Il 25 maggio si voterà per le Europee in tutti i Paese della UE. E in questa tornata elettorale, ricordiamo si potrà dare la preferenza fino a tre candidati. E’ necessario però che nel caso le preferenze non siano singole, una riguardi il sesso opposto. Pena l’annullamento del voto.
E’ notizia all’ordine del giorno (10/04/2014), la decisione presa dal segretario del PD, nonché presidente del consiglio Matteo Renzi, di candidare come capolista 6 donne (cinque al momento attuale perché una si è ritirata, la sindaca di Lampedusa Giusy Nicolini) e questo ha provocato molto scompiglio tra le file del partito di maggioranza. Considerando che molte delle new entry sono nuove alle politiche europee e al mondo della politica stesso si sono sollevate da parte maschile molte voci sull’ incompetenza o poca esperienza professionale delle neo candidate capolista.
Abbiamo voluto seguire una di loro, Alessia Mosca si presenterà per il Nord Ovest. Alessia è una nostra vecchia conoscenza ma non è per questo che la supportiamo volentieri.
Trentottenne brianzola ha trovato le vere opportunità e gli stimoli per la sua crescita proprio nella possibilità di muoversi e scoprire cosa stava fuori dal mondo della ricca provincia lombarda. E’ stata tra i primi studenti a frequentare l’Erasmus, che ora è una certezza, ma anni fa era uno sconosciuto. La sua prima grande occasione è stata fare uno stage al Parlamento europeo a Bruxelles presso l’ufficio della allora europarlamentare monzese Maria Paola Colombo Svevo. Da quel momento, ha imparato molto ed è sempre rimasta una fervente europeista, tanto da impegnarsi da parlamentare PD in Italia proprio su tematiche internazionali o che cercassero di portare le donne italiane vicine all’Euopa . Si è impegnata con successo sulle quote di genere nei consigli di amministrazione e successivamente sul controesodo e sullo smart working con leggi di cui è stata promotrice.
Alessia afferma di aver seguito sempre un metodo: proporre un’idea, coinvolgere chi ci stava, indipendentemente dall’appartenenza di partito, fare una consultazione pubblica con i soggetti interessati dalla norma, portare a casa il risultato. “Piccole intese” chiare e finalizzate. Negli ultimi anni sei anni il centro della sua attività è stato soprattutto il lavoro : occupazione femminile, lavoro per i giovani, circolazione dei talenti, ma anche innovazione e agenda digitale.
Alla domanda perché abbia deciso di impegnarsi sull’Europa, risponde genuinamente: ”Perché è a Bruxelles che viene deciso più del 70 per cento della normativa nazionale. Lì vengono stanziati i fondi, concordate le politiche, individuate le priorità”
Alessia inoltre come segretaria della Commissione lavoro dal 2008 al 2013 e come capogruppo in Commissione politiche europee dal 2013 ha avuto modo di raccogliere storie di molte persone – donne e uomini, imprenditori e libere professioniste, studenti e ricercatrici, impiegati e pensionate vedere quali erano le aspettative di questi per l’Europa che poi erano state disattese spegnendo l’entusiasmo che li aveva avvicinati. Ora che è candidata alle europee vuole far conoscere veramente l’Europa agli italiani che se ne sono allontanati sempre più per disinteresse, scarsa conoscenza, mancanza di informazioni o trascuratezza. Vuole rendere praticabile l’Europa, insegnando ad usarla nel modo giusto.
Alla fine ha scritto un libro guida sulla Comunità Europea ”L’Unione in pratica”, che chiarisce i dubbi, rasserena l’orizzonte cupo e conferma il suo impegno a far sì che l’Italia tragga beneficio sempre più conformandosi alle direttive della UE che non sono solo stringenti lacci economici, ma anche diritti acquisiti da altri paesi prima dell’Italia. Inoltre sottolinea la necessità di utilizzare pienamente le risorse messe a disposizione dalla UE e delle quali il nostro paese ha utilizzato finora meno della metà, per difficoltà ad ottemperare alle pratiche burocratiche o alle richieste studiate più sui bisogni di altri paesi che non sul quello italiano.
Quindi più europarlamentari che a Bruxelles agiscano in modo attivo per il bene dell’Italia. Per ottenere un’ Europa più a misura dell’Italia
1 commento
curriculum di tutto rispetto, ma una domanda : come pensa di lavorare a favore dell’occupazione giovanile, femminile, di aiuto alle imprenditrici ed agli imprenditori se non affronta un passaggio necessario e fondamentale . IL FISCAL COMPACT E LA RINEGOZIAZIONE DEL DEBITO , e’ opinione , oltre che mia per quello che vale, che OGGETTIVAMENTE senza attaccare questi due elementi non solo non e’ possibile alcuna ripresa, ma OGGETTIVAMENTE si andra’ verso un peggiormaneto economico del nostro paese. Purtroppo la buona volonta’ e le buone intenzioni non bastano se poi nei fatti si continua una politica di sostegno e di sudditanza alla germania. A questo proposito vorrei ricordare, perche’ molti lo dimenticano, che subito dopo la guerra la germania fu cndannata a pagare a quasi tutti i paesi europei i danni di guerra ,italia inclusa, e che per aiutarla a risollevarsi economicamente gli stati uniti chiesero ai paesi europei ( ed ottennero!!) una riduzione del debito e/o una cancellazione dello stesso, cosa che venne fatta! Un motivo in piu’ , credo , perche’ i nostri partiti possano chiedere lo stesso a testa alta e senza alcuna sottomissione psicologica da ” accattoni”. Non voglio fare propaganada elettorale per altre donne perche’ no mi sembra corretto essendo ospite, ma invito a leggersi i programmi anche di altre forze politiche che invece questo aspetto importantissimo lo hanno messo tra i punti in programma. scusate la lunchezza dell’intervento :)))))