Affettività, sessualità, amore, con uno sguardo sulla disabilità.
L’amore e l’affettività sono componenti vitali
anche per coloro che,
per colpa di stereotipi o tabù,
non “hanno voce in merito”.
La “Convenzione Onu Sulle Persone Diversamente Abili” del 2006 (ratificata dallo Stato italiano nel 2009) sancisce: “… il riconoscimento formale al ruolo fondamentale della famiglia – nell’ art. 23 – purché questa non vada a danno delle stesse persone con disabilità: “Gli Stati parte assicureranno che le leggi nazionali, gli usi e le tradizioni relativi al matrimonio, alla famiglia e alle relazioni personali non discriminino le persone con disabilità”.
Trovo che ad oggi, purtroppo, ci siano ancora molte discriminazioni in merito, non ci sono troppe leggi che sostengono famiglie di persone diversamente abili, ma soprattutto gli USI E TRADIZIONI nel nostro stato sono tra i primi “DISCRIMINTATORI” in tal senso: delle vere BARRIERE CULTURALI, CHE REPRIMONO LA CULTURA DELL’UGUALIANZA soprattutto nell’AFFETTIVITA’ per ciò che riguarda le persone diversamente abili.
Per questo, dopo anni dalla prima recensione lanciata proprio con i nostri media locali della mia città, anni fa, mi accingo a mettere di nuovo il dito sul tema: affettività, sessualità, amore, volgendo lo sguardo sulla disabilità, che io amo chiamare “differenza” non diversità.
Da tempo le barriere invece che assottigliarsi aumentano e, più si parla di “veline” e di bellezza, più ci si allontana dal concetto di “bellezza” come interezza di ciò che siamo in ogni nostra dimensione.
L’affettività e la sessualità sono ancora assolutamente TABU’ per le persone diversamente abili,
le pubblicità, gli spot, le aziende tendono ancora a “visualizzare” il target del “perfetto” secondo i canoni.
Si, secondo quali?
Perché non è scritto da nessuna legge che ci siano dei parametri per cui una persona è BELLA, quindi “accessibile” ad avere un’amore, una famiglia, un parter, una sua vita sessuale.
Sembra che tutto sia dettato dai parametri della famiglia di una nota Azienda di pasta. La famiglia perfetta: lei bionda, magra, giovane, bella, lui castano, magro, giovane e bello e due bambini, idem come sopra. Il disabile non è contemplato.
Oggi per quanto incredibile, ci sono 2 milioni e 600 mila disabili sotto i 65 anni, il 5% della popolazione italiana (dati U. E. 2010) e la maggior parte di loro NON VIVE LA PROPRIA SESSUALITA’ a causa di tabù, luoghi comuni, retaggi culturali imposti proprio dalla “cattiva amministrazione della cultura”!!!
Forse nessuno sa che un giovane disabile viene ancora “sedato” con il bromuro?
Si! le famiglie nella disperazione (pechè magari il figlio è più nervoso in alcuni periodi)
portano il loro ragazzo dal medico di famiglia …e segna il bromuro…
che azzera le pulsioni del ragazzo: violentando la sua sessualità… !!!
In altre famiglie invece è la madre che esplica la sessualità del figlio al figlio: RIUSCIAMO AD IMMAGINARE IL DOLORE DI QUELLA DONNA? MADRE/AMANTE per il figlio e quanti sensi di colpa? Una TRAGEDIA CHE SI CONSUMA IN UNA FAMIGLIA senza poterne parlare con nessuno!
Ed una persona con capacità di intendere e di volere…seppur in una carrozzella?
UNA DONNA DISABILE PER ESEMPIO? Si, perché per le donne, è ancora più difficile.
La maggior parte delle persone quando si trova di fronte ad una donna diversamente abile,
vede solo il suo handicap: più evidenti sono i segni dell’handicap, più il suo “essere femminile”
sembra scomparire!
Non esiste, nell’immaginario collettivo, che una donna disabile possa piacere, possa suscitare desiderio sessuale e possa, di conseguenza, avere rapporti sessuali, relazioni sentimentali, essere madre; io sostengo che una donna in carrozzella è solo una donna seduta.
Una persona con disabilità non perde la propria personalità o il proprio essere, se è non vedente o sordo o su una carrozzella.
Esempi concreti potrebbero far meglio comprendere il fenomeno.
Come lo stupore del ginecologo di fronte ad una donna disabile che chiede consigli sui metodi contraccettivi.
L’incredulità delle commesse davanti a clienti che acquistano biancheria intima sexy piuttosto che prodotti di bellezza per il corpo o per il viso.
La gente comune che non si capacita di fronte a scambi di tenerezza di una coppia cui uno dei due partner è disabile è scontato per gli altri che sia un volontario o un operatore sociale!
Mai una volta che si prenda in considerazione di primo acchito l’idea che i due siano amanti: sono sempre parenti, o disabile-volontario/a, o disabile-assistente-badante.
