Mi è capitato per caso di vedere in due giorni The Wolf e Blue Jasmine. Due bei film, uno di Martin Scorsese e l’altro di Woody Allen, che vale la pena di vedere insieme. The Wolf è la storia di un ragazzino che approda a Wall Street deciso a diventare gran sacerdote del Dio Denaro, trova ottimi maestri (impagabile e magnifica la scena della prima lezione a pranzo), e diventa un ladro di soldi altrui su larga scala: in un crescendo di denaro virtuale, abili menzogne, avidità, onnipotenza, droghe per tenersi su e sesso per eccitare se stesso e i collaboratori. Fino al crollo di tutto. La storia di Blue Jasmine gli fa da pendant, ma al femminile: una ragazzina piena di un’energia che però non ha forma. Al suono di ‘Blue Moon’ incontra il futuro marito, anche lui sacerdote dello stesso Dio, e lo accompagna nell’ascesa illimitata riempiendo il proprio vuoto di persona senza storia con vestiti, gioielli, borse firmate e tranquillanti. Entrambi i film sono tratti da storie vere, nate in quella ventata di onnipotenza che ha caratterizzato un intero gruppo sociale in questi anni ma che attraversa tutto il mondo in cui viviamo.
Ora il Lupo sta risalendo faticosamente la china grazie a un’autobiografia e ai diritti del film, Gelsomina, temiamo, non si è ripresa dal nulla in cui si è trovata a vivere, anche perché gli anni che passano sono micidiali per una “donna di classe ornamento del marito”. C’è una cosa ulteriore che accomuna le due storie: quello che entrambi i protagonisti fanno in extremis per salvare se stessi ha a che vedere con le relazioni umane, col loro divenire nel regno del Dio Denaro, e col loro tradimento. Un tradimento totale della fiducia umana che entrambi commettono e alla fine a loro volta subiscono. E’ una specie di tragico contrappasso: lui ha tradito la fiducia di tutti per costruire la sua fortuna, lei ha fatto lo stesso dalla posizione marginale di moglie che non sa, non vuole sentire, non vuole vedere. Entrambi sono persone con uno straordinario potenziale di energia: che ruota però attorno a un nucleo vuoto, vuoto che risucchia risorse, persone, significati, in un crescendo senza fine di avidità che il vuoto genera e che il denaro non finisce mai di riempire. Il denaro non lo può riempire perché a sua volta è forma vuota e illimitata per definizione: equivalente di tutto e di nulla, entità senza volto e senza memoria… Due storie per riflettere su chi siamo, sulla religione del nostro tempo, e per ricordare che il nostro Sé nasce nelle relazioni umane, e solo in quelle può continuare a esistere. E anche per riflettere su valori che ci riguardano, oggi così spesso disconosciuti: l’interdipendenza e il senso del limite.
1 commento
“Blue jasmine “, film che fa riflettere sui connotati dell’esistenza umana, i desideri traditi, i vuoti di una vita effimera che cerca un illusorio appagamento nel dio denaro.
Bello il film e soprattutto molto brava l’attrice protagonista!