivelatore che attinge dal nostro io interiore. E quando si avranno dei validi motivi, eccellere non sarà mai abbastanza.
I pignoli contabili sempre in affanno prima di prendere una decisione, i diffidenti calcolatori lenti nelle scelte, gli eterni incerti se mettersi in cammino o meno, sono plasmati da una filosofia che tende all’esterno, quella filosofia che invoca l’analisi e la critica del mondo. Ci vuole poco coraggio per lamentarsi del trionfo della brutalità in genere, come poco coraggio hanno coloro che considerano verità solo ciò che ha un bel suono. La gente che annota solo i piccoli “dati di fatto” non sarà in grado di rendere pratiche le cose di questo mondo e la verità, questo gli esperti lo sanno, di solito viene raccontata quando si sa che non ci sarà giudizio.
1 commento
Pingback: Il coraggio e la verità efficace | Rete Interattiva - Ufficio Stampa