Primo incontro per la promozione del nuovo libro della scrittrice barese Tinta, “Una Donna (quasi) scaduta”
Presso il Salotto letterario “Centro Studi G.Degennaro” di Bitonto si è svolta la prima data del tour per la promozione del nuovo libro della scrittrice barese Tinta, “Una Donna (quasi) scaduta”, edito da David and Matthaus .
A tenere a battesimo la nuova “creatura” è stata la Libreria del teatro di Bitonto ( per l”occasione “ospitata” dal Salotto Letterario De Gennaro) nella persona di Gianluca Rossiello , in qualità di officiante! Ad accompagnare l’autrice, come sempre, le note del Maestro Gaetano Todaro.
“UNA DONNA (QUASI) SCADUTA” segna una svolta nella carriera letteraria di Tinta. Un salto dalla letteratura erotica a quella ironica!
Un libro dalle diverse sfumature, non di grigio, bensì di tutti i colori di cui può essere ….tinta la vita di una donna , in cui si ride, ci si commuove, si riflette.
TINTA, nasce come ”scrittrice erotica”(Lettera aperta ad un amante, L’Eros tanti colori una sola Tinta). Definizione che oggi inizia a starle un pò stretta…….
Tinta afferma: “C’è un momento nella vita di una scrittrice (o presunta tale, afferma) in cui le definizioni iniziano a stare strette. Essere relegata a un genere di scrittura può essere piacevole all’inizio, ma col tempo abbastanza limitante. Ancora di più nel mio caso, poiché la definizione di “scrittrice erotica” si è rivelata talvolta un’arma a doppio taglio. Perché se all’inizio ti sembra di essere glam’ e sexy agli occhi del mondo, oggetto dei desideri trasversale, divina e diversa dalla massa, col tempo le cose cambiano. Può accadere che circostanze della vita ti spingano a modificare la tua visione dell’erotismo e del sesso, o addirittura a considerarli fattori di secondaria importanza, o che l’ispirazione venga meno (e magari non solo lei!), ragion per cui non ti va di parlare delle posizioni dell’amore quando l’unica che ti riesce bene è quella stravaccata sul divano davanti alla tv”.
Tinta, Tinta Scrittrice per gli amici di Facebook, è il nome dietro il quale le piace nascondere la sua vera e mai svelata identità. Laureata in Scienze Politiche, sin dalle elementari ha sempre amato la scrittura. Da piccolina, si cimentava nello scrivere brevi racconti oppure favole, crescendo poi, si è avvicinata anche alla poesia.
Il suo esordio letterario è stato nel 2006, vincendo il concorso ‘Carte Segrete’.
Nei precedenti libri, a sfondo erotico, Tinta parla di donne, scruta le vaire sfaccettature intime delle donne, ora si cimenta , invece, nel parlare di uomini, ma mai definendone bene i particolari fisici, lasciando al lettore l’immaginazione di collocarli fra i propri…conoscenti.
Questo suo terzo libro, è la storia di una quarantenne che improvvisamente, si ritrova ad affrontare la condizione di pre-menopausa, che equivarrebbe biologicamente allo ‘scaduta’. Tra alti e bassi, seguendo i consigli dalla fidata amica Dolores decide di rimettersi in gioco e ricollocarsi, per così dire, sul mercato cercando un compagno di vita capace di sostituire il grande amore (impossibile) della sua vita. Ogni ricerca è vana perché gli esemplari maschili in cui si imbatte sono davvero da cancellare. Compaiono 4 tipi di uomini ridicolizzati da Tinta nel libro (è una vendetta ?).
Alla domanda se ci fosse autobiografia nel libro, Tinta risponde che “ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti non è puramente casuale”; anche se poi la sua fervida fantasia ha ampliato e reso ancor più emblematici i vari personaggi maschili. Dolores, l’amica della protagonista è sfacciatamente ispirata alla sua miglior amica.
Tinta conclude. ”Autobiografia e fantasia si intrecciano in questo mio libro..che per la prima volta si chiude con un lieto fine. Che sia questa la mia vera, ultima trasgressione letteraria?”
La presentazione si è sviluppata piacevolmente con letture di brani e canti appropriati eseguiti da una inaspettata Tinta, con bella voce e gestualità, in un crescendo di “non noia” e “mai scontata”.
Tinta non si ritiene una femminista a trecentosessanta gradi ma solo una donna arrabbiata con chi commette ingiustizie e discriminazioni, aldilà del genere: “’Vorrei dire alle donne di non confondere l’amore con una sua cattiva imitazione: essere innamorate di un uomo e dirgli “ti amo da morire”, non vuol dire morire per mano sua. Ribellatevi, urlate, scappate, chiedete aiuto. Venite allo scoperto. Non accettate situazioni destinate ad arrivare ad un punto di non ritorno. E’ anche vero che quando si grida e si chiede aiuto, dall’altra parte dovrebbe esserci qualcuno capace di ascoltare e intervenire, ma questo non sempre accade’”.
Purtroppo, scrive Tinta nel suo piacevole libro, gli uomini spesso non sanno passare dall’ IO al NOI, e di ciò dovrebbero essere consapevoli le donne.