Di smart work (telelavoro, lavoro flessibile o altre forme) se ne parla tanto, ma di realtà che l’abbiano già applicato ce ne sono poche, specie nella pubblica amministrazione.
Eppure questo sarebe un settore nel quale la modalità di lavoro a distanza potrebbe portare buoni risultati. Realtà virtuose in Italia ve ne sono, a Torino ed in Trentino con il progetto Telepat.
Abbiamo voluto intervistare Elena Miglia una delle responsabili della sperimentazione nel capoluogo piemontese.
Quando è nato il progetto smart work nelle PA a Torino?
la città ha partecipato, con un progetto sul telelavoro, ad un bando della Regione Piemonte che finanziava progetti di conciliazione tempi di vita tempi lavoro. La ricerca del personale da coinvolgere nel progetto è stata avviata con apposito bando nell’estate del 2011 e la sperimentazione è iniziata nel gennaio 2012
Chi ne è stato il promotore?
E’ stato un progetto voluto da Risorse Umane della Città in concordanza con sindacati, pari opportunità, Assessori competenti.
Quali sono stati i motivi che hanno mosso questa scelta: risparmio, efficacia sul lavoro, competitività?
La volontà di introdurre nuove forme di flessibilità del lavoro che potessero tenere conto della situazione individuale delle dipendenti (disabilità, figli minori di 8 anni, distanza dal luogo di lavoro, familiari da assistere) e del grado di telelavorabilità del lavoro svolto.
Che risultati ha avuto finora? Le risposte da parte dell’utenza finale? E dei lavoratori?
Il progetto sta riscontrando un grande successo. Sono molto felici le 20 telelavoratrici ma anche i rispettivi datori di lavoro i quali hanno verificato un aumento della produttività. La politica e i sindacati hanno seguito con attenzione il progetto e valutano il proseguimento dell’iniziativa.
Chi lo utilizza maggiormente? Tipologia di dipendenti e di sesso, età e con o senza figli?
Il bando regionale era rivolto esclusivamente alle donne. In particolare sono 20 le colleghe collocate in telelavoro. Quanto ai figli e all’età, il nostro campione è variegato.
Il vostro è più telelavoro o lavoro flessibile?
il progetto riguarda solo il telelavoro. solo telelavoro. Altre forme di flessibilità sono oggetto di studio di fattibilità.
Quanti giorni possono utilizzarlo in una settimana?
Le 20 colleghe hanno un giorno di rientro obbligatorio in ufficio e 4 a casa per un totale di 36 ore settimanali (come da contratto)
Avete compiuto degli studi prima di avviarlo?
Non c’è molta letteratura sull’argomento, a parte il contratto nazionale quadro sul telelavoro e un DPR specifico. Il resto è stato frutto del lavoro di ricerca di un gruppo di lavoro appositamente costituito in Comune di Torino (formato da giuristi, tecnici, informatici, psicologi del lavoro, esperti in sicurezza ecc.)
Quali tecnologie utilizzate?
Gli stessi programmi e applicativi utilizzati in ufficio. La dotazione comprende collegamento internet, telefono e pc portatile. E’ stata soppressa la postazione fissa in ufficio.