I frequentatori dei Social Network sicuramente si sono stupefatti dell’introduzione di una nuova drammatica consuetudine, in gran voga tra i giovani sotto i trent’anni, soprattutto sulle pagine di Facebook e di You Tube, la NEK NOMINATION.
La moda, se così la vogliamo chiamare, è quella di nominare tre amici in una vera sfida di spregiudicatezza e superomismo, si riferisce all’ ingurgitare velocemente e in grande quantità, più bevi più appari figo, una qualsiasi bevanda purché condita da gin, vodka,alcool o quant’altro possa far apparire da veri duri. Popolare da alcuni anni, in Australia e Inghilterra, dove ha già fatto morti giovanissimi, fa riferimento al collo della bottiglia o al più conosciuto “giù nel pozzo” ovvero al bevo tutto d’un fiato e condivido la mia impresa con amici sfidandoli entro ventiquattro ore, per dimostrare alla Community se sono veri duri come chi ha lanciato la sfida. I nominati ovviamente non possono disertare l’invito pena la canzonatura o la nomea di poveri sfigati da parte dei membri del gruppo di appartenenza. Diventata a gran velocità un fenomeno virale prevede pure varianti del tipo topo morto frullato in alcol,pesci rossi vivi ingurgitati in birra o cocktail di vino e whisky o vodka condita da cibo per cani. Una vera meraviglia che le Direzioni dei Social non censiscono, nonostante le richieste di molti genitori, in quanto non pare violare alcuna regola prevista per l’utenza. Alcuni anni fa sul Web spopolava il PLANKING, altro demenziale gioco di “abilità” sempre molto popolare tra i giovanissimi, con il quale ci si cimentava nello sdraiarsi in precario equilibrio in luoghi di alta pericolosità, ringhiere di terrazzi, costiere di precipizi, cornicioni di palazzi per postare poi le foto da super machi su F.B. tra lo stupore e l’ammirazione generale per i postanti. Le tendenze hanno immediatamente preso anche le ragazze che per non stare sotto i maschi, allegramente sfidano compagne in gare di rivalità per stabilire chi appare più” forte” e beve ed è dura come un uomo. Chi non raccoglie la gara viene bollato come sfortunato, debole e perdente nel gruppo. Il DRINKING GAME appare chiaramente come un modo per chiedere agli adulti l’attenzione e l’ ascolto che per varie ragioni soprattutto di tempo,non riusciamo a dare ai figli. Anche se ormai sono adulti, i giovani, soprattutto quelli che vivono in famiglia, desiderano il confronto parentale, la possibilità di raccontarsi, di mostrare ai più grandi di loro, chi sono e di che cosa possono essere capaci. Riflettere sul tempo reale che dedichiamo ai figli,ai loro problemi e alle loro difficoltà, oggi ampliate da una situazione sociale in declino che non offre possibilità di sogni o di futuri prevedibili o di soddisfacenti scenari di vita, è sempre più urgente e necessario per compensare atteggiamenti estremi che appaiono come vere richieste di aiuto. Non dobbiamo rilevare solo gli errori, le inadempienze, ma divenire complici e vicini, comprendendo le motivazioni ai comportamenti, liberandoli dall’obbedienza a spersonalizzanti mode, sostenendoli ad affrontare problemi. Potrebbero essere deterrenti validi a contrastare comportamenti provocatori che chiedono sopra ogni cosa attestati di valore e di visibilità, preoccupazione ed ascolto da parte degli altri. Ma per i figli, prima della rete,gli altri a cui si rivolgono,siamo noi.