Angela Puccetti porta la sua esperienza di donna nel management dell’azienda di famiglia che, da sempre condotta da uomini.
Angela Puccetti, vigevanese del ’64 sposata, con una maturità linguistica non proseguita in studi universitari perchè interrotti per motivi vari. E’ ora parte integrante del management dell’azienda di famiglia che si occupa d’imballaggi, la Puccetti imballaggi. Nonostante gli sterotipi.
Ci parli dell’azienda che gestisci? Insolito per una donna occuparsi d’imballaggi..
L’azienda Puccetti Imballaggi è nata nei primi anni 60, ed è stata fondata da mio padre Paolo e suo fratello Romano, tipica azienda familiare.
Per anni è stata in mano prettamente maschile, ma anche le donne della famiglia sono sempre state parte integrante della società.
La mia entrata “ufficiale” nel management dell’azienda è iniziata nel 1988, anno della morte di mio padre, e devo dire che è sempre stata vista con una certa diffidenza da mio zio, uomo emiliano dalla forte personalità,che vedeva le donne relegate a ruoli minori.
E tu come hai fatto? E cosa è cambiato?
Mi sono gradualmente imposta e al suo ritiro dal lavoro l’azienda ha cambiato un po’ l’impostazione, da mera azienda di forniture per l’industria, con una mano femminile ha gradualmente introdotto un clima più severo ma allo stesso tempo molto più attento alle piccole cose, alla pubblicità, alle pubbliche relazioni e si è notevolmente ingrandita.
E come avete fronteggiato la crisi odierna?
Per ciò che riguarda la crisi devo onestamente dire che non ci ha toccato molto,anche se ovviamente abbiamo lottato come tutti per “mantenerci a galla” ma in questi anni abbiamo assunto,il fatturato è aumentato e ci sentiamo ancora un’azienda in espansione.