Per il resto del mondo è considerata, malata, brutta, triste: asessuata!
Io credo che dobbiamo tutti – ancora – parlandone, cercar di spazzare via i cattivi tabù, le cattive tradizioni che incatenano e negano l’affettività e il nostro sguardo verso le persone diversamente abili.
Da una vita vivo questa condizione ma so che parlandone, impegnandomi in tal senso, posso sentirmi donna vera, donna che non si nasconde dietro alla propria difficoltà per aspettare che altri facciano qualcosa per me: è impegnandosi per gli altri che si diventa grandi, uomini e donne civili!
BiografiaLorella Ronconi, nata a Grosseto il 26.05.1962 dove ancora abita, affetta da grave pseudoacondroplasia poliepifisaria dall’età di 2 anni. Dal 1991 vive in carrozzella, a seguito di una riduzione di doppia scoliosi per mezzo di due barre di acciaio, ha subito un’ischemia midollare. Vive parte della sua giornata a letto a causa dei dolori che le sue condizioni le causano. Ha molte occupazioni: presidente di un’associazione che si occupa di barriere architettoniche; pastorale giovanile, membro e referente per la consulta comunale barriere architettoniche e Forum provinciale membro fondatore della “Fondazione il Sole Onlus”; membro della consulta ASL, Commissario Commissione Pari Opportunità della Provincia di Grosseto, coordinatrice sportello URP InfoHandicap del Comune di Grosseto, è anche Cavaliere della Repubblica Italiana dal 2006 per i suoi numerosi impegni e progetti dedicati al superamento delle barriere architettoniche e culturali. Nel 2001 vince il primo premio al Concorso nazionale di poesia “S. Leonardo Murialdo”, a Roma, con Je roule, poesia che ottiene anche un premio speciale per l’impegno civile al Concorso “Mattia Preti Presila Nel 2002 giunge seconda, nuovamente al concorso “Ripa Grande”, con il componimento Mio figlio, mentre è terza al concorso “S. Leonardo Murialdo” con la poesia L’ultimo momento. Nel novembre 2004 è risultata Segnalata, a Francavilla Marittima, con un Diploma Speciale alla prima edizione del Concorso Nazionale sull’Amore, “La voce del Cuore”, con la poesia Stella d’Oriente, nella stessa settimana, ottiene il secondo premio al concorso nazionale biennale: “Omaggio alla città di Roma 2004” con la poesia Je Roule. Nel dicembre 2007 pubblica la sua raccolta di poesie: “Je Roule” (edizioni ETS): in 6 mesi esaurisce le prime mille copie stampate. Con il volume “Je Roule” vince il premio Assessorato Cultura di Grosseto 2008 e il premio “Sipario Aperto”, Spettacolo 2008, superando nella finale ben 17 assessorati vincitori della Provincia di Grosseto con lo stesso volume si classifica prima nella sezione: “Poesia” al “Premio Batignano Cultura” 2008. Nel 2010 una sua poesia, “Je Roule”, viene inserita nell’antologia scolastica Zanichelli: Lorella Ronconi viene confermata così, poeta contemporanea e indicata nel percorso di studio formativo degli studenti di seconda media. Nel 2012 è prima tra i 110 partecipanti ad un premio di fotografia: “Lombrellone che colora l’Estate”, con il suo scatto: “Ombrelloni Aquilonanti” confermando così la sua grande versatilità artistica. Nel novembre 2012 con la poesia “Centauri” si classifica seconda al “Premio Nazionale di Poesia D. Boschi” di Gavorrano. Ha ottenuto diverse recensioni tra le quali, nell’aprile 2012, uno spazio nell’esclusiva rivista dedicata agli addetti all’arte scrittoria: Caffè Michelangiolo di Maria Graziano Parri con la poesia”Attesa di Vita”. Il 13 Aprile 2013 ha presentato la sua seconda raccolta di poesie “Sirena Guerriglia” nella sala Pegaso della Provincia di Grosseto riscuotendo un grande successo di pubblico. Il 24 Aprile al Circolo Ufficiali del Reggimento Savoia di Grosseto su richiesta del Colonnello Cirianni ha presentato nuovamente le sue poesie agli ufficiali e autorità. Nel Maggio 2013 è stata ospite d’onore con “Sirena Guerriglia” e “Je Roule” nella rubrica “Gusta la Notizia al Femminile” tenuta dall’assessore provinciale alle politiche giovanili, Tiziana Tenuzzo. Nel Dicembre 2013 vince il primo premio, nella sezione poesia, di “Grosseto Scrive” promosso dalla Fondazione Grosseto Cultura, con la sua prima raccolta di poesie “Je Roule” con la motivazione: “Con parole sia aspre sia tenere e vibranti, la poetessa esprime emozioni, sentimenti, rabbia, in un “iter” sofferto tra sogno e La poesia diviene strumento di conoscenza di sè, nella consapevolezza della propria identità.” |
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