Talvolta è utile ascoltare anche quello che dice l’altra metà del cielo. Perlomeno per obiettare a ragion veduta.
Convegni di donne per le donne, donne che scrivono di donne, donne che si parlano addosso di donne, con autorevolezza e competenza, ma sempre con il pennino intriso di un inchiostro autoreferenziale, autopregiudiziale.
Le donne finché non capiranno che autoalimentano la loro ghettizzazione, che sono sessiste di se stesse, finchè rimarranno relegate alla loro femminile insicurezza nel definire assalti quelli che assalti non sono in quanto rivolti alla donna, ma rivolta a chi spara cazzate a prescindere dal sesso, rimarranno volutamente relegate al ruolo autodiscriminante a cui sono legate da un ancestrale femminismo non solo per colpa di un 68 che non avrà mai fine.
Forse Einstein oggi scriverebbe ” la pazzia è: continuare a ragionare allo stesso modo, vivere gli accadimenti allo stesso modo e pensare di avere un ruolo diverso nella società” Battersi per le quote rosa è già di per se un modo limitante di autolimitarsi. Battetevi per le quote azzurre. Le donne sono meglio degli uomini per mille motivi, politicamente, professionalmente, nella famiglia e hanno qualità che gli uomini si sognano, ma sono le prime a sbandierarlo e le prime a non crederlo fino in fondo, e se non ci credono loro perché altri dovrebbero?
L’invidia e la critica gratuita tra le donne, raggiunge livelli che l’uomo (per superficialità naturalmente) non conosce neanche se si impegnasse a fondo nell’andare a cercarla.
Care donne, l’odio non è per la Boldrini in quanto donna, non era per la Fornero in quanto donna. Berlusconi è stato un danno! insultato ma non perché uomo, ma in quanto Berlusconi. Il “ruolo” di ognuno è meritocratico, non è frutto solo di una discriminazione sessuale. cosi come la critica non ha sesso ma ha una ragione.