Storia di un “umido disordine della terra” appartenente a un uomo che ha imparato a controllare la freddezza del proprio carattere e che, raramente, era solito rinunciare a una battuta: l’ispettore scolastico Francesco Vicenti.
A costui, in dirittura di arrivo al proprio pensionamento, viene chiesto di accettare un ultimo, ultimissimo incarico “per il quale, davvero, non si poteva pensare ad altro ispettore”.
Interessante il realismo dei particolari. La cura nel descrivere anche il più minimo dettaglio dei caratteri e degli abbigliamenti e, addirittura, dei toni di voce di protagonisti e comparse. Tanto da far trapelare quella che si dice sia – hic fretus – la pignoleria propria che richiede la professione dell’autore: la docenza! Infatti, guarda caso, il nostro particolare noir è ambientato nel liceo classico “Niccolò Machiavelli” ubicato in quel di Monza: qui, il misfatto di cui si narra contempla addirittura tre morti avvenute in soli due giorni.
Nel plot, si inserisce tale Tommaso Losavio, un filius bonae mulieris caratterialmente parlando, ex alunno dello stesso liceo ma mai diplomatosi, in barba al proprio bagaglio di nozioni che, seppur di buon livello, non lo rendeva assolutamente in grado di costruire argomentazioni corrette. Almeno, fino a un certo punto del libro, come scopriremo strada leggendo… In graduatoria per essere assunto, in futuro, come bidello, Tommaso risultava al momento ausiliario volontario “disponibile – parole sue – per tutti”. Dote, questa, che gli permetteva libero movimento tra l’interno ed esterno del liceo ma, al contempo, causa di alcuni sospetti.
Situazione complicata la risoluzione del triplice misfatto, non c’è dubbio, anche per chi sa parlare agli studenti per mestiere, ormai da anni, come il nostro ispettore Vicenti. Ma, il vero colpevole della vicenda chi è? Il gap generazionale non viene assunto ad assassino, no. Sicuramente, però, riveste il ruolo di correo in combutta col malfunzionamento del sistema scolastico di cui nel libro si racconta. Molti, quindi, i personaggi qui descritti, tra protagonisti e antagonisti, a volte in carne e ossa, altre… metaforici, per una storia intricata dai molteplici risvolti, a dispetto del formato tascabile del libro. Come, cioè, si conviene alla più rispettabile indagine di polizia, che si concluda in maniera (più o meno) onorevole.
Buona lettura!
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